Gang bang incinta

di
genere
corna

L’avevo sposata perché bellissima: alta, lunghi capelli ricci, gambe toniche, culo tondo è alto, tette piene e rigogliose, due capezzoli piccoli e scuri .
Pelle color caffelatte , occhi grandi color nocciola, chioma corvina. Due labbra carnose e un sorriso accattivante.
Ora vederla seduta su quella poltrona indossare solo un intimo nero, auto reggenti e scarpe tacco 12 mi dava conferma che non mi ero sbagliato.
Il pancione di 7 mesi le dava un’aria più florida ma non meno sexy del solito.
Sorrideva impaziente e presto fu accontentata.
Il primo uomo le si avvicinò con il cazzo ancora moscio ma dalle dimensioni preoccupanti. Le sfilo’ le scarpe e con le mani risali’ le cosce. Con un gesto gentile le apri’ e scostò le mutande facendosi largo con la lingua nella sua vagina totalmente depilata. Aveva le labbra gonfie e rosse. Potevo immaginare il suo profumo e a lui che se lo stava gustando parve fare subito effetto. Il cazzo si erse nel suo immenso splendore e svetto’ contro le cosce di lei ancora avvolte nel nylon
Il secondo uomo arrivò già in erezione. Una verga d’ebano sbatte ‘ sulla guancia di mia moglie che non tardò ad afferrare con foga e portandolo in bocca inizio’ a succhiare lentamente ma costantemente. Il terzo arrivò da dietro e liberò i due grandi seni dal reggiseno che volò sul pavimento ad un passo da me. Ormai era pronta e avrei scommesso che il primo a montarla sarebbe stato quello che la stava leccando ma il terzo uomo mi sorprese. Era un cinese vecchio, pelato e minuto ancora in mutande. Le prese le mani e la sollevò dalla poltrona con delicatezza, le fece fare il giro della stessa e le fece appoggiare le mani sullo schienale rimanendo in piedi. La fece solo piegare in avanti in modo che pancione e tettone un po’ dondolassero per la forza di gravità.
Le abbasso il perizoma alle caviglie e lo sfilo rapido, poi si tolse le sue mutande rivelando un uccello inaspettato: lungo, un po’ sottile e senza un pelo pubico. Si portò le mani in bocca e prese la saliva sufficiente a lubrificarlo. Poi sputo copiosamente sul buco del culo di mia moglie e lasciandomi di sasso la penetro’ nell’ano. Lei rimase di stucco ma subito cominciò ad assecondare quel movimento secco e ritmato che il cinese le imponeva. Il nero che le leccava la figa sì inginocchio’ e riprese il suo lavoro mentre il magrebino del pompino si riavvicinò alla bocca della vacca e lo rimise dentro mentre le spremeva i capezzoli che iniziavano a zampillare liquidò bianco.
Eccola la mia cagna che dondolava dolorante e mugugnava di piacere. Dieci minuti abbondanti prima che il cinese vecchio e pelato emettesse un grugnito e svuotasse i suoi testicoli nell’’intestino di mia moglie.
Il via libera per il nero che avendone abbastanza del cunni lingus prese il posto del vecchio e sfruttando la posizione della donna la penetro’ in figa come un coltello caldo nel burro. Nonostante le dimensioni abbonda del cazzo la figa era un lago e larga abbastanza da farlo ballare dentro. Un invito per il magrebino che senza lasciare la presa sulle tette le cinse in fianchi e la accompagno a mettersi cavalcioni su di lui accompagnata dal nero che non smetteva di stantuffare
Presto i cazzi in figa furono due. Lei gemeva e rideva e mi guardava. Quelle tettone piene , le cosce piegate e ormai nude , il pancione teso ..:. Avevo un erezione come mai mi era venuta prima . Dovetti aspettare il mio turno per una mezz’ora buona in cui quasi me le spezzarono in due.
Gli uomini dentro mia moglie non cennavano a mollare la presa, i cazzi insieme nella foga, le quattro mani che la toccavano dappertutto, il cinese stremato che volendo partecipare ancora le aveva infilato due dita le culo e stantuffava sadico … lei venne diverse volte, ululando, pisviandosi addosso. Nulla interruppe la monta fino a che il nero non venne sulla schiena di lei appoggiando il cazzo tra le chiappe rosse e sudate di lei. Fu il via libera anche per il magrebino che si lasciò andare e venne in faccia a mia moglie strizzandole le tette.
Ora toccava a me, mi avvicinai rapido . Le spalancai le cosce e le cinsi dietro la mia schiena. Affondai il cazzo dentro la sua figa irrimediabilmente aperta e mentre le tenevo i glutei spinsi dentro e fuori l’uccello parecchie volte ma lentamente. Per assaporare la sua consistenza, per guardarla soddisfatta e sottomessa.
Venni dentro , un fiume di sborra premio per la sua dedizione.
scritto il
2025-10-14
4 . 3 K
visite
3 7
voti
valutazione
5.6
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.