Una vicina vogliosa

Scritto da , il 2015-07-05, genere etero

Salve a tutti, sono Paolo e ho 18 anni, vivo in una cittadina nei pressi di Napoli. Sono alto 1,80, magro e, qualche giorno fa, ero ancora inesperto nel trombare donne: anche quando qualche tizia tentava di flirtare con me nelle feste o nelle discoteche, il tutto finiva con lei che se ne andava deridendomi della mia inesperienza. Qualche settimana fa peró cambió tutto: avevo come vicina di casa una donna di 47 anni di nome Manuela. Aveva due tette grandi e sodi che si mantenevano da sole anche senza reggiseno; due gambe altissime e stupende; un culo rotondo e sporgente e un viso che esprimeva una voglia strana, eccitante. Aveva i capelli biondi e si vestiva sempre con minigonne jeans, stivali lunghi neri, magliette e camicette scollate, che la rendevano una vera porca. Ero attratto da lei e ogni volta che la vedevo passare fuori dal balcone o la incontravo in mezzo alla strada, mi fiondavo in bagno e cominciavo a masturbarmi, generando cosi delle sborrate meravigliose. Avrei dato tutto, fino a qualche giorno fa, per trovarla nel letto con me e farle fare tutto quello che avevo sempre immaginato nelle mie fantasie... Arriva il fatidico giorno: stavo facendo una ricerca per l' università e, non riuscendo a concentrarmi, decisi di spiare Manuela da fuori la porta di casa mia. La vedevo salire con una gonna nera aderente, calze nere di pizzo e una maglietta trasparente, in cui con un po di sorpresa e in preda all' eccitazione notai che non indossava il reggiseno. Il mio cazzo cominció ad indurirsi e cominciai a masturbarlo. Per errore mio, gemetti un pó troppo forte, per cui Manuela si girò verso la porta di casa mia e io in fretta la chiusi. Per fortuna non mi aveva notato con il cazzo in mano. Il pomeriggio seguente fu uno dei pomeriggi più incredibili della mia vita. Manuela bussó alla mia porta. Mi disse che voleva parlare qualche minuto con me per conoscermi meglio, da buoni vicini: io la invitai dentro e le versai da bere un bicchierino di whisky.
- Allora, Paolo, hai una ragazza?
- No- risposi io arrossendo un pó - purtroppo non ce l'ho.
- Peccato... Un bel ragazzo come te... - mi disse Manuela, guardandomi cosi intensamente che subito mi eccitai e non riuscii a tenere il cazzo nelle mutande.
- Anzi... sono contenta che non sei fidanzato... Alla mia età non riesco a scopare con ragazzi della tua età perchè mi considerano brutta, ma io ti vedevo in bagno a masturbarti... Per me. Non lo hai mai notato il buco vicino al muro del bagno? Si collega con la mia camera. E ogni tuo rantolo di piacere, ogni sussulto... Mi fa eccitare...
Non riuscivo a mantenere la calma. Mi sbottonai i pantaloni e cacciai fuori il cazzo bello duro e bollente. Manuela, eccitata com' era, lo prese con una mano e cominció a smanettarmelo. I miei desideri stavano per tramutarsi in realtà.
- Fammi tutto quello che vuoi... Oggi saró la tua troia.
E dopo quella frase divenni una bestia: la costrinsi a mettersi in ginocchio e mentre me lo spompinava come una brava puttana io le toccavo le due tette, cosi sode che il mio cazzo si induriva ancora di piú. Manuela dopo mi fece sdraiare sul divano e si mise sul cazzo, saltellando e gemendo e urlando di piacere. Ormai avevo la mente offuscata dall' eccitazione, non ne potevo più. Dopo continuó a spompinarmelo per qualche altro minuto, dopo la feci alzare e le dissi di inginocchiarsi con le gambe bene aperte. Lei accettó senza indugi: gli infilai il cazzo in culo e lí cominciai a cavalcarla, a tirarmela avanti e indietro, tentando di trattenere lo sperma per la parte finale. Vedere le sue tette ballonzonare, il suo culo violato, il suo sguardo che mi diceva " Scopami ancora più forte" mi rendevano ancora più selvaggio. Allora cominciai a penetrarla ancora più forte, cosi forte che Manuela sembrava quasi urlare dal dolore. Infine, dopo un ora, le sborrai in bocca: uscii prepotentemente dal cazzo, bello caldo e denso, e lei lo ingoió fino all ultima goccia. Verso tarda sera si fece una doccia e se ne andó a casa sua. Io rimasi sul divano col cazzo ancora rigido e la fronte impregnata di sudore. Ero felice, perchè finalmente non ero più vergine e avevo scopato una donna più vecchia di me ma che aveva ancora i movimenti e i pensieri di una sedicenne che la rendevano ancora di più una vacca. Ancora oggi scopiamo insieme, il pomeriggio, facendole male e trovando ogni modo di farla godere. È la mia puttana personale, e per me va bene cosi.

Se volete sue foto, contattatemi alla mail padronesevero@gmail.com

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