La nuova vita di Claudia - Cap. 6

Scritto da , il 2018-05-07, genere dominazione

Finalmente a casa, la prima cosa automatica che le viene, come sua abitudine togliere le scarpe, quelle scarpe rosso fuoco tacco 10, che una volta sfilate, le permettono di correre in camera da letto, prende la valigetta dall’armadio dove l’aveva gelosamente custodita, la poggia sul letto ancora disfatto e la apre chiedendosi all’interno cosa troverà, il computer, il telefono, come gli aveva anticipato o anche altro, apre delicatamente cercando di non rovinare nulla, guarda come una bimba che apre l’atteso regalo sotto l’albero natalizio, sfila una borsetta, che ha le sembianze di un minicomputer portatile, uno scatolino con un telefono di ultimissima generazione ed un foglio, scritto a mano; focalizza il suo sguardo sul foglio e legge:
“Cara Claudia, non vedevo il momento in cui tu potessi leggere questa lettera, perché il fatto che tu lo stai facendo significa che mi appartieni, in questo momento anche se sei a casa, sei una mia collaboratrice, oltre che la mia donna e la mia puttana, per cui devi eseguire tutte le istruzioni cosi come ti verranno impartite, senza sbagliare nulla. Per prima cosa, visto che in questo momento stai lavorando per me, voglio che tu sia vestita come stessi in ufficio, quindi non devi spogliarti, non devi metterti comoda come quando sei a casa in situazione di relax, quindi sei hai messo qualcosa di più comodo rivestiti normalmente, con il vestitino, le scarpe e senza l’intimo, ovviamente. Dopo la prima cosa da fare, devi accendere il telefono, c’è registrato un unico numero di telefono, il mio, mi scrivi un messaggio di buongiorno e ti siedi in soggiorno, ferma ad attendere. A dopo. Ugo”.

Riguarda la lettera, la rilegge in mente, si guarda i piedi, “le scarpe, le metterò dopo, ora accendo lo smartphone e scrivo il messaggio”, trova tutto facile, il telefono è solo un modello più recente e costoso rispetto al suo, “Buongiorno Amore” scrive, e và a sedersi in soggiorno portandosi tutta la valigetta dietro, resta ferma un bel po’ pensa che potrebbe mettere le scarpe nel mentre, ma ora stà troppo comoda cosi, effettivamente Ugo non lo saprà mai che lei non ha le scarpe, promette a se stessa, che poi le mette, si gode il relax sul divano, anche se dopo un po’ di minuti le subentra un senso di noia, vorrebbe esplodere tutta la voglia che ha dentro, vorrebbe andare avanti, effettivamente è una prova di nervi a cui è stata sottoposta.

Dopo che sono passati un abbondante mezz’ora da quando ha inviato il messaggio, tempo che ha ingannato perdendosi tra i pensieri ed esplorando lo smartphone, squilla all’improviso il telefono, le crea un sobbalzo, in quanto anche se l’aspettava, ha rotto il silenzio che si era creato in casa, “Pronto” risponde, “Buongiorno Claudia, sei vestita come ti ho chiesto?”, un momento di silenzio, vorrebbe mentire, ma poi riflette che non è il caso di mentire, “mi mancano solo le scarpe, le avevo già tolte prima di entrare, a casa non le metto mai”, “molto male Claudia, non è quello che ti avevo detto, vuoi che interrompiamo tutto?” dice con voce severa anche se pacata, “no ti prego! Non lo farò più, perdonami”, “Claudia, non è cosi che funziona tra noi, per piacere rimetti le scarpe”, lei risponde un timido “OK”, si alza, giunge alla porta, dove le aveva sfilate, le rimette e torna sul divano, “fatto amore”, bene Claudia, “non voglio che tu mi chiami ‘amore’, non perché la cosa mi dispiace, ma perché non amo le donne sdolcinate, quindi apprezzo che sei innamorata di me, ma gradirei che lo dimostri nei fatti, e tu non l’hai fatto, omettendo di tenere le scarpe, ok?”, mentre lui le tiene il discorso lei si mordicchia le labbra, capisce che Ugo è effettivamente un uomo molto severo ed un po’ la intimorisce, poi risponde timidamente “capito”, allora riprende Ugo, “bene allora tieni il telefono, posa la valigetta in un luogo sicuro, tra 10 minuti esatti viene una mia amica, Marcella, a prenderti e ti porterà a fare delle commissioni necessarie. Ti spiegherà tutto lei, devi solo avere pazienza”, lei lo interrompe, “la stessa Macelal a cui hai fatto la delega per il mio piccolo a scuola?”, lui risponde, “si proprio lei! A dopo” e chiude la telefonata lasciandogli il saluto sulla punta della lingua.

Passano giusto 10 minuti, che lei ha impegnato per posare la valigetta, fare un pipì e rinfrescarsi un attimo, ed il campanello, bussa, apre la porta e vede una donna sulla quarantina, che non ha mai visto prima, ma una bella donna, altra quanto lei, slanciata, vestita con jeans e t-shirt, con dei capelli corti neri, un po’ di piercing su entrambe le orecchie, comunque una bella donna, “Buongiorno Claudia, sono Marcella”, lei risponde, “Buongiorno signora Marcella”, “No Claudia, dovrei chiamare io Te signora, ma Ugo mi ha detto che preferisce che ci diamo del ‘Tu’, visto che dovremmo stare molto a contatto ed io sarò la persona che ha tutti i tuoi segreti in mano, quindi, spero che ti sono simpatica ed andremo d’accordo. Io sono una dipendente di Ugo, quindi mi tocca eseguire, da parte mia nessun ostacolo se non gli ordini di Ugo, ok?” termina la frase con un sorriso gioviale.

“Ok Marcella, mi sei sinceramente simpatica e non ho alcun pregiudizio, in realtà non ho amicizie femminili, e neanche maschili, sono una persona abbastanza solitaria ed a parte mio marito, mio figlio e le nostre famiglie, non frequento chissà quanta gente, per cui avrò piacere ad avere un’amica”, Marcella la guarda poi ribatte, “si lo so, che non hai amiche e che conduci una vita molto solitaria, Ugo mi ha detto tutto nei dettagli, però ora dobbiamo andare, nei prossimi tre giorni abbiamo tante cose da verificare e mettere a posto”, Claudia la guarda con curiosità, “verificare e mettere a posto?”, “si Claudia, Ugo vuole che fai una serie di cose, però tranquilla, nulla di particolare, nulla di impossibile, sei molto fortunata, lui fa molto seriamente con Te, dopo la morte di sua moglie è la prima volta che lo vedo totalmente rinato, è un'altra persona, prima che ti conoscessi, non capivo chi poteva essere la donna che gli ha stravolto la vita, ora ti guardo e mi è tutto molto chiaro”.

Claudia sorride orgogliosa “Bene Marcella, quindi puoi dirmi tutto quello che dovrò fare?”, Marcella sorride, molto gentilmente la risponde “No, non posso, Ugo non vuole, posso solo dirti le cose una alla volta, però visto che quello che faremo ora è connesso con ciò che faremo nel pomeriggio te ne dico solo due per ora”, Claudia la guarda trepidante, “Ora andiamo ad un laboratorio di analisi, che ci farà delle analisi con risposta in tempo quasi reale e poi oggi pomeriggio andremo dal ginecologo e dal cardiologo”, la guarda, soddisfatta? Claudia la guarda quasi delusa, “ginecologo?”, “si”, dice Marcella sorridendo, “vuole che fai un check-up completo, capire se puoi prendere la pillola in modo permanente, mica hai problemi in tal senso?”, “No, no” rispose Claudia, un poco perplessa, poi aggiunse, “bene, andiamo”.

Raccolse la sua borsa, il nuovo cellulare, e chiuse la porta, seguì Marcella fino all’automobile, un piccola ed anonima utilitaria di città, anche se si vedeva che era nuova oltre che ben curata, “carina questa automobile, piccola ma comoda” disse Claudia per rompere il ghiaccio, “non è mia Claudia, ma è dell’azienda che fa capo ad Ugo, io lavoro per lui, da 20 anni ormai, e sono una delle persone di cui lui si fida, per questo ti ha affidato a me, ed oltre a Te anche il tuo piccolo. Sono brava con i bambini, al ristorante mi occupo anche dell’animazione alle feste”, Claudia la guarda con interesse, anche perché ha toccato un argomento che le stà molto a cuore, “sei sposata, hai figli?”, sorride amaramente Marcella, “sposata lo ero, mio marito mi ha abbandonato 5 anni dopo il matrimonio e mi ha lasciato con 2 figli che stò crescendo con il mio lavoro ed i miei sacrifici”, comunque devo la vita ad Ugo, mi ha permesso di portare avanti la famiglia e non far mancare nulla a me ed ai miei 2 figli”, Claudia la guarda e con uno sguardo sospettoso, “Marcella, anche tu “, non termina la frase, Marcella scoppia a ridere, “no, ma che dici stai tranquilla, Ugo è mio zio lontano e lo ha fatto solo perché è un uomo di grande generosità, però lui non vuole che si sappia della parentela, preferisce dire che sono una sua amica, ne parente e ne collaboratrice. Ti posso assicurare che ha avuto un'unica donna fino ad oggi che ha amato ed era la moglie, ora ci sei Tu”, si ferma un attimo, poi riprende, “tranquilla ora?”, Claudia sorride ed annuisce contemporaneamente.

Giunti al laboratorio di analisi, accompagna Claudia comportandosi come se fosse un’amica che la conosce da sempre e sapesse tutti i suoi segreti, anche se effettivamente Ugo l’ha messa al corrente di tutto, per cui realmente sa tante cose, cose che la stessa Claudia ignora che Ugo potesse sapere. Finite le analisi, in attesa delle risposte, “Marcella prendiamo un caffè che ne dici?”, “certo Claudia, devi anche fare colazione, hai tolto del sangue ed ora sarai un poco indebolita, c’è un bar qui vicino, cosi ci sediamo e scambiamo qualche altra chiacchiera, in modo che l’attesa sia meno lunga”.

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