Vicino voglioso

di
genere
etero

Sono una donna di 57 anni, mi chiamo Elena, sono alta 1.67, capelli tinti neri, ben fisicata, formosa, di origini rumene. Devo dire che per la mia età me la cavo piuttosto bene fisicamente. Sono separata da un uomo italiano con cui ho un figlio di 21 anni. Vivo a Roma in zona Acilia, faccio le pulizie e vivo con mio figlio Sebastian in una palazzina di tre piani, al secondo piano. Ho sempre avuto un sogno erotico, ovvero avere una notte di passione con un ragazzo più giovane, cosa finalmente successa la scorsa estate. Era agosto, a Roma non c’era nessuno, nel quartiere dove vivo erano rimasti soltanto qualche anziano o persone senza case fuori o non in vacanza per lavoro (davvero pochi), la mia palazzina era deserta, mio figlio stesso faceva avanti e dietro dalla casa di un suo amico a Ostia. Una mattina presto, sola a casa, ne approfittai per pulire casa e fare il bucato. Decisi di andare a stendere le lenzuola nella terrazza comune della palazzina, salii le scale e andai a stendere. Una volta finito tornai a casa, scendendo per le scale incontrai il nuovo vicino di casa del terzo piano, un ragazzo di forse 26/27/28 anni che da poco si era trasferito con i genitori e il fratello più piccolo. Le poche volte che lo avevo incontrato non mi ero mai soffermata sulla sua bellezza, forse perché non lo avevo mai visto da solo come quella volta. Non ero vestita benissimo, praticamente ero in tuta rosa e ciabatte, avrei preferito sfoggiare uno dei miei bei vestitini corti estivi. Lui invece saliva le scale, era andato evidentemente in palestra visto che aveva il borsone. Lo salutai e ricambio con educazione, gli chiesi se fosse il nuovo vicino e come si trovasse, mi rispose di essersi ambientato bene, che la zona gli piacesse seppur un po’ caotica. Parlammo del più e del meno per 5 minuti, poi ci salutammo. Avrei avuto voglia di invitarlo da me a prendersi un caffè, mi sarebbe piaciuto averlo tutto per me, era davvero molto sexy. Rispecchia appieno il mio prototipo di ragazzo: romano, simpatico e alla mano, bella voce virile, ben fisicato, si intravedevano dei pettorali di tutto rispetto, alto penso 1.85, moro, occhi scuri. Mi ricordo mi colpirono molto le sue belle mani, cose che guardo molto in un uomo, belle virili, grandi, belle dita curate. Ci rincontrammo dopo quella volta penso due giorni dopo, stavo salendo le scale per tornare a casa, quando lo incontrai che scendeva per andare a ritirare un pacco. Andava di corsa, era vestito molto casual, penso tenuta da casa, visto che aveva una maglia nera a maniche corte, pantalone corto beige e infradito nere. Fu una saetta, tanto che poco dopo lo sentii raggiungermi nel mio pianerottolo mentre stava aprendo la porta. Gli dissi fosse stato una scheggia, lui sorrise e mi chiese se per favore potessi dargli un attimo le chiavi della terrazza per andare a stendere i panni. Gli dissi che lo avrei accompagnato e che gli avrei fatto la copia delle chiavi il giorno seguente, lui mi disse che non dovessi preoccuparmi ma insistetti. Salimmo le scale insieme, aspettai prendesse le cose da stendere e lo accompagnai su. Mi proposi di aiutarlo, lui mi disse in imbarazzo che fossi troppo gentile, che mi avrebbe offerto un caffè ma gli risposi di non preoccuparsi, tanto avevo tempo libero. Quanto era bello mentre con me stendeva i panni, mi soffermai sulla sua bella fronte abbronzata da cui ogni tanto cadeva giù qualche goccia di sudore per il caldo che faceva. Aveva dei piedi bellissimi, penso un 44, piede latino bello abbronzato, piante larghe e dita allineate e molto curate. Quanto era bello? Finimmo poco dopo e scendendo insistette nel volermi offrire un caffè, dopo un attimo di finto tentennamento da parte mia mi decisi a entrare da lui, mi disse avesse casa libera fino al weekend, la sua famiglia era fuori, lui era rimasto a Roma per lavoro. Da lui chiacchierammo un po’, ci raccontammo un po’, più passava il tempo più lui diventata simpatico e spiritoso, anche nei miei confronti, mi faceva un sacco ridere. Entrai talmente in confidenza con lui che a un certo punto mi ritrovai a parlare della mia vita, gli raccontai e mi soffermai soprattutto sul mio ex. Gli confidai fosse stata una storia travagliata con questo uomo siciliano, che mi aveva dato un sacco di problemi e che mi fossi ritrovata a fare le pulizie per le difficoltà economiche nel gestire da sola una casa e un figlio. Non trattenni l’emozione e mi commossi un attimo, eravamo seduti uno di fronte all’altra al tavolo del salotto. Lui mise una mano sopra la mia per consolarmi e io dopo qualche secondo mi ritirai e gli dissi fosse meglio andare, che già gli avessi fatto perdere abbastanza tempo. Lui si alzò e mi seguì fino alla porta, dove rimanemmo uno di fronte all’altra. Lui (si chiama Edoardo) mi disse che non aveva nulla da fare, che quel giorno non dovesse lavorare, se volevo potevo pranzare da lui. Risposi non volessi approfittarmene della sua ospitalità, ma lui insistette visto che lo avevo aiutato a stendere i panni. Mi sembrava troppo precoce restare già a pranzo da lui e insistetti di dover andare. Lui allora mi ringraziò ancora per la mia gentilezza, era così bello, rimasi incantata a guardarlo. Continuò a parlami e aggiunse che gli fosse dispiaciuto avermi vista giù per il discorso su mio marito, che non volesse mettermi in difficoltà. Gli dissi che non doveva azzardarsi a pensare di aver sbagliato in qualcosa, che anzi mi aveva fatto piacere aprirmi con qualcuno dopo anni e che lui fosse stato super carino nell’ascoltarmi. Lui mi guardò con complicità dicendo fosse felice di ciò, che non voleva appunto farmi pensare a cose sgradevoli. Io allora d’istinto gli presi le mani, lo ringraziai, dicendogli che ormai ragazzi con questa testa non se ne trovano più… Lui mi sorrise e intrecciò le sue mani alle mie, quel contatto mi fece impazzire, le sue dita che avvolgevano le mie mi davano una sensazione di protezione e complicità e allo stesso tempo una voglia di baciarlo, di passione assurda. Rimanemmo un bel pò così a parlarci tanto che indicando con lo sguardo le nostre mani probabilmente gli dissi anche che non volessi più staccarmi. Dopo un po’ si avvicinò e mi baciò, portandomi le mani sopra la testa. Mi staccai, mi avvicinai a lui e lo baciai a mia volta, sussurrandogli nell’orecchio se fosse il caso, se se la sentisse… Lui mi baciò appassionatamente e staccandosi mi disse “non ti pare sia il caso?”. Lo baciai allora con una voracità che quasi mi imbarazzai per la veemenza ma lui ricambiò con grande voglia. Ero al settimo cielo, mi piaceva come mi baciava, era caldo, faceva caldo, ma non riuscivo a staccarmi da lui. Mi tolse la maglia e rimasi in reggiseno. Tolsi a mia volta la sua maglietta e rimase a petto nudo, gli baciai il petto, leccandogli vicino ai capezzoli. Era un po’ sudato, odorava di maschio. Lui allora mi abbassò i pantaloni della tuta, subito dopo le mutandine. Poi si abbassò pantaloni e mutande e si sfilò le infradito rimanendo scalzo. Completamente nudo, mi portò verso la sua camera, ci baciavamo nel frattempo. Camminava dietro di me, giunti davanti la sua camera andò a liberare il letto, io mi tolsi scarpe e calze e lo raggiunsi. Lui si mise dietro di me e mi sfilò con grande esperienza il reggiseno, iniziando a leccarmi la schiena, prendendomi le mani piegandosi in ginocchio iniziando poi a leccarmi dentro il sedere. Non mi aspettavo fosse così avanti per la sua età, giunse subito al sodo, non ci perdemmo in convenevoli o in infiniti baci. Mi girai e mi sdraiai sul letto, lui mi raggiunse leccandomi e baciandomi dai piedi fino alla vagina, soffermandosi un bel po’, per poi arrivare al seno e alla bocca. Mi sussurro nell’orecchio che fossi splendidamente sensuale, che lo facevo uscire pazzo. Io gli dissi con voce suadente che il suo corpo caldo sul mio mi stesse facendo bagnare totalmente, gli dissi “le tue mani nelle mie” con impeto le intrecciò alle mie e iniziò a penetrarmi. Ansimai con estremo godimento, mi piaceva tantissimo il suo modo di scoparmi, era molto tenero e al contempo passionale e deciso. Mi fece impazzire anche il modo che aveva di ansimare, i suoi spasmi mi eccitarono così tanto che non volevo scollarmi dalle sue mani e non volevo che smettesse di penetrarmi. Prima di venire dentro di me gli feci cenno che acconsentissi e venne stringendomi fortissimo le mani, mi fecero male le dita ma non mi scollai. Lo feci sdraiare e mi alzai togliendomi gli orecchini e andando a metterli sopra un comodino. Mi avvicinai di nuovo al letto, notai le piante dei suoi piedi così attraenti che mi venne voglia di leccarglieli, non se lo aspettava, lo feci godere abbastanza. Poi andai verso il suo bel pene tozzo e grande il giusto e iniziai a fargli un pompino che lo fece ansimare da subito. Lo ingoiavo fino alla gola, tanto che mi strozzavo quasi ogni tot, lui mi cercò con insistenza le mani con le sue e venne poco dopo. Gli sorrisi con la sua sborra sul mio viso, intorno alle labbra e sulle guance, me la sentivo ovunque e gli dissi che fosse irresistibile. Continuammo a farlo per tanto tempo ancora, ovviamente prendevamo delle lunghe pause in cui parlavamo, ci stuzzicavamo, ci tenevano per mano, ci baciavamo ardentemente, ci strusciavamo i piedi, li aveva grandissimi rispetto ai miei, sfregarli con lui però mi piaceva tantissimo, nonostante il caldo. Lui fu molto tenero, aveva un modo di baciarmi, leccarmi, tenermi che mi portò a dirgli volessi fare tutta la vita l’amore con lui. Edoardo mi disse dopo un po’ che fosse giunta l’ora di pranzare, di andarci a sistemare, confidandomi lo avessi aiutato a esaudire il sogno di farsi una milf. Confidai a lui che il mio sogno invece fosse proprio avere rapporti con un ragazzo giovane, ci baciammo. Nudi andammo in cucina, pranzammo, ma nel frattempo continuavamo a toccarci, strusciarci, eravamo due calamite. Continuammo a vederci e a fare sesso per tutto il periodo di fine agosto e inizio settembre, poi mi disse avrebbe dovuto trasferirsi per 6 mesi a Milano per fare un master. Abbiamo comunque continuato a sentirci, videochiamarci, promettendoci di rivederci una volta tornato a Roma, per fine marzo. Manca poco, non vedo l’ora di riaverlo tra le mie braccia. Mi manda foto nudo con cui sovente mi masturbo in vasca, mi manda foto del suo bel sedere, del suo pene, dei suoi piedi nudi, delle sue mani. Ovviamente ricambio con le stesse foto. Non ho rapporti intimi con uomini da agosto, ovviamente non posso dirvi di essermi innamorata, perché la nostra storia non avrebbe senso per la differenza d’età, però ammetto che se avesse avuto la mia età lo avrei già fatto conoscere a mio figlio come nuovo fidanzato. Ovviamente vi racconterò se vorrete come si evolveranno le cose tra di noi, dovrebbe tornare fra qualche giorno a casa. Lo voglio.
scritto il
2025-04-02
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