Sabato sera in famiglia

Scritto da , il 2015-02-14, genere incesti

GIOCHI IN FAMIGLIA
L'orologio a pendolo appeso al muro segnava le ventuno e vent’otto. Con le mie mani stavo tenendo Lisa per i fianchi, mentre il mio pube sbatteva sui suoi glutei sodi e caldi. Il mio cazzo rigido entrava e usciva a ogni colpo inferto dalla sua giovane fighetta.
Mi stavo scopando Lisa, mia figlia, e non era la prima volta. A me piaceva e a lei piaceva, e quello che avrebbero pensato gli altri non ci importava.
Mi stavo sbattendo Lisa, e mentre lo facevo, Lisa teneva la testa tra le cosce di sua madre, mia moglie. La sua giovane lingua di dicciottene vogliosa le leccava la fica, le labbra del mio angioletto erano rese bagnate e lucide dagli umori sgorganti dalla fica di Emanuela, sua madre.
Io e Emanuela ci stavamo scopando nostra figlia, e non era la prima volta. Ma poi, all’improvviso un grido alle nostre spalle, ci fece saltare d’aria. Dietro di noi, i nostri amici e vicini Franco e Sabrina. Erano venuti a trovarci, e visto che la porta sulla veranda era aperta, sono entrati senza bussare.
-Che state facendo!!! Siete impazziti!!!- grida lui.
-Luridi pervertiti, mi fate schifo!!!- esplode lei.
-Vi denunciamo!!!- ci minaccia lui.
-Meritate la galera!!!- ci urla addosso lei.
Io mi alzo in piedi, li guardo e li sorrido.
-Parliamone!- li invito.

L’orologio a pendolo appeso al muro, segnava le ventidue in punto. Con le mie mani stavo tenendo Lisa per i fianchi, mentre il mio pube sbatteva sui suoi glutei sodi e caldi. Il mio cazzo rigido entrava e usciva a ogni colpo inferto dal suo bel culetto, visto che ora, la sua fighetta era riempita dal cazzo di Franco, disteso sul tappeto sotto di noi. E mentre la mia Lisa si faceva sbattere da tutti e due contemporaneamente, mia moglie Emanuela in ginocchio affianco a noi la teneva dolcemente per i capelli, spingendo la sua testa tra le cosce di Sabrina, che gemeva come una pazza nel sentire la lingua di nostra figlia, solcarle la fica.
-Brava…così amore…- le sussurrava di tanto in tanto Emanuela, continuando a spingerle la testa tra le cosce della sua migliore amica. Erano le ventidue in punto, e Franco e Sabrina a denunciarci non ci pensavano più, visto che la nostra Lisa stava facendo godere pure loro due. Ma poi, un altro grido ci sorprese alle spalle, e quando mi voltai sorpresi dietro di noi, Alex e Katia, i figli di Franco e Sabrina. Anche loro erano entrati dalla veranda, e a quanto pare entrambi avevano perso le chiavi di casa.
-Mamma, papà, ma che state facendo!!!- grida il ragazzo.
-Oh mio dio che schifo!!!- esplode la ragazza.
Io mi alzo in piedi, li guardo e li sorriso.
-Ragazzi, è solo un gioco!- li rispondo.

L’orologio a pendolo appeso al muro, segnava le ventidue e vent’otto. Con le mie mani stavo tenendo per i fianchi Katia, mentre il mio cazzo profanava il suo non più vergine culetto. Distesa sotto di lei, a sessantanove, mia moglie Emanuela le leccava la grondante fighetta. La mia Lisa, se ne stava anche lei distesa a terra, con le gambe incrociare con quelle di sua madre, e la sua fighetta, appiccica alla sua, come in un gioco di specchi. Sopra di lei, a pecorina, c’era Sabrina. Lisa la leccava da sotto, mentre suo figlio Alex la prendeva da dietro. Sabrina masturbava mia figlia, mentre sua figlia masturbava mia moglie. Sabrina e Katia, madre e figlia una di fronte a l’altra si sorridevano, si baciavano, e in due leccavano il cazzo di Franco, che scorreva in mezzo le loro labbra.
E’ stato proprio un bel sabato sera.

Oscar Visconti

P.s. : I miei racconti sono pura fantasia. Tutti i protagonisti sono maggiorenni, e queste mie storie hanno l’unico scopo di divertire.



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