Sorprese estive
di
Theo
genere
voyeur
Se oggi lavoro ed ho un’entrata ogni mese lo devo a mia cugina Irene e al suo compagno Sandro. Due anni fa, poco prima della pandemia, conclusi l’ennesimo stage in un’azienda senza alcuna prospettiva futura. Ero a pezzi ma Irene (con cui ho sempre avuto un rapporto fraterno) e Sandro mi dettero la possibilità di entrare in società con loro: Sandro infatti ha proprietà sparse per tutta Italia e il suo giro d’affari annuo è davvero importante. I miei genitori hanno fatto uno sforzo per anticiparmi parte della quota ma l’investimento sta fruttando, in due anni ho guadagnato almeno il doppio dei miei coetanei trentenni che ancora si sbattono fra un determinato e l’altro. In più con i miei soci mi trovo benissimo, con Irene (34) come ho detto il rapporto è ormai solido da tempo e anche con Sandro, cinquantenne, mi trovo molto bene, mi ha insegnato più lui in due anni che l’università in cinque.
Questa estate il giro di affari principali lo abbiamo avuto in Toscana, specialmente in Versilia e nell’entroterra fiorentino. Proprio nella zona di Firenze, in aperta campagna e lontano dal caos cittadino, gestiamo un bed&breakfast composto da tre immobili: la zona tranquilla e la campagna toscana attrae sempre tanti turisti specialmente dal nord Europa.
Un giorno, dopo aver preparato uno degli immobili in vista dell’arrivo di un cliente, mi diressi verso la casa di Irene e Sandro, a pochi passi dallo stabile. Attraversai l’aia e notando la porta di ingresso aperta entrai senza suonare. Passai il salotto e quando mi affacciai in cucina Irene era seduta sopra Sandro e si stavano baciando. Erano parecchio presi, infatti lui le abbassò il vestito e vidi che iniziò a leccarle i capezzoli, lei si era tolta il reggiseno. Irene era di spalle a me, le mani di Sandro le afferravano la schiena nuda e lei gemeva dal piacere. Avevo sempre avuto un’idea casta di Irene e vederla in quel modo mi fece eccitare non poco. Ma quello che mi fece eccitare ancor di più fu quello che si dissero. Sandro infatti dopo aver giocato un po' col seno (e che seno Irene, a occhio una terza naturale) si rivolse così a lei: “vedo che sei già calda per domani”. “Da domani ci divertiamo tesoro” rispose lei. “Fammi un po' vedere dai..” proseguì lui. Si alzarono e tolsi lo sguardo di scatto nascondendomi dietro la porta, avevo paura che uscissero dalla cucina ma non successe. Sentii il rumore metallico della cintura quando viene sganciata e quando mi riaffacciai di nascosto Irene era in ginocchio davanti a Sandro e gli stava facendo un pompino.
“Sei già così eccitato..” disse Irene.
Avevo troppa paura a rimanere lì così uscii di casa dirigendomi nella mia stanza, mi feci una sega lo ammetto e ripensai a quello che si erano detti. Quel “da domani ci divertiamo” riecheggiava nelle mie orecchie. Perché domani? Cosa stava per succedere?
Quel domani coincideva con l’arrivo di un cliente importante per Irene e Sandro, era uno che non avevo mai conosciuto ma da quello che mi disse Sandro tale Ruben gli aveva aperto diverse porte in Italia e stavano valutando insieme l’acquisto di alcune proprietà alle Canarie. Andai a prenderlo all’aeroporto, era un tipo sulla trentina, moro, barba curata, elegante, non molto alto ed emanava grande carisma. Sapeva già chi ero e durante il tragitto fu molto piacevole parlare con lui. Era un uomo d’affari, giovane, ricco e parecchio ambizioso, insomma un personaggio davvero interessante. Arrivammo al b&b verso le 17 e la sera avremmo mangiato tutti insieme nell’aia della struttura.
Mi incamminai verso l’aia, passando attraverso il vitigno iniziai a intravedere Irene, Ruben e Sandro, quello che vidi però mi lasciò interdetto. Irene era seduta con le gambe accavallate e Ruben aveva una mano sulla sua coscia, il tutto sotto gli occhi di Sandro. Si scambiarono anche un bacio sulla bocca! Non riuscivo a capire, o forse lì per lì non volevo capire. Quando mi unii a loro tutto era normale e fu anche una cena piacevole. “Ruben vieni un attimo a controllare quelle carte” disse così Sandro mentre rincasavamo. Perché controllare dei documenti alle 23 quando c’era davanti una settimana di tempo? Capii che c’era qualcosa fra loro. Entrai nel mio appartamento e dalla finestra vidi in lontananza i tre che entravano in casa chiudendosi la porta alle spalle.
Volevo scoprire la verità e avendo le chiavi di tutte le strutture mi diressi silenziosamente verso casa loro. Era buio e riuscii a muovermi senza essere visto. Era troppo rischioso entrare dalla porta principale e così costeggiai il casolare. Sul retro la porta-finestra del terrazzino era aperta, era a circa due metri da terra, presi la scala poggiata accanto al deposito degli attrezzi e in pochi istanti fui all’interno dell’abitazione. Mi ero tolto pure le scarpe per non fare rumore. Camminai lungo l’ingresso e mi diressi verso l’unica stanza con le luci accese. Quello che vidi ancora oggi non esce dalla mia mente. Irene era seduta sul divano in mezzo a Sandro e Ruben, lei indossava solo l’intimo (reggiseno e mutandine, tutto nero) e loro avevano entrambi i pantaloni abbassati. Irene aveva in mano i cazzi di entrambi! Erano entrambi completamente eretti e sebbene Sandro fosse ben dotato furono le dimensioni di Ruben a stupirmi, aveva un uccello davvero enorme, mai vista una verga del genere. I due baciavano Irene nel collo e giocavano col suo seno mentre lei era intenta a segarli entrambi: nella mano sinistra il cazzo di Sandro e nella destra il cazzone di Ruben. Mi godevo lo spettacolo appostato nella penombra della casa.
Ruben si inginocchiò ai piedi del divano afferró le mutandine di mia cugina e le fece scivolare via mentre Sandro le sganció il reggiseno. Per la prima volta vidi mia cugina completamente nuda.
Allargò le gambe e vidi la sua passera, tutta umida e caratterizzata da un bel triangolo di pelo. Il mio cazzo era in fiamme. La faccia di Ruben fu presto in mezzo alle sue cosce e inizió a leccarla tutta avidamente. Sandro invece le leccava i capezzoli. Lei ansimava dal piacere.
Quando Irene si alzò in piedi Sandro e Ruben le baciarono il ventre, la schiena e le cosce. Irene si inginocchiò, Sandro si posizionò dietro di lei e iniziò a penetrarla a pecora. “Porca troia sei tutta bagnata” sentenziò Sandro. Irene godeva sotto i colpi di Sandro e presto la sua mano afferrò di nuovo il cazzone di Ruben. Mia cugina con due uomini. Mai avrei pensato potesse essere così troia.
“Tesoro mi fai impazzire” Sandro era vicino a esplodere. “Siete uno spettacolo” disse Ruben che nel frattempo si godeva la sega di mia cugina. Fu in quel momento che successe una cosa assurda, rimasi impietrito. “Amore facciamolo impazzire” disse Irene. Afferró la mano di Sandro e la portó sul cazzone di Ruben. Iniziarono a segarlo insieme! Non credevo ai miei occhi. “Che toro che sei Ruben” disse Sandro, nemmeno due mani bastavano per prenderglielo tutto. “Oh si, quanto mi siete mancati” disse Ruben godendo. “Anche tu a noi.. vero?” disse Irene guardando Sandro e baciandolo. Continuarono a segarlo insieme per qualche minuto fino a quando Sandro disse che stava per venire. Si alzó in piedi, Irene aprì la bocca e stavolta fu Ruben ad afferrare il cazzo di Sandro. Inizió a segarlo sulla bocca di mia cugina. “Riempile la bocca Sà, dai, vieni bello” Sandro godeva parecchio e Irene aspettava la sua sborra a bocca aperta. Dopo qualche colpo di mano di Ruben e Irene la bocca di lei fu riempita da Sandro. Che porci. “Dai, vi lascio soli adesso” disse Sandro incamminandosi verso la porta di camera. Mia cugina Irene e Ruben rimasero così da soli. Ancora non credevo ai miei occhi.
Ruben si sedette sul divano, Irene lo bació in bocca e poi iniziò a scendere. Presto fu sul cazzone di lui e lo prese in bocca. “Ire…siiiii…cazzo…” Ruben godeva come un animale. Irene gemeva come una cagna, vederla succhiare un uccello del genere, ancora non ci credo. Ruben le afferró i capelli e glielo spinse in bocca. “Quanto ti piace eh” le diceva. “Lo sai Rubi.. questo cazzone…tutto per me”.
“Vieni qua dai” Ruben la afferró per le braccia e lei si sedette sopra di lui.
“Oh si, scopami.. sono tua” Irene afferró il suo uccello e lo puntó sulla sua fica, presto scivoló dentro e inziarono a scopare. Ruben la teneva per i fianchi e Irene cavalcava su di lui. Io la vedevo da dietro, vedevo come quel cazzo la penetrava. Irene se lo scopava e non accennava a fermarsi, Ruben le stringeva le chiappe e con le dita le sfiorava anche il buchetto del culo. Lei apprezzava. Quanto godeva, davvero una gran troia.
Quando Ruben si alzò in piedi il suo uccello era ricoperto di umori. Irene si mise a pecora e lui inizió a penetrarla da dietro: adesso lei urlava dal piacere e lui la scopava davvero bene. Ad un certo punto Irene si tappò la bocca con la mano per non urlare troppo ma Ruben gliela tolse. “Fammi sentire quando godi” disse. “Tu sei tutto matto…ahhhhhh ahhhhh” urlava come una matta. “Così mi fai venire cazzo” stavano facendo una pecorina incredibile.
Quando Irene raggiunse l’orgasmo le sue urla riempirono la stanza. Sandro ai affacciò dalla porta: “qualcuno è venuto per caso?” disse scherzando e tutti risero. Incredibile come per loro fosse tutto normale. Irene era tutta bagnata, prese un piccolo asciugamano e si asciugò fra le cosce e pulì una zona del divano completamente fradicia. Sandro tornò nell’altra stanza e loro furono di nuovo soli. Si baciarono a lungo con passione. Poi Irene afferró l’uccello di Ruben e se lo portó in mezzo al seno. Pure una spagnola, andava matta per quel cazzone. Dopo un pó inizió a leccargli la cappella. Fu un altro pompino incredibile, le labbra di Irene scivolavano lentamente lungo l’asta arrivando circa a metà. “Si….si….si” Ruben a occhi chiusi godeva come un animale. “Ire così mi fai sborrare te lo dico” disse. “Ti voglio in bocca…”.
Ruben afferró i capelli di mia cugina e inizió a spingerle il cazzo in bocca. Se la stava letteralmente scopando. Lei mugolava dal piacere. Poi glielo afferró con entrambe le mani iniziando a segarselo sulla lingua.
“Tutta in bocca Rubi dai..”
“Ire si.. oh si..mi fai impazzire”
“Sei enorme Rubi..” disse compiaciuta Irene.
Dopo qualche altro colpo di mano Ruben venne. Irene aprì la bocca ma i primi due schizzi andarono sul suo viso. Fu un immagine incredibile.
Si scambiarono alcune effusioni per qualche minuto poi raggiunsero Sandro in camera. Li sentivo parlare e ridere senza però distinguere le parole.
Mi sentivo fuori dal mondo e in silenzio abbandonai l’abitazione tornando nella mia stanza, era passata circa un’ora.
Ruben rimase per una settimana ed ebbi altre occasioni di spiarli. Credetemi, le immagini di quella sera sera sono ancora così nitide…
Questa estate il giro di affari principali lo abbiamo avuto in Toscana, specialmente in Versilia e nell’entroterra fiorentino. Proprio nella zona di Firenze, in aperta campagna e lontano dal caos cittadino, gestiamo un bed&breakfast composto da tre immobili: la zona tranquilla e la campagna toscana attrae sempre tanti turisti specialmente dal nord Europa.
Un giorno, dopo aver preparato uno degli immobili in vista dell’arrivo di un cliente, mi diressi verso la casa di Irene e Sandro, a pochi passi dallo stabile. Attraversai l’aia e notando la porta di ingresso aperta entrai senza suonare. Passai il salotto e quando mi affacciai in cucina Irene era seduta sopra Sandro e si stavano baciando. Erano parecchio presi, infatti lui le abbassò il vestito e vidi che iniziò a leccarle i capezzoli, lei si era tolta il reggiseno. Irene era di spalle a me, le mani di Sandro le afferravano la schiena nuda e lei gemeva dal piacere. Avevo sempre avuto un’idea casta di Irene e vederla in quel modo mi fece eccitare non poco. Ma quello che mi fece eccitare ancor di più fu quello che si dissero. Sandro infatti dopo aver giocato un po' col seno (e che seno Irene, a occhio una terza naturale) si rivolse così a lei: “vedo che sei già calda per domani”. “Da domani ci divertiamo tesoro” rispose lei. “Fammi un po' vedere dai..” proseguì lui. Si alzarono e tolsi lo sguardo di scatto nascondendomi dietro la porta, avevo paura che uscissero dalla cucina ma non successe. Sentii il rumore metallico della cintura quando viene sganciata e quando mi riaffacciai di nascosto Irene era in ginocchio davanti a Sandro e gli stava facendo un pompino.
“Sei già così eccitato..” disse Irene.
Avevo troppa paura a rimanere lì così uscii di casa dirigendomi nella mia stanza, mi feci una sega lo ammetto e ripensai a quello che si erano detti. Quel “da domani ci divertiamo” riecheggiava nelle mie orecchie. Perché domani? Cosa stava per succedere?
Quel domani coincideva con l’arrivo di un cliente importante per Irene e Sandro, era uno che non avevo mai conosciuto ma da quello che mi disse Sandro tale Ruben gli aveva aperto diverse porte in Italia e stavano valutando insieme l’acquisto di alcune proprietà alle Canarie. Andai a prenderlo all’aeroporto, era un tipo sulla trentina, moro, barba curata, elegante, non molto alto ed emanava grande carisma. Sapeva già chi ero e durante il tragitto fu molto piacevole parlare con lui. Era un uomo d’affari, giovane, ricco e parecchio ambizioso, insomma un personaggio davvero interessante. Arrivammo al b&b verso le 17 e la sera avremmo mangiato tutti insieme nell’aia della struttura.
Mi incamminai verso l’aia, passando attraverso il vitigno iniziai a intravedere Irene, Ruben e Sandro, quello che vidi però mi lasciò interdetto. Irene era seduta con le gambe accavallate e Ruben aveva una mano sulla sua coscia, il tutto sotto gli occhi di Sandro. Si scambiarono anche un bacio sulla bocca! Non riuscivo a capire, o forse lì per lì non volevo capire. Quando mi unii a loro tutto era normale e fu anche una cena piacevole. “Ruben vieni un attimo a controllare quelle carte” disse così Sandro mentre rincasavamo. Perché controllare dei documenti alle 23 quando c’era davanti una settimana di tempo? Capii che c’era qualcosa fra loro. Entrai nel mio appartamento e dalla finestra vidi in lontananza i tre che entravano in casa chiudendosi la porta alle spalle.
Volevo scoprire la verità e avendo le chiavi di tutte le strutture mi diressi silenziosamente verso casa loro. Era buio e riuscii a muovermi senza essere visto. Era troppo rischioso entrare dalla porta principale e così costeggiai il casolare. Sul retro la porta-finestra del terrazzino era aperta, era a circa due metri da terra, presi la scala poggiata accanto al deposito degli attrezzi e in pochi istanti fui all’interno dell’abitazione. Mi ero tolto pure le scarpe per non fare rumore. Camminai lungo l’ingresso e mi diressi verso l’unica stanza con le luci accese. Quello che vidi ancora oggi non esce dalla mia mente. Irene era seduta sul divano in mezzo a Sandro e Ruben, lei indossava solo l’intimo (reggiseno e mutandine, tutto nero) e loro avevano entrambi i pantaloni abbassati. Irene aveva in mano i cazzi di entrambi! Erano entrambi completamente eretti e sebbene Sandro fosse ben dotato furono le dimensioni di Ruben a stupirmi, aveva un uccello davvero enorme, mai vista una verga del genere. I due baciavano Irene nel collo e giocavano col suo seno mentre lei era intenta a segarli entrambi: nella mano sinistra il cazzo di Sandro e nella destra il cazzone di Ruben. Mi godevo lo spettacolo appostato nella penombra della casa.
Ruben si inginocchiò ai piedi del divano afferró le mutandine di mia cugina e le fece scivolare via mentre Sandro le sganció il reggiseno. Per la prima volta vidi mia cugina completamente nuda.
Allargò le gambe e vidi la sua passera, tutta umida e caratterizzata da un bel triangolo di pelo. Il mio cazzo era in fiamme. La faccia di Ruben fu presto in mezzo alle sue cosce e inizió a leccarla tutta avidamente. Sandro invece le leccava i capezzoli. Lei ansimava dal piacere.
Quando Irene si alzò in piedi Sandro e Ruben le baciarono il ventre, la schiena e le cosce. Irene si inginocchiò, Sandro si posizionò dietro di lei e iniziò a penetrarla a pecora. “Porca troia sei tutta bagnata” sentenziò Sandro. Irene godeva sotto i colpi di Sandro e presto la sua mano afferrò di nuovo il cazzone di Ruben. Mia cugina con due uomini. Mai avrei pensato potesse essere così troia.
“Tesoro mi fai impazzire” Sandro era vicino a esplodere. “Siete uno spettacolo” disse Ruben che nel frattempo si godeva la sega di mia cugina. Fu in quel momento che successe una cosa assurda, rimasi impietrito. “Amore facciamolo impazzire” disse Irene. Afferró la mano di Sandro e la portó sul cazzone di Ruben. Iniziarono a segarlo insieme! Non credevo ai miei occhi. “Che toro che sei Ruben” disse Sandro, nemmeno due mani bastavano per prenderglielo tutto. “Oh si, quanto mi siete mancati” disse Ruben godendo. “Anche tu a noi.. vero?” disse Irene guardando Sandro e baciandolo. Continuarono a segarlo insieme per qualche minuto fino a quando Sandro disse che stava per venire. Si alzó in piedi, Irene aprì la bocca e stavolta fu Ruben ad afferrare il cazzo di Sandro. Inizió a segarlo sulla bocca di mia cugina. “Riempile la bocca Sà, dai, vieni bello” Sandro godeva parecchio e Irene aspettava la sua sborra a bocca aperta. Dopo qualche colpo di mano di Ruben e Irene la bocca di lei fu riempita da Sandro. Che porci. “Dai, vi lascio soli adesso” disse Sandro incamminandosi verso la porta di camera. Mia cugina Irene e Ruben rimasero così da soli. Ancora non credevo ai miei occhi.
Ruben si sedette sul divano, Irene lo bació in bocca e poi iniziò a scendere. Presto fu sul cazzone di lui e lo prese in bocca. “Ire…siiiii…cazzo…” Ruben godeva come un animale. Irene gemeva come una cagna, vederla succhiare un uccello del genere, ancora non ci credo. Ruben le afferró i capelli e glielo spinse in bocca. “Quanto ti piace eh” le diceva. “Lo sai Rubi.. questo cazzone…tutto per me”.
“Vieni qua dai” Ruben la afferró per le braccia e lei si sedette sopra di lui.
“Oh si, scopami.. sono tua” Irene afferró il suo uccello e lo puntó sulla sua fica, presto scivoló dentro e inziarono a scopare. Ruben la teneva per i fianchi e Irene cavalcava su di lui. Io la vedevo da dietro, vedevo come quel cazzo la penetrava. Irene se lo scopava e non accennava a fermarsi, Ruben le stringeva le chiappe e con le dita le sfiorava anche il buchetto del culo. Lei apprezzava. Quanto godeva, davvero una gran troia.
Quando Ruben si alzò in piedi il suo uccello era ricoperto di umori. Irene si mise a pecora e lui inizió a penetrarla da dietro: adesso lei urlava dal piacere e lui la scopava davvero bene. Ad un certo punto Irene si tappò la bocca con la mano per non urlare troppo ma Ruben gliela tolse. “Fammi sentire quando godi” disse. “Tu sei tutto matto…ahhhhhh ahhhhh” urlava come una matta. “Così mi fai venire cazzo” stavano facendo una pecorina incredibile.
Quando Irene raggiunse l’orgasmo le sue urla riempirono la stanza. Sandro ai affacciò dalla porta: “qualcuno è venuto per caso?” disse scherzando e tutti risero. Incredibile come per loro fosse tutto normale. Irene era tutta bagnata, prese un piccolo asciugamano e si asciugò fra le cosce e pulì una zona del divano completamente fradicia. Sandro tornò nell’altra stanza e loro furono di nuovo soli. Si baciarono a lungo con passione. Poi Irene afferró l’uccello di Ruben e se lo portó in mezzo al seno. Pure una spagnola, andava matta per quel cazzone. Dopo un pó inizió a leccargli la cappella. Fu un altro pompino incredibile, le labbra di Irene scivolavano lentamente lungo l’asta arrivando circa a metà. “Si….si….si” Ruben a occhi chiusi godeva come un animale. “Ire così mi fai sborrare te lo dico” disse. “Ti voglio in bocca…”.
Ruben afferró i capelli di mia cugina e inizió a spingerle il cazzo in bocca. Se la stava letteralmente scopando. Lei mugolava dal piacere. Poi glielo afferró con entrambe le mani iniziando a segarselo sulla lingua.
“Tutta in bocca Rubi dai..”
“Ire si.. oh si..mi fai impazzire”
“Sei enorme Rubi..” disse compiaciuta Irene.
Dopo qualche altro colpo di mano Ruben venne. Irene aprì la bocca ma i primi due schizzi andarono sul suo viso. Fu un immagine incredibile.
Si scambiarono alcune effusioni per qualche minuto poi raggiunsero Sandro in camera. Li sentivo parlare e ridere senza però distinguere le parole.
Mi sentivo fuori dal mondo e in silenzio abbandonai l’abitazione tornando nella mia stanza, era passata circa un’ora.
Ruben rimase per una settimana ed ebbi altre occasioni di spiarli. Credetemi, le immagini di quella sera sera sono ancora così nitide…
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