Rivelazioni di una cinquantenne (1) [1996]
di
Claudia66
genere
tradimenti
Antonio è il marito della mia migliore amica. Sapevo fin da quando eravamo ragazzi che avrebbe volentieri fatto l'amore con me. Una volta me lo confessò apertamente, ma io lo respinsi.
Questa volta però l'occasione fece l'uomo ladro e la donna troia.
Ero stata a cena a casa loro e verso mezzanotte lui si offrì di riaccompagnarmi a casa con il beneplacito di sua moglie.
Sarà stato il vino, sarà stata la voglia di sesso arretrato che avevo da settimane (con mio ragazzo ci eravamo temporaneamente lasciati) tant'è che al parcheggio gli appoggio una mano sulla patta dei pantaloni. Lui mi guarda un po' stupido, ma poi sbottona i jeans e tira fuori il suo uccello; molto lungo, ma questo lo sapevo già per le conversazioni tra donne con la moglie. Mi prende la testa e me la fa scendere sul suo membro già duro. Comincio a fargli un bocchino, lecco e succhio, ma è troppo lungo per ingoiarlo tutto. Lui gode e sbuffa e bloccandomi la testa comincia a spingere su e giù il suo uccello tutto dentro la mia bocca, fino in gola. Intanto con la mano libera mi aveva calato le mutande alle coscie e infilato un dito nel culo. Godevo e godeva... andammo avanti così per un pó, finché lui non esplose riempiendo la mia bocca di sborra calda. Era tanta e mi disse di ingoiare tutto, cosa che feci con ubbidiente piacere. Poi mise in moto l'auto e mi riaccompagnò a casa, stando in silenzio durante tutto il tragitto.
Questa volta però l'occasione fece l'uomo ladro e la donna troia.
Ero stata a cena a casa loro e verso mezzanotte lui si offrì di riaccompagnarmi a casa con il beneplacito di sua moglie.
Sarà stato il vino, sarà stata la voglia di sesso arretrato che avevo da settimane (con mio ragazzo ci eravamo temporaneamente lasciati) tant'è che al parcheggio gli appoggio una mano sulla patta dei pantaloni. Lui mi guarda un po' stupido, ma poi sbottona i jeans e tira fuori il suo uccello; molto lungo, ma questo lo sapevo già per le conversazioni tra donne con la moglie. Mi prende la testa e me la fa scendere sul suo membro già duro. Comincio a fargli un bocchino, lecco e succhio, ma è troppo lungo per ingoiarlo tutto. Lui gode e sbuffa e bloccandomi la testa comincia a spingere su e giù il suo uccello tutto dentro la mia bocca, fino in gola. Intanto con la mano libera mi aveva calato le mutande alle coscie e infilato un dito nel culo. Godevo e godeva... andammo avanti così per un pó, finché lui non esplose riempiendo la mia bocca di sborra calda. Era tanta e mi disse di ingoiare tutto, cosa che feci con ubbidiente piacere. Poi mise in moto l'auto e mi riaccompagnò a casa, stando in silenzio durante tutto il tragitto.
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