Rieducata

di
genere
etero

Sono Tea, una giovane donna di 33 anni. Non ho un fisico da modella, sono un po' in carne, quei pochi chili in più che tuttavia rendono il mio corpo gradevole alla vista. I fianchi pienotti, il seno abbondante e morbido - tanto che risulta leggermente cadente a causa del peso - e sempre oggetto di scrutinio da parte del sesso maschile. C'è da dire che gli sguardi non mi dispiacciono affatto e che, anzi, tendo a indossare abiti che lasciano ben intuire le mie forme e risultano talvolta provocatori. Adoro quando gli uomini restano imbambolati a fissarmi le tette, specialmente quando metto delle camicette che lasciano vedere parte della scollatura. Li guardo, i loro neuroni in tilt, e me li immagino a casa a masturbarsi e venire. Mi diverte, al tempo stesso mi provoca una sensazione nel basso ventre di piacere. Lavoro in un centro rieducativo per persone che hanno problemi di salute mentale, tra cui diversi giovani. Sarà poco professionale e non etico, ma alle volte mi inziga andare a stuzzicarli indirettamente con i vestiti che indosso e vedere le loro reazioni.
Tra loro c'è anche un ragazzo di una decina d'anni meno di me, di colore, non particolarmente bello ma si intravede che ha del potenziale... se si capisce quello che intendo. Anche lui è tra quelli che ogni tanto mi osserva, ma è più spesso e volentieri attratto dal fumare canne dalla mattina alla sera che fissare le mie tette generose. Nonostante questo, un giorno d'estate, in cui stavo indossando una semplice canottiera per la calura, ho visto una particolare luce nei suoi occhi. Faccio finta di niente, mentre lo vedo dirigersi frettolosamente nella sua camera, avendo ognuno di loro una stanza personale. Sorrido, già presumendo la ragione che lo ha portato rifugiarsi nei suoi spazi personali. Il mio seno si intravede dalla canotta bianca, forme avvolte da un reggiseno a coppa un po' troppo piccolo per le sue dimensioni. Neanche dieci minuti e sento suonare il campanello della sua stanza, quindi mi reco alla porta ed entro. Non lo vedo subito, quindi mi addentro per vedere se è tutto a posto. Di spalle all'uscita, percorro il piccolo corridoio di due metri che conduce alla piccola camera, poi sento come un'ombra alle mie spalle. Era nel bagno, mi afferra per le braccia e mi gira con forza, spingendomi contro la parete. Lo guardo in viso, scorgendo ancora quel bagliore nei suoi occhi... poi mi accorgo del resto. È completamente nudo, la sua mazza nera e lucida - di venti centimetri - completamente eretta e turgida. Ho un sussulto e brividi che mi corrono lungo la schiena. Mi continua a fissare, il suo pene che per la vicinanza mi fa pressione sulla pancia. Ho un altro spasmo. Mi guarda e sogghigna:
- Ti piace vestirti così, eh? Far rizzare i cazzi e divertirti alle spalle degli altri...
- Io...
Non so cosa dire, mi ha colto completamente alla sprovvista, ma lui continua, avvicinandosi ancora di più contro di me, spalle al muro.
- Beh, ora di conoscere le vere conseguenze di quello che fai.
- ...
Spinge con forza verso il basso, costringendomi a piegare le gambe e abbassarmi. Inevitabilmente mi ritrovo davanti al viso la sua bestia pulsante di venti centimetri, il glande in parte scoperto.
- Apri la bocca.
Obbedisco e nell'esatto istante in cui dischiudo le labbra spinge il suo cazzo dentro di me. Mi allarga ancora di più la bocca tanto è spesso, oltre che lungo. Sento il suo sapore, la lingua ipnotizzata che si muove involontariamente intorno alla sua cappella, come se in realtà non desiderasse altro. Le sue anche si muovono, facendo sparire metà di quell'asta durissima nella mia bocca. Sollevo lo sguardo, lui che mi fissa dall'alto in basso.
- L'ho sognato parecchie volte, ora lo farò per davvero...
- Mhh
Col cazzo in bocca non posso che mugolare, incapacitata a parlare.
- ...ti fotterò la faccia così forte che non lo dimenticherai facilmente, che ne dici troietta?
Non so perché, ma quelle parole risvegliano qualcosa nel profondo, un desiderio insito in me probabilmente da sempre: essere usata come oggetto di piacere. Mugolo ancora, pronta a farmi scopare la bocca. Lui ride.
- Lo sapevo...
Commenta, quindi comincia a stantuffare lentamente la mia bocca, la mia lingua che continua a serpeggiare su quella cappella gustosa. Mi eccito talmente tanto che ho un orgasmo senza neanche la necessità di toccarmi. Il mio corpo vibra, preda degli spasmi del piacere, lui che continua a fare avanti e indietro incrementando ritmo e forza delle spinte.

Annuisco, mentre le sue mani ricercano le mie tette per liberarle dalla loro costrizione. Mi palpa il seno, intanto il suo cazzo turgido lavora la mia bocca che sta cominciando a produrre parecchia saliva. Faccio fatica a respirare, al tempo stesso non voglio che smetta. Quel sapore mi sta inebriando... è il mio cervello ad essere in tilt, ora. Poi, d'un tratto, lo tira fuori.
- Non posso certo farmi mancare queste...
Le sue mani che fanno ondeggiare i miei seni, quindi ci infila in mezzo la sua asta e preme per stringerla tra loro.
- ...
Non so che dire, imbambolata e soggiogata dalla sua prestanza fisica e quel cazzo che mi sta facendo letteralmente impazzire. Mi scopa il seno, quindi lo alterna nuovamente con la mia faccia. Io silente, lui che comincia ad ansimare mentre alterna tette e bocca a piacimento. Infine me lo rimette tra i seni e riprende il suo irrefrenabile stantuffo, tanto che dai gemiti sommessi che fa comprendo che sta per eiaculare.
- Non...
Non riesco a parlare che viene come un fiume in piena. Il suo sperma caldo mi investe in viso e ricade sulle tette, macchiandomi la canottiera... ma è il meno. Ho sborra sulla faccia e in bocca, negli occhi e qualche schizzo pure nei capelli. D'un tratto, come un fulmine a ciel sereno, torno in me: sono a lavoro! Mi alzo, lui che mi osserva mentre mi rivesto e cerco qualcosa per pulirmi il viso.
- Questo è solo l'inizio, troia, sei mia adesso.
Commenta, poi capisco cosa allude vedendolo puntare qualcosa sul tavolo nella stanza. Un telefono cellulare con cui ha ripreso la scena. Trasalisco, ho i brividi, mentre lui sogghigna e si prende il cazzo in mano per continuare a segarsi nonostante sia appena venuto. Lo vedo crescere di nuovo, duro come un palo d'acciaio e ho un sussulto, ma lui ha altri piani per me.
- Vai... la prossima volta mi prenderò quel tuo bel culo che sfoggi così tanto.
Mi congeda, manco fosse il mio padrone... e io in silenzio esco dalla camera. Sconvolta, ma dentro di me - inconsciamente - la fiamma del desiderio ha un tremolio, accesa e più bramosa che mai.
di
scritto il
2025-08-07
1 . 9 K
visite
1 6
voti
valutazione
3.3
il tuo voto
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.