Come ho scoperto il piacere anale

di
genere
gay

tutto è iniziato tutto quando ero alle medie, avevo perso tanti giorni di scuola per una fastidiosa malattia ma dato che fino a quel momento ero stato un ottimo studente, ero stato promosso lo stesso con mia grande gioia, però mi ero portato un sacco di carenze nell'anno successivo e infatti avevo iniziato subito ad andar male l'anno dopo, i miei non sapevano cosa fare, lavoravano entrambi e non potevano seguirmi per i compiti.
Vicino a casa abitava, ed abita tuttora, un amico dei miei genitori, separato dalla moglie, compagno di caccia di mio padre, lui è ingegnere progettista e la maggior parte del tempo lavora a casa, mio padre, durante una battuta di caccia gli racconta dei miei problemi e lui si propone di accogliermi in casa sua tutti i pomeriggi, controllare che faccia i compiti, darmi una mano dove e quando mi serve ed interrogarmi, i miei sono contentissimi, si propongono addirittura di pagarlo ma lui non vuole niente, dice che avere una compagnia per casa è tutto quello che vuole.
Ci mette pochissimo a conquistarmi, anche io mi sentivo solo con i miei fuori tutto il giorno, inoltre mi concede una pausa per guardare i cartoni tra un compito e l'altro, quando ho molti compiti mi aiuta a farli facendomene più di qualcuno anche lui. Col passare dei giorni comincia a toccarmi, all'inizio niente di evidente, sfioramenti, abbracci veloci quando faccio bene i compiti, pacche sul culetto, col tempo si trasformano in palpatine sia, sopratutto, sul culetto ma anche sul davanti, abbracci sempre più lunghi e bacetti sul collo e sulle guance.
Ho un idea anche se vaga su cosa sta facendo e so che dovrei dirlo ai miei genitori ma mi piace essere toccato da lui, sopratutto sul sedere, specie quando preme con le dita all'altezza del culetto, provo dei brividini, mi viene la voglia di chinarmi in avanti per farmi toccare meglio e mi viene duro e mi dispiace quando smette, così decido di lasciarlo fare, non solo, comincio anche io ad abbracciarlo e sono io stesso che, dopo tante palpatine ricevute, un pomeriggio, allungo la mano e gli palpo il cazzo da sopra ai calzoni.
Lui mi sorride e mi dice: "Ero certo che ti piaceva e che mi avresti toccato anche tu, sei un bel porcellino come lo ero io alla tua età! Se vuoi te lo faccio vedere tu mi fai vedere il tuo e ci giochiamo un pò ma deve restare un segreto tra di noi, me lo prometti?" Naturalmente accetto, lui comincia a sbottonarsi i calzoni e mi dice di fare lo stesso e di togliermi anche le mutande.
All'inizio provo un pò di vergogna a farmi vedere nudo da lui ma me ne dimentico quando vedo il suo cazzo dritto e grosso, mi fa avvicinare e mi dice di toccarglielo, lo faccio e mi piace molto, glielo accarezzo e lui mi dice come muovere una mano e di usare l'altra per accarezzargli le palle, poco dopo che lo sto toccando come vuole lui sborra lasciandomi sbalordito.
Mi spiega a grandi linee il piacere dell'uomo mentre si pulisce e poi mi dice di mettermi sul divano con le gambe aperte e sollevate che è il suo turno di giocare con me, gioca un pò col mio pisellino ma quello che gli interessa è il mio buchetto, prova a mettermi un dito dentro ma mi da fastidio, allora va in bagno e torna con della crema per il corpo, si unge l'indice e me lo appoggia sul buchetto dicendomi di spingere come se fossi sul water al suo tre, lo faccio, spinge anche lui e mi trovo il suo dito dentro, all'inizio mi manca il fiato, è un pò fastidioso ma poi mi abituo e comincia a piacermi così comincia a spingere su e giù e il mio pisellino che all'inizio di quel gioco si era ammosciato, a piccoli scatti, ritorna duro. Sorridendo mi dice:" Io e te ci divertiremo moltissimo assieme."
I compiti per quel giorno me li fa tutti lui, velocemente, poco prima di rimandarmi a casa, il resto del tempo lo passiamo continuando a giocare, lui mi convince a succhiargli il cazzo molle, a prenderglielo in bocca ed a farglielo tornare duro, a leccarglielo per bene, palle comprese e dopo un pò mi sborra in bocca, il sapore non mi piace, ci ho messo un pò ad abituarmi, ma, da sua richiesta mi sforzo di mandare tutto giù, cosa che lo fa impazzire di gioia.
Torna poi a giocare col mio buchetto, mi fa mettere a pecorina e, dopo avermi riunto, invece del dito mi infila il manico di una spazzola, è grosso ma liscio ed affusolato e mi entra senza problemi strappandomi un sospiro, mi chiede se mi piace, gli dico di si, allora mi dice: "Ti va di fare uno scambio? Tu, da oggi mi dai la proprietà del tuo culetto, io sono libero di giocarci e di farci tutto quello che voglio e io ti do il mio pisello e tu puoi fare lo stesso!" Accetto volentieri.
Quella spazzola rimane nel mio culo buona parte del pomeriggio, prima di tornare a casa, dopo averla lavata, me la da da nascondere nello zaino, il mio compito, tutte le sere, prima di andare a letto, è di mettermela nel culetto, dopo averlo unto con qualche unguento di mia mamma in modo da allargarmelo bene perchè lui ci possa giocare meglio, è una cosa che mi piace fare, il primo compito che faccio volentieri e lo accontento.
Dopo qualche settimana, nel frattempo sono diventata, come dice lui, una bravissima pompinara, ritiene che il mio culo sia pronto, sa, da me, che mio padre ha un impegno per il weekend e che non piò fare nient'altro e così organizza una battuta di caccia, mio padre, ovviamente, gli dice che non può e lui gli chiede se può portare me, i miei accettano.
Ovviamente a caccia non andiamo, Andiamo nella casetta in campagna dove per la prima volta faremo l'amore.
per commenti e per chiacchierarne: daddlover@yahoo.it
di
scritto il
2015-04-02
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