Una cosa semplice

Scritto da , il 2016-07-20, genere etero

Preferite l'orgasmo vaginale o clitorideo? Sembra una banalità, un orgasmo è un orgasmo, chi se ne frega da dove viene, e invece non lo è per niente. A farti avere un orgasmo clitorideo Son capaci tutti, è una questione di meccanica. Fai su e giù, su e giù e, se con il partner hai una buona intesa e il tuo cervello non ti blocca, vieni. C'è poca poesia, poca astuzia. Bello, piacevole, eccitante, ma va bene chiunque. Con quello vaginale invece è tutta un'altra storia. Prima di tutto, le dimensioni: non hai bisogno del ragazzo dal pene equino o di quello che ce l'ha come una lattona di pepsi. Ci vuole quello che ce l'ha esattamente come sei fatta tu. Anatomicamente perfetto, preciso per toccarti quella precisa zona, perché è una zona, non un punto, quella che, quando viene premuta ti fa già godere. Il pene si intrufola dentro di te e preme su quella parete, e a te si attiva qualcosa, come fosse un tasto di accensione. Ma non è una scossa o una scarica di adrenalina, no, non ancora per lo meno. È come prendere tra le mani una tazza di thè bollente quando stai gelando. Il caldo della tazza che ti scalda le mani ti piace, se è molto freddo ti dici"ah, che meraviglia", ma finisce lì. E soprattutto dura pochissimo, il tempo che la pelle si abitua al calore che la sensazione di piacere è andata. Così è quando la cappella tocca quella zona. Godi, subito, finché preme, e gli chiedi ansimando di tenertelo lo, ti avvinghi alle sue natiche o alle spalle per non farlo spostare da li, ma il corpo si abitua e la sensazione svanisce. Ed è qui il bello. Perché lui provi godimento, la sua cappella deve strusciare sulle tue pareti e sentire la tua pressione, il pene si deve muovere per restare gonfio e gonfiarsi ancora di più fino ad indurirsi come il marmo. E quindi lui si svicola dalla tua morsa e lo tira fuori per poi piantarlo di nuovo dentro. Ti ricordi che ti dicevo che quella zona dopo poco si abitua? Ecco, dopo quel poco, il tuo uomo in preda all'eccitazione febbrile si fa prendere dalla foga, te lo allontana e poi ti preme di nuovo in quel punto.Ora però la zona reagisce ad una pressione minore, ma lui spinge più forte perché sta godendo nel farlo, e tu godi ancora di più. Il suo pene deve avere quella giusta lunghezza da arrivare a quella parte di te, e la giusta larghezza da coprirla tutta e comprimerla tutta. Per non parlare delle grandi e piccole labbra, il godimento che si prova a sentire un pene che fa attrito con le labbra è indescrivibile. Che se lo aggiungi a quello dentro la vagina già basterebbe a farti staccare la testa dal corpo e a dimenticare tutto e tutti, dove sei e perché sei lì, come ci sei arrivata. E a questo punto l'uomo fa una cosa spettacolare. Comincia a leccarti la punta del capezzolo. Lo faceva anche prima, nei preliminari,certo, ora però quella sua piccola e frenetica lingua ti dà delle schiocchere di intenso piacere. Se poi sentì anche lo schiocco quando apre e chiude la bocca, o il rumore del mulinello che fa con la lingua, il tuo cervello va in panne, non sentì più niente e nessuno, vuoi solo che quel pene ti penetri sempre di più, sempre più sullo stesso punto. Inizia a farti godere qualunque cosa: il suo peso sopra di te, normalmente ti schiaccerebbe, 70kg addosso strozzano il respiro, e invece ora. No. Il bacino che sfrega sul tuo, e quella benedetta zona che ora è un punto preciso, che si eccita e si rilassa ad ogni colpo, ad intervalli sempre più vicini. Non ce la fai più, devi andare sopra tu, puoi chiederglielo "vengo sopra io?" O gli puoi dare uno strattone e far cambio di posto, ma sai che quel punto ormai è acceso e eccitatissimo, è solo tu sai dove spingere di preciso. Devi prendere il controllo della situazione, e poi, da questa posizione è anche più facile farsi leccare o capezzoli. Ecco, è così che comincia l'organo vaginale, una cosa semplice, è fisica e poesia. (Continua)

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