L'incidente del treno e le grandi inculate fra maschi
di
Din go Famelico
genere
gay
Eh si, lo so, i racconti gay, specialmente se fra maschi maturi, non hanno molti lettori qui su EROTICIRACCONTI.
Anche perché le storie gay troppe volte sono scritti da adolescenti che parlano di essere sfondati da cazzoni enormi, o da gente abusata, e parlano si luoghi squallidi dove si pratica in sesso troppo sbrigativo e poco igienico. Senza contare pedofilia ed altro.
Ma pure, ogni tanto, per i 4 lettori che mi seguono, qualche raccontino erotico gay lo mettiamo.
Questo che vi racconto ora, è reale all’85%, per non far riconoscere i protagonisti, il resto, sono scene autentiche e vissute.
Stavo tornando in città in treno, quanto, a 30 km dalla stazione, un incidente fermò il treno.. Scesi, attraversai un campo e mi trovai su una strada locale, dove passava una macchina, chiesi un passaggio, ed il guidatore si fermò.
Io 56enne atletico, lui un po più morbido, sui 50 anni, gentile, andava in città, lo ringraziai, attaccammo a parlare di molte cose, entrambi eravamo recenti separati.
C’era simpatia, code per l'ingresso in città, fece una deviazione dal suo itinerario, per portarmi anche se io insistevo che mi lasciasse alla prima fermata della metro.
Chiese se volessi scambiare il telefono, accettai più che volentieri .
Nel salutarmi mi tenne un po la mano quasi carezzandola.
La sera verso le 21, solo a casa, lo chiamai, gli fece piacere, si vede che lo desiderava, parlammo di molte cose, lui azzardò che aveva incontrato un uomo molto virile e serio, cosa che mi fece capire che mi apprezzava,.
Bene, magari ci vediamo, presto, che dici? Con grande piacere, mi disse abito in una villetta vicino a dove ti ho preso, domani verso le 19 potremmo vederci, magari cenare insieme.
Fissammo per le 19, mi preparai, notando che mentre facevo la doccia mi veniva duro, come se stessi andando ad incontrare una femmina che mi piaceva.
Non facevo spesso sesso con i maschi allora, ma mi piace, da sempre attivo, mi piaceva stare dentro l’altro maschio.
Raggiunsi la sua villetta in macchina, mi fece parcheggiare, mi accolse con un breve abbraccio, come se ci conoscessimo da sempre. Decidemmo di andare in un ristorante che conosceva lui, sul fiume, bel locale, la cena fu bella fra molti nostri sguardi reciproci.
Uscendo mi teneva la mano, e appena in macchina ci baciammo leggermente sulle labbra. Era una promessa.
Eravamo quasi in ansia, raggiungemmo la porta di casa e ci baciammo con passione,io lo toccavo dovunque, e lui insisteva a prendere il cazzo in mano.
Appena ti ho visto ho capito che sei l’umo che cercavo, mi disse, mentre ci portavamo sul divano, e scegliemmo di toglierci pantaloni e tutto, volevamo sentire la nostra pelle non i panni.
Aveva quasi delle tettine,poco pelo, un bel culo liscio e senza peli.
Fu naturale quando si inginocchiò fra le mie gambe, e me lo prese in bocca, con grazia e piacere reciproco, mi faceva chiudere gli occhi dal piacere intenso.
Ogni tanto si rialzava per baciarmi, e mi chiedeva se mi piacesse, ma certo, bellissimo.
Ma non volevo limitarmi ad un pompino, per cui gli chiesi se era pronto, per fare di più.
Lui disse che chiedeva 10 minuti per prepararsi ancora meglio, andò in bagno dopo pochi minuti uscì, e venne a baciarmi in bocca.
Andiamo sul letto? Mi chiese, ora ti desidero
Ci portammo sul letto, dove giocammo ancora di bocca, ma si capiva che ora voleva essere posseduto-
Si girò a faccia in giù, e io gli salii sopra. S'allargò le chiappe con le mani mostrando una rosellina chiara pulsante, si vedeva che aveva messo un lubrificante, puntai, lo sentii allargarsi, la capocchia era entrata, sospirava mi spinsi in avanti e lentamente, ma sempre più piacevolmente mi portai dentro di lui, fino ad appoggiare i coglioni.
Rimanemmo fermi un attimo, lo estrassi in parte e rientrai, sospirò, ora mi incitava, lo tenevo per i fianchi, entrando sempre più a fondo, gemeva e mi incitava, si vedeva godeva molto, ogni tanto mi fermavo lo estraevo e lo rimettevo, questo lo faceva impazzire.
Era ora di sborrare mi ritirai e lo bagnai tutto fra le chiappe, era venuto anche lui, non me ne ero accorto il letto era bagnato.
Ci lavammo insieme, e mi accorsi che la simpatia era forte, non solo non mi ero stancato, ma stavo ripartendo, ed anche lui.
Eravamo seduti sul divano, nudi, ogni tanto si appoggiava teneramente a me, mi baciava, ma non facevamo atti espliciti, stavamo preparando una notte intensa.
Mi salì sulle gambe e si infilzò lentamente mentre io gli strizzavo e gli baciavo le tettine, sussultava e godeva, gemeva un po, e poi mi baciava.
Questo gioco durò tantissimo, collaboravamo per farlo durare a lungo. Mi sentivo avvolto dal suo buco, caldo, poi si mise sul divano a culo in alto, lo penetrai anche così badando a non sborrare.
Fino a quando non mi propose di stare la notte con lui.
Ce ne andammo a letto, e fu un’amante caldissimo.
Non ricordo quante volte entrai ed uscii da lui, e quante volte me lo prese in bocca, o mi segò.
Dormivamo un po, poi si proseguiva.
La mattina dopo, nel dormiveglia, vidi uan donna che mi portava il caffè, mi scollai, guardai meglio, era lui che si era travestito e stava veramente bene.
Inutile dire che passammo un’altra mattinata di chiavate.
Credo di averlo farcito di sborra, ormai mi faceva sborrare nel buco.
Ma altra la bevve.
Fu una giornata di sesso.
Poi chiaramente ci vedemmo ancora, sia a casa mia che sua. Ringraziammo sempre l’incidente del treno che ci aveva fatto conoscere.
Anche perché le storie gay troppe volte sono scritti da adolescenti che parlano di essere sfondati da cazzoni enormi, o da gente abusata, e parlano si luoghi squallidi dove si pratica in sesso troppo sbrigativo e poco igienico. Senza contare pedofilia ed altro.
Ma pure, ogni tanto, per i 4 lettori che mi seguono, qualche raccontino erotico gay lo mettiamo.
Questo che vi racconto ora, è reale all’85%, per non far riconoscere i protagonisti, il resto, sono scene autentiche e vissute.
Stavo tornando in città in treno, quanto, a 30 km dalla stazione, un incidente fermò il treno.. Scesi, attraversai un campo e mi trovai su una strada locale, dove passava una macchina, chiesi un passaggio, ed il guidatore si fermò.
Io 56enne atletico, lui un po più morbido, sui 50 anni, gentile, andava in città, lo ringraziai, attaccammo a parlare di molte cose, entrambi eravamo recenti separati.
C’era simpatia, code per l'ingresso in città, fece una deviazione dal suo itinerario, per portarmi anche se io insistevo che mi lasciasse alla prima fermata della metro.
Chiese se volessi scambiare il telefono, accettai più che volentieri .
Nel salutarmi mi tenne un po la mano quasi carezzandola.
La sera verso le 21, solo a casa, lo chiamai, gli fece piacere, si vede che lo desiderava, parlammo di molte cose, lui azzardò che aveva incontrato un uomo molto virile e serio, cosa che mi fece capire che mi apprezzava,.
Bene, magari ci vediamo, presto, che dici? Con grande piacere, mi disse abito in una villetta vicino a dove ti ho preso, domani verso le 19 potremmo vederci, magari cenare insieme.
Fissammo per le 19, mi preparai, notando che mentre facevo la doccia mi veniva duro, come se stessi andando ad incontrare una femmina che mi piaceva.
Non facevo spesso sesso con i maschi allora, ma mi piace, da sempre attivo, mi piaceva stare dentro l’altro maschio.
Raggiunsi la sua villetta in macchina, mi fece parcheggiare, mi accolse con un breve abbraccio, come se ci conoscessimo da sempre. Decidemmo di andare in un ristorante che conosceva lui, sul fiume, bel locale, la cena fu bella fra molti nostri sguardi reciproci.
Uscendo mi teneva la mano, e appena in macchina ci baciammo leggermente sulle labbra. Era una promessa.
Eravamo quasi in ansia, raggiungemmo la porta di casa e ci baciammo con passione,io lo toccavo dovunque, e lui insisteva a prendere il cazzo in mano.
Appena ti ho visto ho capito che sei l’umo che cercavo, mi disse, mentre ci portavamo sul divano, e scegliemmo di toglierci pantaloni e tutto, volevamo sentire la nostra pelle non i panni.
Aveva quasi delle tettine,poco pelo, un bel culo liscio e senza peli.
Fu naturale quando si inginocchiò fra le mie gambe, e me lo prese in bocca, con grazia e piacere reciproco, mi faceva chiudere gli occhi dal piacere intenso.
Ogni tanto si rialzava per baciarmi, e mi chiedeva se mi piacesse, ma certo, bellissimo.
Ma non volevo limitarmi ad un pompino, per cui gli chiesi se era pronto, per fare di più.
Lui disse che chiedeva 10 minuti per prepararsi ancora meglio, andò in bagno dopo pochi minuti uscì, e venne a baciarmi in bocca.
Andiamo sul letto? Mi chiese, ora ti desidero
Ci portammo sul letto, dove giocammo ancora di bocca, ma si capiva che ora voleva essere posseduto-
Si girò a faccia in giù, e io gli salii sopra. S'allargò le chiappe con le mani mostrando una rosellina chiara pulsante, si vedeva che aveva messo un lubrificante, puntai, lo sentii allargarsi, la capocchia era entrata, sospirava mi spinsi in avanti e lentamente, ma sempre più piacevolmente mi portai dentro di lui, fino ad appoggiare i coglioni.
Rimanemmo fermi un attimo, lo estrassi in parte e rientrai, sospirò, ora mi incitava, lo tenevo per i fianchi, entrando sempre più a fondo, gemeva e mi incitava, si vedeva godeva molto, ogni tanto mi fermavo lo estraevo e lo rimettevo, questo lo faceva impazzire.
Era ora di sborrare mi ritirai e lo bagnai tutto fra le chiappe, era venuto anche lui, non me ne ero accorto il letto era bagnato.
Ci lavammo insieme, e mi accorsi che la simpatia era forte, non solo non mi ero stancato, ma stavo ripartendo, ed anche lui.
Eravamo seduti sul divano, nudi, ogni tanto si appoggiava teneramente a me, mi baciava, ma non facevamo atti espliciti, stavamo preparando una notte intensa.
Mi salì sulle gambe e si infilzò lentamente mentre io gli strizzavo e gli baciavo le tettine, sussultava e godeva, gemeva un po, e poi mi baciava.
Questo gioco durò tantissimo, collaboravamo per farlo durare a lungo. Mi sentivo avvolto dal suo buco, caldo, poi si mise sul divano a culo in alto, lo penetrai anche così badando a non sborrare.
Fino a quando non mi propose di stare la notte con lui.
Ce ne andammo a letto, e fu un’amante caldissimo.
Non ricordo quante volte entrai ed uscii da lui, e quante volte me lo prese in bocca, o mi segò.
Dormivamo un po, poi si proseguiva.
La mattina dopo, nel dormiveglia, vidi uan donna che mi portava il caffè, mi scollai, guardai meglio, era lui che si era travestito e stava veramente bene.
Inutile dire che passammo un’altra mattinata di chiavate.
Credo di averlo farcito di sborra, ormai mi faceva sborrare nel buco.
Ma altra la bevve.
Fu una giornata di sesso.
Poi chiaramente ci vedemmo ancora, sia a casa mia che sua. Ringraziammo sempre l’incidente del treno che ci aveva fatto conoscere.
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Commenti dei lettori al racconto erotico