Le coinquiline

di
genere
fantascienza

Sono G, uno studente. Ho recentemente cambiato stanza, trasferendomi in un appartamento per ragazze in una zona piuttosto periferica della nostra città, per un prezzo d'affitto mensile anche più basso di quello che si può aspettare da una zona periferica ma non troppo...

Arrivo e il trasloco avviene velocemente, con l'aiuto dei miei genitori e salutando il padrone di casa. Un tizio molto tenebroso, sulla cinquantina, e altrettanto poco loquace.
Sembra tutto un po' strano in effetti, tutto ha un'aura un po' misteriosa in questo posto...

Ora so bene perché. È giorno, ho avuto la fortuna di dormire un po' oggi... Racconterò come funziona la mia nuova routine.

C e L si sono presentate la prima volta al calar del buio. Due "ragazze" splendidamente pallide, C più alta e portentosa, L più minuta, ma ugualmente slanciata; C dai capelli con tinta argentea; L dai capelli rubino. Vestite entrambi con lunghi abiti rosso scuri.
Frenando le troppe domande che mi balenavano in mente in quegli istanti, come pietrificato dai loro occhi azzurrognoli, dai loro sguardi così soverchiante, ho istintivamente provato a presentarmi, cercando di darmi un decoro, di sopprimere un'istintiva paura con la formalità...
Non mi hanno risposto, mi hanno guardato con quello sguardo opprimente, con quell'espressione immutevole, perenne.
Nella testa sentivo un urlo, come fosse un ordine impartito al quale non potevo ribellarmi.
"Sei nostro".
Mi hanno spinto sul divanetto dell'open space che fungeva da cucina e soggiorno...
C, con la sua forza sovrumana mi teneva fermo; L con un rasoio, mi ha abbassato il collo del pigiama che stavo indossando e poi sfiorato la pelle tesa, quanto basta per farne fuoriuscire del sangue.
Dopodichè si sono avventate sul mio collo a succhiare, L mi ha procurato altri taglietti, succhiavano il mio sangue avidamente...
Non capivo. Nell'ansia di quel momento così strano, grottesco, surreale... S'insinuava la sensazione che ancora oggi mi culla in un dolce torpore, in una costante e piacevole percezione di sfinimento...
Mi sono eccitato in quel momento in cui mi sono sentito "drenato".
Per un attimo mi hanno sorriso, notando la mia eccitazione...
Mentre C si stava fiondando sul mio pene... L si è presentata per entrambe, incidendo con la lama sui miei pettorali le due inziali che non fanno in tempo a cicatrizzarsi, perchè ogni notte mi tagliano in quel punto, abbeverandosi di nuovo del mio sangue...
Due incisioni: C e L.
Non hanno bisogno di parlare... c'è qualcosa tra noi... io so sempre cosa desiderino ogni momento... non credo potrei ribellarmi in ogni caso, anche per questo non c'è bisogno di una comunicazione verbale tra noi, perciò cerco di elaborare ciò che mi succede ogni sera o notte in questo diario...
Ma a me piace da morire. Sono sempre stato un sub e, sfortuna caratteriale e l'imponderabile vuole... che abbia attratto come una calamita solo ragazze sub. Ogni volta ho dovuto recitare per farmi maltrattare, fare anche io un po' la parte da sub, tenendoci a soddisfare anche la mia partner...
Ora non ce n'è bisogno... sto vivendo in un sogno.

Non so se questi pensieri li sto concependo ora o tutta questa storia si stava snodando come un flash forward già dal primo momento in cui C mi ha azzannato il cazzo, facendomi sentire i suoi denti affilati alla base del pene e sulle palle, facendoselo sprofondare fino in gola, fino a tossire, mentre L mi incideva con la lama, moltiplicando i miei brividi diffusi di piacere...
Leccando il sangue che colava, rimestando quel fluido così vitale, scuro-venoso, dal sapore ferroso, nella mia bocca, limonandomi, insinuando la sua lingua in ogni mio anfratto orale, dipingendo come in una cappella... Spasmi pelvici e il tocco di mani affusolate mi aiutarono a spingere a tutta forza il mio seme, dall'altra cappella, nella bocca di C...
Senza più forze, crollai per terra e loro, con movimento gentile, sollevarono le loro vesti rivelando degli splendidi piedi pallidi, con le vene pulsanti, il loro bluastro particolarmente risaltante, smalto nero a evidenziare ulteriormente il contrasto che sembrava illuminare persino la notte circostante, come quattro stelle...
Ebbi l'impulso di morderli, ma mi anticiparono... Rovesciandomi, col dorso appoggiato sul freddo pavimento, sotto il divano. Mi usarono come pedana, salendo su di me e poi sedendosi... Iniziarono a baciarsi, scambiandosi i miei liquidi con la lingua... le loro magnifiche lingue vispe e voluttuose, grandi e affilate... che sento in ogni moemnto sulla mia pelle...
Mentre si baciavano... la luce lunare penetrando dalla finestra nello spazio comune buio... io giacevo sotto di loro, tenendo tutti e quattro quei piedini in faccia...
Erano freddi, volevo morderli... Volevo succhiare quel sangue da quelle vene così belle e paradossalmente pulsanti, che non contribuivano nè al calore nè al roseo di quella carne così liscia, come seta... volevo riscaldarli per bene.
Dopo qualche minuto di pura adorazione, insinuando la lingua tra le suole e i dorsi e gli spazi tra le dita e mordicchiando le caviglie, contorcendomi come un disperato sul freddo pavimento, al loro cospetto... mi rivenne duro.
Loro continuarono a ignorarmi... intanto io mi masturbai con una foga che non mi era mai appartenuta, ammirandole mentre si baciavano e stimolavano i capezzoli, con le lunghe vesti aperte e cadenti dalle spalle... infine ricoprendo del mio sede residuo i loro piedini...
Mi guardarono un po' indispettite... come se avessi importunato quello che sembrava un rituale più che un preliminare...
L restò sul divano, mentre C mi diede un calcio con tutta la sua forza, ristendendomi a terra... ma ormai sentivo già, in quei pochi minuti di follia, che il dolore era diventato piacere...
Restai inerte per terra, ma C mi raccolse... mi mise a pecora, legandomi le mani e poi la faccia sui piedini sborrati di L, legandomi così stretto da lacerarmi leggermente la pelle sulla nuca, insinuando poi la sua lingua per leccare via il rivolino di sangue...
Mentre mi godevo il mio sapore, un nuovo sapore, e cercavo di insinuare lo sguardo tra le dita dei piedi di L, appiccicati al mio viso, sperando di trovare dall'altra parte una sua smorfia sadica illuminata dalla luce lunare...
C tornò, dopo essersi spostata in un'altra stanza, indossando uno strapon...

Nei minuti che seguirono, che sembravano anni e anni di libidine, iniettatimi endovena fino a farmi scoppiare il cuore... ho capito di amarle, anche se non mi hanno mai rivolto la parola, neanche tutt'ora... a volte fantastico un po' su questa possibilità. Sono sicuro che sappiano parlare... dovranno ritenermi degno a sufficienza per rivolgermi la parola... Chissà quale sarà la prima che diranno...
Chissà in quanti sono fuggiti da questa casa infestata da queste due?

In quei minuti mentre C mi inculava con una forza, una spinta del suo bacino fuori dal comune e mi sfondava il culo fino a farlo sanguinare, non respiravo bene... sommerso nei piedini di L, non riuscendo a sentire nient'altro che la mia essenza che mutava... Un nuovo me, che finalmente amavo... Il sub che avevo sempre desiderato essere, nato nei loro sguardi eterni, sadici, freddi...

Nelle sere successive abbiamo sperimentato ogni tipo di pratica, più o meno brutale; non rinuncio mai a prepararle una gustosa cenetta non appena si svegliano, verso sera... dopodichè mi stendo sotto al tavolo, facendomi usare come poggia piedi...
Mi lasciano sempre un po' di avanzi di cibo e un bicchiere dle loro sangue, mischiato, per darmi vigore... la notte loro continuano a drenarmi, succhiandomi le palle insieme, in più sessioni, portandomi sempre al limite, poi mi inculano, mi torturano, mi ferisocno con la lama, poi un po' di piedini in faccia, poi mi pisciano in bocca, poi di nuovo un pompino, poi una sega col culo in due, stando schiena contro schiena, mentre saltellano sul mio cazzo, accogliendolo tra le natiche rese scivolose dal mio cunnilungus, poi mi fanno respirare incensi, fumi di oli particolari, esotici, mi buttano in una vasca di acqua ghiacciata, mi sottopongono a ogni tipo di shock prima dii farmi venire e poi limonare tutti e tre insieme la mia essenza rinnovata... tutto questo accade di notte, mentre il giorno devo studiare, pulire la casa, fare la spesa...

Insomma, questa stanchezza cronica è la mia felicità...
È quasi sera, devo preparare la cena, devo preparare me stesso.
scritto il
2025-12-05
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