Un presepe particolare
di
elargo
genere
esibizionismo
Nella zona in cui abitavamo, a circa due chilometri c'era una vecchia cava dove si estraeva argilla per la preparazione di mattoni, infatti poco distante c'era la fornace, lo stabilimento di cottura. Quella zona la conoscevo benissimo perché i miei genitori abitavano ancora più vicini alla cava, ed in quella zona ho fatto insieme ad alcuni compagni le prime esperienze sessuali. Ero diventato con loro l'oggetto del desiderio perché avevo sempre qualcosa da raccontare su quello che facevano i miei genitori. Mi aspettavano ed appena arrivavo li trovavo col cazzo in mano. Una storia durata diversi anni che diventava sempre più coinvolgente perché riuscivamo a provare piaceri straordinari. A noi si era unita anche Celeste, una ragazza non bellissima ma gran troia,
difficile da quantificare la sborra che ha bevuto, in fondo non era la sola ad aver fatto quel lavoro, più o meno tutti facevamo la nostra parte. Una volta non ricordo per quale motivo sono rimasto solo, un pomeriggio piovoso a tratti ma con scrosci di grande intensità. Mi sono avvicinato alla cava, ho prelevato un piccolo pezzo di argilla, l'ho
portato a casa ed ho cercato di modellare la figura di uno di noi, uno dei ragazzi della compagnia. E' venuto benissimo, papà si è meravigliato di tanta bravura tanto che nel tempo libero portavo a casa qualche blocco di argilla e la modellavo in qualsiasi oggetto. Come sempre succede i coglioni si sono rotti e con l'argilla ed anche con le seghe ed i pompini. Al diploma arrivato con grande difficoltà è seguito il lavoro, la moglie, i figli, insomma la famiglia. Dopo poco tempo di convivenza con quella che poi sarebbe diventata moglie, una volta passeggiando nei dintorni di casa ci siamo trovati
nei pressi della cava. Ho sentito la necessità di cercare un pezzettino di argilla, anche perché la fornace era stata smantellata. Tornati a casa sono riuscito a modellare quell'argilla facendolo diventare un cazzo perfetto. Amalia ha buttato subito l'elogio
-Sei un'artista, è molto bello e grosso- Un insignificante complimento che mi ha dato
un'idea, modellare delle sagome per allestire un piccolo presepe. Sciagurato che non
sono altro, al primo modellino, discretamente piccolo, ho incollato quel cazzo che faceva bella mostra di se dietro la porta d'ingresso ed usato come appendi panni. Ho mostrato la cosa ad Amalia mio primo giudice, è scoppiata a ridere fino alle lacrime.
Da li l'idea di fare un nuovo tipo di presepe, modellare tutti con cazzo e figa, creando perfino viali con le puttane, casini, scopate nella strada, insomma una volgarità tremenda. Ho impiegato circa otto mesi a comporre quell'obbrobrio, che a me sembrava
volgare mentre a quei pochi a cui lo potevo mostrare, mi elogiavano per la bravura, la pazienza nel costruirli, ma soprattutto l'idea. In poco tempo si è sparsa la voce, un
pellegrinaggio a tutti gli effetti. Avevo anche pensato di distruggerlo dopo la befana,
me lo hanno impedito soprattutto le amiche di mia moglie che nelle visite esprimevano
la loro meraviglia con espressioni da puttane. Amalia d'accordo con me riceveva tutti
e spiegava con dovizia di particolari come funzionava, perché ero riusciti a creare organi in movimento, cioè coppie che scopavano. Un successo imprevisto specialmente
dopo la visita del prete, che non credeva ai suoi occhi. E' durata tre anni quell'esposizione, poi è arrivato il primo bambino ed abbiamo ripreso una vita normale.
difficile da quantificare la sborra che ha bevuto, in fondo non era la sola ad aver fatto quel lavoro, più o meno tutti facevamo la nostra parte. Una volta non ricordo per quale motivo sono rimasto solo, un pomeriggio piovoso a tratti ma con scrosci di grande intensità. Mi sono avvicinato alla cava, ho prelevato un piccolo pezzo di argilla, l'ho
portato a casa ed ho cercato di modellare la figura di uno di noi, uno dei ragazzi della compagnia. E' venuto benissimo, papà si è meravigliato di tanta bravura tanto che nel tempo libero portavo a casa qualche blocco di argilla e la modellavo in qualsiasi oggetto. Come sempre succede i coglioni si sono rotti e con l'argilla ed anche con le seghe ed i pompini. Al diploma arrivato con grande difficoltà è seguito il lavoro, la moglie, i figli, insomma la famiglia. Dopo poco tempo di convivenza con quella che poi sarebbe diventata moglie, una volta passeggiando nei dintorni di casa ci siamo trovati
nei pressi della cava. Ho sentito la necessità di cercare un pezzettino di argilla, anche perché la fornace era stata smantellata. Tornati a casa sono riuscito a modellare quell'argilla facendolo diventare un cazzo perfetto. Amalia ha buttato subito l'elogio
-Sei un'artista, è molto bello e grosso- Un insignificante complimento che mi ha dato
un'idea, modellare delle sagome per allestire un piccolo presepe. Sciagurato che non
sono altro, al primo modellino, discretamente piccolo, ho incollato quel cazzo che faceva bella mostra di se dietro la porta d'ingresso ed usato come appendi panni. Ho mostrato la cosa ad Amalia mio primo giudice, è scoppiata a ridere fino alle lacrime.
Da li l'idea di fare un nuovo tipo di presepe, modellare tutti con cazzo e figa, creando perfino viali con le puttane, casini, scopate nella strada, insomma una volgarità tremenda. Ho impiegato circa otto mesi a comporre quell'obbrobrio, che a me sembrava
volgare mentre a quei pochi a cui lo potevo mostrare, mi elogiavano per la bravura, la pazienza nel costruirli, ma soprattutto l'idea. In poco tempo si è sparsa la voce, un
pellegrinaggio a tutti gli effetti. Avevo anche pensato di distruggerlo dopo la befana,
me lo hanno impedito soprattutto le amiche di mia moglie che nelle visite esprimevano
la loro meraviglia con espressioni da puttane. Amalia d'accordo con me riceveva tutti
e spiegava con dovizia di particolari come funzionava, perché ero riusciti a creare organi in movimento, cioè coppie che scopavano. Un successo imprevisto specialmente
dopo la visita del prete, che non credeva ai suoi occhi. E' durata tre anni quell'esposizione, poi è arrivato il primo bambino ed abbiamo ripreso una vita normale.
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Nel gioco delle carte tutti hanno vinto escluso io.
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