Il negozio degli schiavi parte 1

di
genere
dominazione

Dal primo gennaio 2026 la schiavitù è legale. Ci si può vendere o essere venduti per debiti, le aste però partiranno solo dal primo febbraio. Non è un problema, Stefano e Michela, due amici hanno aperto il loro negozio, inizieranno acquistando gente che si vende si sua volontà. Prima apertura, il 2 gennaio alle 04:00 in modo da invogliare chi si vuole vendere a non essere osservato da occhi indiscreti.
Stefano passa a prendere Michela per le tre del mattino e alle tre e un quarto sono già al negozio. La prima apertura, che emozione, vedono già tre persone nei pressi del negozio. Una signora sui 50 anni, un ragazzo sui 25 anni e una ragazza sui 20.
Quando infilano la chiave nella toppa, la signora seduta su una panchina chiede da che ora si può entrare per mettersi in vendita. Stefano "Signora anche da subito se vuole" gli altri due ragazzi chiedono se devono attendere, Michela "no entrate tutti assieme, nessun problema".
Il negozio è stretto, con le pareti in legno e delle alcove a mo di vetrina in cui esporre i pezzi.
Al piano di sotto vi sono le gabbie ed una stanza per la preparazione degli slave. Mentre al piano di sopra vi è una piccola sala per le sfilate per clienti alto spendenti.
Michela "bene, datemi i documenti e spogliatevi, vi dobbiamo valutare. Non esitate o potete uscire"
Si spogliarono tutti in intimo, un po' imbarazzati.
Stefano "nudi, abituatevi, i padroni amano tenervi nudi".
Michela "se non ve la sentite nessun problema, vi rivestite ed uscite."
Si spogliarono tutti, evidentemente i soldi gli servono.
Stefano"bene iniziamo, signora venga avanti, la ispeziono, lei per quanto tempo vorrebbe essere venduta?""
Slave 1"non lo so, mi faccia varie proposte"
Stefano "Benissimo"
La signora venne ispezionata, freddamente ma meticolosamente, come una bestia mentre i due ragazzetti osservavano nudi.
Stefano prese una torcia, illuminò le orecchie, poi apri la bocca della schiava e gli guardò i denti, accuratamente.
"Michela prendi nota, dentatura sana, corporatura curvy, ora te la peso", la fece salire su una bilancia che prese da dietro il bancone. "69kg, altezza 1,65m". La signora era una piacente 48enne, così era scritto sui documenti, capelli neri e cosi anche i peli, gli misurò il seno, "terza abbondante, cadente". Poi i piedi "37". Infine la fece piegare in avanti, le infilò un dito nella vagina, ed uno nel culo per poi esclamare. "aperta in entrambi"

Continua./.

scritto il
2025-04-02
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