Le prove teatrali

di
genere
corna

Dopo cinque anni, il mio matrimonio con Jeanette andava a gonfie vele. Ci eravamo conosciuti grazie alla comune passione per il teatro amatoriale, e anche dopo le nozze avevamo continuato a bazzicare sui palcoscenici della nostra città, in una compagnia teatrale non molto grande ma abbastanza nota nell’ambiente. Mettevamo in scena soprattutto repertorio teatrale del Novecento, commedie di Pirandello e robe simili. Mia moglie era sicuramente più portata di me, sicché mentre io rimanevo fisso su ruoli molto minori, lei piano piano conquistava il ruolo di primadonna della compagnia.
Le cose cambiarono con il nuovo regista della compagnia. Il nuovo arrivato, il signor Polidori, era un uomo di mezza età pieno di idee rivoluzionarie. Fin dalla prima riunione con lui capimmo che voleva stravolgere il solito palinsesto della compagnia e tentare qualcosa di più interessante, di più… ardito.
“Il pubblico vuole qualcosa di fresco, qualcosa che non gli faccia rimpiangere la televisione o il cinema!” ci disse infervorato. Poi passò a spiegarci cosa aveva in mente: uno spettacolo in cui la scena clou sarebbe stato un amplesso, ovviamente simulato, sul palco.
Se la protagonista dello spettacolo fosse stata una qualsiasi altra donna, non avrei fatto una piega. Peccato che Polidori mise subito in chiaro: “La protagonista sarà la signora M.” Ossia mia moglie.
Prima di proseguire, lasciate che vi descriva Jeanette. E’ una trentenne dal viso giovanile perennemente illuminato da un sorriso, tanto che le si potrebbero dare cinque o forse anche dieci anni in meno. Ha i capelli castani e adorabili occhi verdi dal taglio leggermente a mandorla. Il suo seno è piccolo, ma in compenso ha delle gambe che mi fanno impazzire e un culo che sembra modellato da Dio, tanto è perfetto.
Ma torniamo allo spettacolo. Jeanette non accettò subito, ma si fece dare il copione per poterlo leggere con calma a casa la sera stessa e giudicare ciò che le veniva richiesto.
Dopo cena ci sedemmo sul divano e leggemmo avidamente ogni pagina. In molte scene alla protagonista veniva richiesto di indossare solo biancheria intima, ma verso la fine dello spettacolo veniva coinvolta in una scena d'amore con l'attore principale, in cui sarebbe rimasta dapprima in topless e poi, dopo qualche palpeggiamento ed effusione, si sarebbe tolta anche le mutandine per infilarsi sotto le coperte e fare l’amore (nella finzione, ovviamente).
“Non so, Jeanette, mi sembra… troppo” ammisi.
Una parte di me era intrigata, forse persino eccitata all’idea che la mia adorabile consorte si mostrasse agli altri attori della compagnia, alcuni dei quali erano miei cari amici. Avrebbe sbattuto in faccia quel bendidio di cui solo io potevo godere, sarei stato l’uomo più invidiato della compagnia teatrale. Ma allo stesso tempo provavo una sana e naturale gelosia.
Mia moglie non disse nulla, ma sospirò. La conoscevo abbastanza bene da sapere cosa stava pensando: voleva partecipare, ma se la cosa mi avesse ferito si sarebbe astenuta. Ma nemmeno io volevo che rinunciasse a qualcosa a cui teneva tanto, quindi le presi una mano tra le mie e le dissi: “Non c’è nessun problema, tesoro. Lo spettacolo mi sembra di buon livello e si tratta di nudi artistici, non certo pornografici.”
Il volto di lei si illuminò. “Grazie, amore!” esclamò e mi saltò addosso per abbracciarmi.
Più tardi, quella notte, facemmo sesso. Io mi sentivo più arrapato che mai, mentre montavo Jeanette immaginandola nuda tra i nostri colleghi attori. Credo che anche lei lo trovasse eccitante perché era molto bagnata quando la penetrai, ma, sfortunatamente, l'eccitazione era così forte per me e venni dopo solo un paio di minuti. Feci venire Jeanette usando le dita e la lingua sul suo clitoride e sulla sua fica, una circostanza di cui lei non si lamentò di certo perché, dovete sapere, a entrambi piace tantissimo il cunnilinguus. Ovviamente a lei piace riceverlo e a me farlo: potrei passare ore a leccarle la fica e succhiarle il clitoride. Jeanette lo sa e per questo tiene spesso il suo pube rasato.
Nelle settimane successive facemmo molte prove e trovai, devo ammetterlo, era un po’ strano vedere mia moglie tra le braccia di un altro uomo, in questo caso l'attore protagonista, Kevin, un ragazzone alto e massiccio con il quale spesso andavo allo stadio (altra mia grande passione è il calcio).
Ovviamente fu tutto molto graduale. Dapprima provammo solo le scene in cui Jeanette e Kevin interagiscono normalmente e dialogano, poi quelle dei palpeggiamenti. Avendo una piccola parte molto secondaria nello spettacolo e dando una mano per il resto del tempo dietro le quinte o come tuttofare, avevo un sacco di tempo per osservare quelle prove. Vidi così Kevin palpeggiare più e più volte i seni della mia dolce metà, seppur fosse ancora vestita, e in un’occasione lo vidi far scorrere le mani sul sedere di lei, sollevarle la minigonna sul retro e infilare brevemente le dita nell’orlo delle mutandine. Fu un attimo, ma Jeanette non fece obiezioni.
Da allora, cominciai a chiedermi con sempre maggiore insistenza fin dove si sarebbe spinta la mia donna. Ma non affrontai mai l’argomento, anche perché ogni sera, quando tornavamo a casa dalla sala dove avevamo fatto le prove, andavamo direttamente in camera da letto e passavo l'ora successiva circa con la faccia tra le cosce di Jeanette, mentre le mordicchiavo e le succhiavo le labbra succose della fica. Molto spesso non riuscivo nemmeno a scoparla: Jeanette aveva diversi orgasmi mentre io la facevo godere con la mia bocca, quindi quando smettevo era troppo stanca per essere penetrata e dovevo limitarmi a godere della sua mano. Ma non mi dispiaceva.
Alla fine arrivò il momento della prova generale completa, che nel caso di Jeanette significava la prova senza vestiti, visto che aveva trascorso gran parte del giorno e della sera completamente nuda. Il regista insistette perché la prima scena da provare fosse quella in cui Jeanette si spoglia nel letto e si accoppia (per finta) con il suo amante Kevin.
Mia moglie salì sul palco indossando un ampio abito lungo fino a metà coscia. Tutti gli occhi erano puntati su di lei, ed erano davvero tanti, perché era presente l’intero cast sia di attori sia di tecnici, nonostante una buona metà di costoro non avesse motivo di essere lì. Intendo, nessun motivo a parte vedere mia moglie nuda.
Quando arrivò il momento di togliersi l’abito, Jeanette se ne liberò senza la minima esitazione. Il cuore cominciò a battermi fortissimo mentre realizzavo che adesso era completamente nuda davanti a tutti i nostri amici, con la figa rasata esposta alla vista di chiunque. Anzi, ebbi l’impressione che si stesse godendo gli sguardi degli uomini e non avesse fretta di coprirsi. Alla fine, però, salì sul letto e le prove iniziarono. La scena d'amore in camera da letto con Kevin prevedeva che questi salisse sopra la mia dolce mogliettina, ci limonasse un po’ e la sovrastasse per poi dar vita a un finto amplesso. Il tutto senza lenzuola che coprissero la coppia, per precisa volontà del regista. Doveva durare solo un paio di minuti nello spettacolo, ma quel giorno ci vollero ore per provarla perché Polidori voleva che fosse perfetta, che apparisse la più realistica possibile per gli spettatori.
Io assistevo alle prove letteralmente ipnotizzato e diverse volte dovetti aggiustarmi i pantaloni, soprattutto quando Kevin era sopra Jeanette e mimava il rapporto sessuale. Anche lui recitava completamente nudo, ma almeno nelle prime sei o sette simulazioni si guardò bene dal far strusciare le proprie parti intime contro quelle di mia moglie. Tuttavia notai, e non fui certo l’unico, che Kevin sfoggiava una parziale erezione ogni volta che smontava da Jeanette. Non potevo dargli torto, in una situazione del genere neanch’io avrei saputo controllarmi.
All’ottava o nona prova, Jeanette alzò le gambe per avvolgerle intorno alla vita di Kevin. Non era previsto nella sceneggiatura né l’aveva suggerito Polidori: evidentemente mia moglie aveva ritenuto che fosse il modo migliore per far sembrare credibile quanto stavano fingendo di fare.
A una certa, il regista ordinò una pausa caffè mentre Kevin giaceva tra le cosce divaricate di Jacqui, con i glutei che si alzavano e abbassavano dolcemente. Quel giorno era mio dovere preparare il caffè e fu una sensazione a dir poco strana passare tazze fumanti mentre mia moglie era a letto con un altro uomo.
Mentre portavo alla coppia protagonista il loro caffè, notai che avevano tirato le coperte su di sé coprendosi fino alla vita, un’altra cosa non prevista dalla sceneggiatura. Sulle prime non diedi peso alla cosa, ma dopo qualche secondo notai che il corpo di Kevin si muoveva ancora su e giù nella simulazione del sesso, forse più di prima.
Appoggiai le tazze sul bordo del letto e mi inginocchiai vicino alla testiera del letto con l'intenzione di parlare con Jeanette durante la pausa. E fu allora che la notai: l'espressione arrossata sul suo viso, la stessa che aveva mentre era in preda al piacere sessuale. Improvvisamente mi resi conto che non stavano simulando sesso, Kevin stava davvero scopando mia moglie mentre ero inginocchiato accanto a loro!
Mi sentii così stupido e umiliato per non aver capito prima cosa stavano facendo. Non sapevo cosa fare né cosa pensare: un conto era eccitarmi all’idea che gli uomini della compagnia teatrale vedessero mia moglie nuda, un altro star lì mentre uno di loro se la scopava.
Alla fine non feci nulla e rimasi semplicemente inginocchiato lì, intontito, col cuore in subbuglio, mentre i movimenti di Kevin sotto le lenzuola diventavano sempre più evidenti. A un certo punto Jeanette iniziò a emettere piccoli gemiti mentre il suo collega la portava all’apice del piacere. Colmo dell’umiliazione, dovetti pensarci io a coprire la bocca di mia moglie con la mano per impedire che i gemiti si sentissero in tutto il teatro. Sotto il palmo e le dita potevo sentire i brividi di lei mentre l'orgasmo la travolgeva. Potevo anche sentire le vibrazioni mentre Kevin eiaculava dentro di lei nello stesso momento.
Doveva essere ovvio a tutti gli altri in sala cosa stesse succedendo. Mi sentivo totalmente umiliata dalla situazione, ma avevo anche un'erezione furiosa nei pantaloni. Kevin mi ringraziò mentre toglievo la mano dalla bocca di Jeanette, poi scostò le coperte e scese dal letto. Credo che tutti gli uomini presenti lo abbiano visto sfilare il suo lungo pene dall’orifizio arrossato di mia moglie, ottenendo così la prova definitiva delle corna che mi erano appena state appioppate.
Provai persino un po’ di invidia per la noncuranza con cui quello stallone si diresse verso la parte anteriore del palco per parlare con i suoi amici, senza nemmeno coprire il cazzo che luccicava dei succhi vaginali di Jeanette. Non c’erano dubbi, stava chiarendo a tutti i nostri amici che aveva appena scopato mia moglie con me presente.
Da marito cornuto qual ero, aiutai Jeanette ad alzarsi e la condussi verso il guardaroba. Ma così peggiorai solo la situazione, perché mentre la facevo scendere dal letto notai una grande macchia bagnata al centro delle lenzuola. Lo sperma di Kevin aveva già iniziato a colare dalla figa tesa di mia moglie e altro ne scendeva lungo le cosce mentre ci dirigevamo verso il lato del palco. A un certo punto Jeanette si mise una mano tra le gambe per impedire al flusso di gocciolare sul pavimento di legno del palco; quando la ritirò, era ricoperta di sperma bianco e denso. Rimasi scioccato quando distrattamente si portò le dita alla bocca per pulirle.
La mia faccia bruciava per l'imbarazzo per l'episodio, ma ero anche così eccitato che quando siamo arrivati ​​al guardaroba ho tirato dentro Jeanette e, senza preoccuparmi di chiudere bene la porta, la girai e la piegai sul lavandino. Le tenni una mano sulla schiena mentre sfilavo il pene dai pantaloni e con un unico affondo scivolai dritto dentro di lei da dietro. Non potevo credere a quanto fosse bagnata, anche se sicuramente una buona parte del merito era dello sperma di Kevin ancora dentro di lei. Ma la cosa più incredibile fu sentire quanto fosse allargata: non avevo fatto caso alle dimensioni di Kevin prima, ma adesso mi rendevo conto di quanto fosse più grande rispetto a me, visto che il mio cazzo a malapena sfiorava ora le pareti vaginali di Jeanette. Doveva averla aperta per bene, il bastardo!
Ancora una volta durai poco: mi bastò abbassare lo sguardo e vedere il mio cazzo coperto dallo sperma bianchiccio di un altro uomo perché iniziassi a sparare dentro mia moglie anche il mio carico.
Dopo ci ricomponemmo, ci rivestimmo e tornammo sul palco. Solo una volta a casa affrontammo la situazione.
“Mi spiace per quello che è successo, tesoro” iniziò lei. “Ma sai, è da tempo che trovavo Kevin così attraente e fantasticavo su di lui. Lo so, sono stata una vera sgualdrina, per di più davanti ai nostri amici, ma…”
“Non devi scusarti” replicai io. “Sai, non l’avrei mai detto, ma è stato… eccitante. Sul serio.”
Notai lo stupore negli occhi di mia moglie.
“E cosa hai provato a… ehm… scopare un cazzo così grosso?” incalzai un po’ imbarazzato.
Jeanette sogghignò lasciva. “Strano. Diverso. Piacevole. Io ti amo, tesoro, non smetterò mai di amarti, lo sai… ma amo anche la sensazione che mi ha dato il grosso cazzo di Kevin. Perché è davvero grosso, credimi! Mi ha davvero riempita…”
“Ah, grazie mille!” esclamai. “Quindi io non ti ho mai riempita?”
“No, tesoro, non volevo dire questo. Però l’ho sentito DAVVERO dentro di me… non so come spiegarlo… quando facciamo l’amore tu e io, ti sento ma non così a fondo come è successo con Kevin…”
La discussione non durò a lungo. Ci ritrovammo a letto a fare l’amore fino a notte fonda, e presi Jeanette così tante volte che alla fine dovette farmi venire con la mano, perché la sua fica era troppo dolorante.
Da quel sabato in poi, Kevin e Jeanette non fecero assolutamente nulla per nascondere al resto del cast che scopavano sul set. Anzi, presero ad accoppiarsi in ogni occasione, non solo durante le prove ma anche durante le pause. In ogni caso, dopo ogni prova della scena in camera da letto le lenzuola dovevano essere cambiate perché quel mandrillone depositava il suo sperma dentro mia moglie e sul letto si vedeva una macchia bagnata che si allargava.
Spesso tornavo a casa da solo mentre Kevin accompagnava Jeanette al suo appartamento per continuare a fare sesso fino a notte fonda. Lei tornava a casa da me nelle prime ore del mattino seguente con il suo sperma che ancora le colava lungo le gambe.
Finii per non riuscire più a scopare Jeanette senza che prima si fosse fatta sbattere da Kevin. E anche quando la penetravo, lei non traeva quasi alcun piacere dai nostri amplessi “normali” perché non sentiva più il mio piccolo cazzo nel suo buco dilatato. Per questo, finì per pretendere sempre più spesso i miei impareggiabili cunnilinguus, finché non divennero quasi esclusivamente il nostro unico tipo di rapporto sessuale. Si faceva leccare la fica piena di sborra fresca appena tornava a casa da me e io le sparavo il mio carico sullo stomaco mentre le succhiavo le labbra intime e il clitoride. Il sapore e la sensazione dello sperma di Kevin che usciva dal suo buco e gocciolava dalle sue labbra sul mio viso erano troppo forti e alla mia mano bastava qualche colpo per farmi eiaculare; quando riuscivo a resistere, ci pensava Jeanette a farmi una pietosa pippetta.
Così, in poche settimane mi trasformai da un normale uomo sposato in questo sconosciuto che aspettava a casa mentre sua moglie usciva con il suo amante e poi le faceva sesso orale al suo ritorno. Lo spettacolo al teatro locale andò bene e ricevemmo recensioni entusiastiche dalla stampa locale. A quanto pare, apprezzarono il realismo di alcune scene, il neanche tanto finto accoppiamento in testa.
Jeanette divenne una donna ben diversa. Cominciò ad amare l'attenzione che riceveva e in seguito ammise di essersi masturbata sul palco davanti a un paio di centinaia di persone. Non so se il pubblico si rendesse conto che veniva scopata sul palco ogni sera, ma il resto del cast e gli addetti alle scene lo sapevano sicuramente. Ho scoperto solo in seguito che aveva permesso ad altri due uomini di accedere al suo corpo durante lo spettacolo. Uno era il regista, l'altro era Federico, che si occupava del sipario.
Da quello spettacolo, circa metà del cast ha fatto sesso con mia moglie, alcuni regolarmente, altri occasionalmente. Si sono rivelati dei veri amici, assecondando con le loro copiose sborrate la mia nuova perversione di leccare la fica della moglie fresca dell’amplesso con l’amante di turno. E ora scusatemi, ma Jeanette è appena rientrata e devo andare a ripulirla con la lingua. Chissà se dal sapore dello sperma capirò se ha scopato, Kevin, Polidori o…
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scritto il
2025-11-12
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