A. (2)
di
Mario Delgado
genere
etero
“Quindi domani parti, come ti senti?”
“Tutto sommato bene, da un lato non vedevo l’ora ho bisogno di cambiare aria”
“Hai considerato che potremmo vederci chissà quando?”
“Si, ma anche se fossi rimasta non ci saremmo più potuti vedere con la stessa frequenza”
“Lo so ma a distanza è diverso. Saperti qui, sapere di poter avere la possibilità, seppur di nascosto, era intrigante da un lato”
“Lo so…anche se ammetto che non credevo di farti ancora tutto questo effetto dopo tutto questo tempo”
“Ti sei sempre sottovalutata….”
“…”
“Ho voglia di vederti, adesso”
“Va bene ma non posso stare molto”
“Ci faremo bastare il tempo che abbiamo”
“Ok”
“Solo una cosa, mettiti una tuta”
Arrivato da te sali in macchina e sei bella come sempre. Solare, sorridente e con gli occhi dolci ma vispi.
Non sappiamo nessuno dei due a cosa ci porterà questo brevissimo incontro, sappiamo solo che adesso siamo felici di condividere questo breve tempo insieme.
Un po’ per la voglia ma anche un po’ per la fretta dati i minuti contati ci spostiamo dietro, nascosti da un furgoncino e dai vetri oscurati che, complice anche il buio ci rendono invisibile a chiunque passi da lì.
Ci baciamo e in pochissimo siamo avvinghiati, tu con il reggiseno e la tuta e io in maglietta e ormai quasi in mutande.
Non resistiamo e cominciamo lentamente a spogliarci, comincio leccandoti i capezzoli durissimi tenendoti il seno con la mano sinistra, direzionandolo prima alla mia bocca e poi massaggiandolo con decisione. Con la mano destra invece ti slaccio la tuta ed entro la mano, alla ricerca del tuo clitoride. Ho voglia di torturarti e sentire come al mio tocco cominci a bagnarti con una velocità che se non lo vivessi non ci crederei.
Sei praticamente già un lago e quando sei così bagnata sappiamo entrambi cos’è che vuoi e cos’è che piace fare da matti anche a me. Nonostante i lievissimi urletti di piacere tu hai assolutamente voglia di altro, vuoi godere in modo diverso e proprio perché il tempo stringe non ci penso due volte.
Ti schiaccio a metà tra il sedile e lo sportello, ti spoglio e ti allargo le gambe. Sei completamente nuda, a gambe aperte. Mentre faccio così il mio cazzo è in fiamme dentro le mutande, ti tengo con la mano sinistra la tua gamba destra e mentre l’altra è libera con il piede cominci prima ad accarezzarmi giocando con il cazzo dallo slip. Non ci capisco più nulla e mentre con il piede liberi fuori il mio cazzo e lo massaggi, io comincio leccandoti proprio quello che tengo stretto dalla caviglia.
Mi eccita ogni centimetro del tuo corpo ed anche se resterei a leccarti quel piedino tutta la sera adesso voglio altro.
Comincio a scendere lentamente con le labbra, avvicinandomi sempre più alla tua fica completamente fradicia, arrivato all’interno coscia i baci si fanno sempre più lenti, più lunghi e complici le mie mani e la mia lingua ti torturo lentamente. Questo supplizio te lo stai godendo infatti, seppur con la coda dell’occhio, ti lancio qualche occhiata e lo vedo benissimo come mi segui con lo sguardo. Sei attenta ad ogni mio movimento e non vuoi perderti nulla di quello che sto facendo, complice anche il tuo respiro che ad ogni centimetro che faccio si fa sempre più pesante.
Dopo qualche istante che sembra infinito arrivo al clitoride, comincio a leccarlo e quello che prima era un sospiro affannoso si trasforma presto in un costante ansimare.
Mi appoggio alla tua coscia con la guancia per stare più comodo e ritmicamente con le dita e la lingua ti torturo portandoti quasi ad urlare. Sento le tue mani sulla mia testa che mi accarezzano, vorresti che non mi staccassi mai da lì e credimi, non ne ho alcuna intenzione.
Più lecco e più ti bagni, riesco persino ad entrare un dito nel culo senza alcun tipo di difficoltà. Sei totalmente abbandonata a me e questa cosa mi fa completamente impazzire.
Ti sto masturbando nel modo che più ti piace e mentre lo faccio con la mia mano ti prendo il piede e lo metto sul cazzo che ha voglia di partecipare a questo gioco in cui vederti godere è senza dubbio la cosa più bella in assoluto.
Passato qualche minuto in questo tetris ho voglia di scoparti, forte. Voglio sentire il mio cazzo scivolare dentro di te e sentirti godere ad ogni mio affondo. Sembriamo telepatici perché è esattamente mentre faccio questi pensieri che mi guardi fisso negli occhi e mi dici di volermi sentire dentro.
Non ci metto molto a mettermi alla tua altezza e senza l’aiuto delle mani entrare il cazzo senza nessun tipo di opposizione nella tua figa completamente scolata.
Comincio a caricarti come un forsennato e sentendoti ansimare ho voglia di andare sempre più forte, di non fermarmi e di farti impazzire ad ogni mio affondo. Ci baciamo, ci lecchiamo e i nostri corpi sono completamente incollati.
I respiri sono affannatissimi, con le nostre bocche incollate che prendono pausa respirando l’uno il fiato dell’altra. I vetri sono tutti appannati e a noi di dove siamo e di quanto tempo sia passato non ci interessa nulla, stiamo godendo e non abbiamo alcuna intenzione di smettere.
Con i piedi alzi leggermente il bacino facendomi alzare leggermente in modo che, tenendomi con le braccia possa caricarti in modo ancora più violento.
Ci guardiamo negli occhi completamente sudati e in silenzio, gli unici rumori sono i nostri respiri affannosi e i nostri corpi che si toccano ad ogni mio colpo dentro di te.
Duriamo pochi minuti, fino a che non mi guardi e mi fai capire che stai per godere; con una mano ti aiuti toccandoti il clitoride mentre io non smetto di scoparti, finché ad un certo punto con una specie di spasmo ti tieni a me facendomi fermare.
Sento il cazzo dentro di te e la tua fica che pulsa, sento il tuo respiro che da affannoso torna normale. Non ne ho più nemmeno io, dopo esserti ripresa da questo forte orgasmo esco e con la mano mi masturbo venendoti sulla pancia e sulle tette, mi guardi con un sorriso mentre ti vengo ovunque ed è così, che dopo esserci svuotati di questo piacere, mi siedo accanto a te mettendoti le gambe sulle mie, accarezzandoti i piedini mentre tu resti coricata a guardarmi. È stato bellissimo.
“Tutto sommato bene, da un lato non vedevo l’ora ho bisogno di cambiare aria”
“Hai considerato che potremmo vederci chissà quando?”
“Si, ma anche se fossi rimasta non ci saremmo più potuti vedere con la stessa frequenza”
“Lo so ma a distanza è diverso. Saperti qui, sapere di poter avere la possibilità, seppur di nascosto, era intrigante da un lato”
“Lo so…anche se ammetto che non credevo di farti ancora tutto questo effetto dopo tutto questo tempo”
“Ti sei sempre sottovalutata….”
“…”
“Ho voglia di vederti, adesso”
“Va bene ma non posso stare molto”
“Ci faremo bastare il tempo che abbiamo”
“Ok”
“Solo una cosa, mettiti una tuta”
Arrivato da te sali in macchina e sei bella come sempre. Solare, sorridente e con gli occhi dolci ma vispi.
Non sappiamo nessuno dei due a cosa ci porterà questo brevissimo incontro, sappiamo solo che adesso siamo felici di condividere questo breve tempo insieme.
Un po’ per la voglia ma anche un po’ per la fretta dati i minuti contati ci spostiamo dietro, nascosti da un furgoncino e dai vetri oscurati che, complice anche il buio ci rendono invisibile a chiunque passi da lì.
Ci baciamo e in pochissimo siamo avvinghiati, tu con il reggiseno e la tuta e io in maglietta e ormai quasi in mutande.
Non resistiamo e cominciamo lentamente a spogliarci, comincio leccandoti i capezzoli durissimi tenendoti il seno con la mano sinistra, direzionandolo prima alla mia bocca e poi massaggiandolo con decisione. Con la mano destra invece ti slaccio la tuta ed entro la mano, alla ricerca del tuo clitoride. Ho voglia di torturarti e sentire come al mio tocco cominci a bagnarti con una velocità che se non lo vivessi non ci crederei.
Sei praticamente già un lago e quando sei così bagnata sappiamo entrambi cos’è che vuoi e cos’è che piace fare da matti anche a me. Nonostante i lievissimi urletti di piacere tu hai assolutamente voglia di altro, vuoi godere in modo diverso e proprio perché il tempo stringe non ci penso due volte.
Ti schiaccio a metà tra il sedile e lo sportello, ti spoglio e ti allargo le gambe. Sei completamente nuda, a gambe aperte. Mentre faccio così il mio cazzo è in fiamme dentro le mutande, ti tengo con la mano sinistra la tua gamba destra e mentre l’altra è libera con il piede cominci prima ad accarezzarmi giocando con il cazzo dallo slip. Non ci capisco più nulla e mentre con il piede liberi fuori il mio cazzo e lo massaggi, io comincio leccandoti proprio quello che tengo stretto dalla caviglia.
Mi eccita ogni centimetro del tuo corpo ed anche se resterei a leccarti quel piedino tutta la sera adesso voglio altro.
Comincio a scendere lentamente con le labbra, avvicinandomi sempre più alla tua fica completamente fradicia, arrivato all’interno coscia i baci si fanno sempre più lenti, più lunghi e complici le mie mani e la mia lingua ti torturo lentamente. Questo supplizio te lo stai godendo infatti, seppur con la coda dell’occhio, ti lancio qualche occhiata e lo vedo benissimo come mi segui con lo sguardo. Sei attenta ad ogni mio movimento e non vuoi perderti nulla di quello che sto facendo, complice anche il tuo respiro che ad ogni centimetro che faccio si fa sempre più pesante.
Dopo qualche istante che sembra infinito arrivo al clitoride, comincio a leccarlo e quello che prima era un sospiro affannoso si trasforma presto in un costante ansimare.
Mi appoggio alla tua coscia con la guancia per stare più comodo e ritmicamente con le dita e la lingua ti torturo portandoti quasi ad urlare. Sento le tue mani sulla mia testa che mi accarezzano, vorresti che non mi staccassi mai da lì e credimi, non ne ho alcuna intenzione.
Più lecco e più ti bagni, riesco persino ad entrare un dito nel culo senza alcun tipo di difficoltà. Sei totalmente abbandonata a me e questa cosa mi fa completamente impazzire.
Ti sto masturbando nel modo che più ti piace e mentre lo faccio con la mia mano ti prendo il piede e lo metto sul cazzo che ha voglia di partecipare a questo gioco in cui vederti godere è senza dubbio la cosa più bella in assoluto.
Passato qualche minuto in questo tetris ho voglia di scoparti, forte. Voglio sentire il mio cazzo scivolare dentro di te e sentirti godere ad ogni mio affondo. Sembriamo telepatici perché è esattamente mentre faccio questi pensieri che mi guardi fisso negli occhi e mi dici di volermi sentire dentro.
Non ci metto molto a mettermi alla tua altezza e senza l’aiuto delle mani entrare il cazzo senza nessun tipo di opposizione nella tua figa completamente scolata.
Comincio a caricarti come un forsennato e sentendoti ansimare ho voglia di andare sempre più forte, di non fermarmi e di farti impazzire ad ogni mio affondo. Ci baciamo, ci lecchiamo e i nostri corpi sono completamente incollati.
I respiri sono affannatissimi, con le nostre bocche incollate che prendono pausa respirando l’uno il fiato dell’altra. I vetri sono tutti appannati e a noi di dove siamo e di quanto tempo sia passato non ci interessa nulla, stiamo godendo e non abbiamo alcuna intenzione di smettere.
Con i piedi alzi leggermente il bacino facendomi alzare leggermente in modo che, tenendomi con le braccia possa caricarti in modo ancora più violento.
Ci guardiamo negli occhi completamente sudati e in silenzio, gli unici rumori sono i nostri respiri affannosi e i nostri corpi che si toccano ad ogni mio colpo dentro di te.
Duriamo pochi minuti, fino a che non mi guardi e mi fai capire che stai per godere; con una mano ti aiuti toccandoti il clitoride mentre io non smetto di scoparti, finché ad un certo punto con una specie di spasmo ti tieni a me facendomi fermare.
Sento il cazzo dentro di te e la tua fica che pulsa, sento il tuo respiro che da affannoso torna normale. Non ne ho più nemmeno io, dopo esserti ripresa da questo forte orgasmo esco e con la mano mi masturbo venendoti sulla pancia e sulle tette, mi guardi con un sorriso mentre ti vengo ovunque ed è così, che dopo esserci svuotati di questo piacere, mi siedo accanto a te mettendoti le gambe sulle mie, accarezzandoti i piedini mentre tu resti coricata a guardarmi. È stato bellissimo.
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