Il ossessione di andare in letto con mia cognata
di
I cognato che volevano tutti
genere
incesti
Mi chiamo Samuel, e la mia vita ha preso una svolta inaspettata da quando io, mia moglie Diana e sua sorella Ramona abbiamo iniziato a esplorare piaceri condivisi. Diana è una donna mozzafiato: alta circa 170 cm, con occhi neri profondi come la notte e capelli rossi fiammeggianti che le cascano sulle spalle. Il suo seno è una quarta misura generosa, sodo e invitante, e il suo culo ha quella forma a mandolino che mi fa impazzire ogni volta che lo guardo. Raimonda è praticamente identica a lei, come due gocce d’acqua, solo che ora mantiene i capelli sempre castani, un colore caldo che le dona un’aria misteriosa e sensuale.
Tutto è cominciato una sera a casa di Raimonda. Erano passati mesi da quando fantasticavo di possederle entrambe, ma non avevo mai osato dirlo ad alta voce. Quella notte, però, le stelle si allinearono: le sue figlie e suo marito erano dalla suocera, lasciandoci soli in quell’appartamento accogliente. Eravamo seduti sul divano, con un bicchiere di vino in mano, e l’atmosfera si scaldò piano piano. Iniziammo con sguardi complici, poi passammo a discorsi sul sesso. Raimonda si lamentava del marito: negli ultimi tempi la trascurava, non era più duro come prima, anche se aveva un arnese rispettabile di circa 18 cm. “Non mi fa più sentire desiderata,” confessò con un sospiro, gli occhi che brillavano di frustrazione.
Diana, sentendo quelle parole, si scatenò. Mi guardò con un sorriso malizioso, si avvicinò e mi aprì i pantaloni senza esitare. Il mio cazzo balzò fuori in piena erezione: 23 cm di pura potenza, gonfio e pronto. Lei lo prese in mano e iniziò un pompino pazzesco, la bocca calda che lo avvolgeva, la lingua che danzava intorno alla cappella. Raimonda ci guardava, ipnotizzata, il respiro che accelerava. Piano piano si avvicinò, unendosi a noi. Sapeva usare bene la bocca, eccome: le due sorelle, come in una competizione affettuosa, si alternavano sul mio membro, succhiando con avidità. Facevano una fatica enorme a ingoiarlo tutto, ma lo facevano con passione, cercando di superarsi a vicenda. Non resistetti a lungo: venni con un gemito profondo, riversando il mio seme nelle loro bocche avide, che lo bevvero fino all’ultima goccia.
Le feci spogliare lentamente, ammirando i loro corpi nudi. Diana con i suoi capelli rossi che contrastavano sulla pelle chiara, Raimonda con i castani che le incorniciavano il viso arrossato dal desiderio. Le leccai entrambe, partendo dalle tette sode fino al centro bagnato tra le gambe. Gemevano all’unisono, le mani nei miei capelli mentre la mia lingua esplorava ogni piega. Poi le misi a pecorina sul divano, una accanto all’altra. Le scopai forte, alternandomi tra loro: prima Diana, che urlava di piacere spingendosi contro di me, poi Raimonda, che si inarcava implorando di più. I loro culi perfetti ondeggiavano al ritmo dei miei affondi, il suono della carne che sbatteva echeggiava nella stanza.
Guardando il culo di Diana, non potei resistere: lo infilai dentro di lei, piano ma deciso, sentendola stringersi intorno a me in un misto di dolore e estasi. Raimonda osservava, eccitata ma titubante. “Ho paura,” disse, “il tuo è così largo rispetto a quello di mio marito.” Ma vedendo sua sorella godere come una pazza, con gli occhi chiusi e la bocca spalancata in un grido silenzioso, cambiò idea. “Fammelo anche a me,” mi implorò, la voce tremante di anticipazione.
Ci spostammo nella sua camera da letto, il sancta sanctorum del nostro peccato. Lì ricominciammo tutto dall’inizio: baci, carezze, pompini doppi che mi facevano vedere le stelle. Le inculai entrambe, alternandomi, i loro gemiti che si mescolavano in una sinfonia erotica. Diana lo prendeva con esperienza, spingendosi indietro per averne di più; Raimonda, all’inizio stretta e nervosa, si rilassò presto, urlando di piacere mentre la dilatavo. Facemmo l’amore in ogni posizione immaginabile: io sopra, loro sopra, di lato, in piedi contro il muro. Le leccai di nuovo, le scopai fino a farle tremare, e venimmo insieme più volte, i corpi sudati e intrecciati.
Continuammo fino alle prime ore del mattino, esausti ma soddisfatti, ridendo tra un orgasmo e l’altro. Da quella notte, il nostro trio è diventato un segreto regolare, un fuoco che brucia ogni volta che ci riuniamo. Diana e Raimonda, le sorelle perfette, mi hanno regalato piaceri che non avrei mai immaginato.
Tutto è cominciato una sera a casa di Raimonda. Erano passati mesi da quando fantasticavo di possederle entrambe, ma non avevo mai osato dirlo ad alta voce. Quella notte, però, le stelle si allinearono: le sue figlie e suo marito erano dalla suocera, lasciandoci soli in quell’appartamento accogliente. Eravamo seduti sul divano, con un bicchiere di vino in mano, e l’atmosfera si scaldò piano piano. Iniziammo con sguardi complici, poi passammo a discorsi sul sesso. Raimonda si lamentava del marito: negli ultimi tempi la trascurava, non era più duro come prima, anche se aveva un arnese rispettabile di circa 18 cm. “Non mi fa più sentire desiderata,” confessò con un sospiro, gli occhi che brillavano di frustrazione.
Diana, sentendo quelle parole, si scatenò. Mi guardò con un sorriso malizioso, si avvicinò e mi aprì i pantaloni senza esitare. Il mio cazzo balzò fuori in piena erezione: 23 cm di pura potenza, gonfio e pronto. Lei lo prese in mano e iniziò un pompino pazzesco, la bocca calda che lo avvolgeva, la lingua che danzava intorno alla cappella. Raimonda ci guardava, ipnotizzata, il respiro che accelerava. Piano piano si avvicinò, unendosi a noi. Sapeva usare bene la bocca, eccome: le due sorelle, come in una competizione affettuosa, si alternavano sul mio membro, succhiando con avidità. Facevano una fatica enorme a ingoiarlo tutto, ma lo facevano con passione, cercando di superarsi a vicenda. Non resistetti a lungo: venni con un gemito profondo, riversando il mio seme nelle loro bocche avide, che lo bevvero fino all’ultima goccia.
Le feci spogliare lentamente, ammirando i loro corpi nudi. Diana con i suoi capelli rossi che contrastavano sulla pelle chiara, Raimonda con i castani che le incorniciavano il viso arrossato dal desiderio. Le leccai entrambe, partendo dalle tette sode fino al centro bagnato tra le gambe. Gemevano all’unisono, le mani nei miei capelli mentre la mia lingua esplorava ogni piega. Poi le misi a pecorina sul divano, una accanto all’altra. Le scopai forte, alternandomi tra loro: prima Diana, che urlava di piacere spingendosi contro di me, poi Raimonda, che si inarcava implorando di più. I loro culi perfetti ondeggiavano al ritmo dei miei affondi, il suono della carne che sbatteva echeggiava nella stanza.
Guardando il culo di Diana, non potei resistere: lo infilai dentro di lei, piano ma deciso, sentendola stringersi intorno a me in un misto di dolore e estasi. Raimonda osservava, eccitata ma titubante. “Ho paura,” disse, “il tuo è così largo rispetto a quello di mio marito.” Ma vedendo sua sorella godere come una pazza, con gli occhi chiusi e la bocca spalancata in un grido silenzioso, cambiò idea. “Fammelo anche a me,” mi implorò, la voce tremante di anticipazione.
Ci spostammo nella sua camera da letto, il sancta sanctorum del nostro peccato. Lì ricominciammo tutto dall’inizio: baci, carezze, pompini doppi che mi facevano vedere le stelle. Le inculai entrambe, alternandomi, i loro gemiti che si mescolavano in una sinfonia erotica. Diana lo prendeva con esperienza, spingendosi indietro per averne di più; Raimonda, all’inizio stretta e nervosa, si rilassò presto, urlando di piacere mentre la dilatavo. Facemmo l’amore in ogni posizione immaginabile: io sopra, loro sopra, di lato, in piedi contro il muro. Le leccai di nuovo, le scopai fino a farle tremare, e venimmo insieme più volte, i corpi sudati e intrecciati.
Continuammo fino alle prime ore del mattino, esausti ma soddisfatti, ridendo tra un orgasmo e l’altro. Da quella notte, il nostro trio è diventato un segreto regolare, un fuoco che brucia ogni volta che ci riuniamo. Diana e Raimonda, le sorelle perfette, mi hanno regalato piaceri che non avrei mai immaginato.
2
voti
voti
valutazione
5.5
5.5
Commenti dei lettori al racconto erotico