Ingravidata dal fidanzato 3 - Festeggia la gravidanza col marito e con una nuova luna di miele

di
genere
incesti

La prima notte di nozze era trascorsa secondo le aspettative di entrambi gli sposi.

Entrando in camera lei si era subito sdraiata sul letto con ancora indosso il suo vaporoso abito bianco di tulle e di seta.

Il marito, anch'egli ancora vestito, le si era coricato accanto ed aveva preso a baciarla in volto, sul collo e sulle labbra accarezzandole nel contempo i capelli.

Nel bacio via via più profondo e voluttuoso, aveva potuto riconoscere il sapore del seme del fratello e quello del padre confusi col più dolce gusto della saliva della sua sposa.

-Amore.. fammi godere come sai fare fare tu.

Regalami questa prima notte meravigliosa e indimenticabile.-

Gli aveva bisbigliato con tono lieve e suadente la sposa appoggiandogli le labbra sull'orecchio.

A quel punto lui, l'aveva aiutata a girarsi a pancia in giù e dopo averle slacciato il vestito da dietro, con delicatezza glielo aveva sfilato lasciandola con indosso solo il reggiseno, le mutandine e le calze bianche rette da guepiere dello stesso colore.

Poi, con gli tessi movimenti lenti e rituali, si era spogliato anche lui rimanendo con i soli slip bianchi indosso.

Infine le aveva slacciato il reggiseno e sfilato le mutandine lasciandola con le sole calze che si confondevano col bianco della sua pelle liscia, lucida e profumata.

Le natiche si ergevano piene ed invitanti nel loro carnale turgore segnato dallo spacco che le divideva come fossero valve serrate a difesa del prezioso frutto che nascondevano nell'intimità.

A quel punto, lo sposo seguendo una ritualità oramai consolidata, le aveva allargate e vi aveva infilato il viso rimanendone come imprigionato.

Il contatto delle labbra col forellino anale, ne aveva subito provocato una contrazione seguita da un gemito della sposa ed un lieve sussulto del suo corpo.

Una reazione ancora più invitante l'aveva avuta nel momento in cui anche la lingua aveva cominciato e roteare tra le pieghe dello sfintere anale che a quel massaggio, si era rilassato aprendosi e favorendo la penetrazione della punta indurita a guisa di piccolo pene.

La moglie già allenata a quel tipo di trattamento, si era subito sciolta in un lungo piacere anale che l'aveva scossa come fosse un primo orgasmo.

A quel punto il marito l'aveva girata e dopo averle sfilato il Tampax che ancora le tamponava la fica, aveva cominciato a leccarla e succhiare con avidità il cocktail di sperma e succhi vaginali che aveva conservato dentro di se.

Quello era il loro modo di fare l'amore!

Era il modo che avevano iniziato sin dal giorno in cui si erano fidanzati ufficialmente in casa e che da subito aveva soddisfatto le voglie represse e le inconfessabili perversioni che li rendeva così simili e così diversi al punto di renderli l'uno l'anima ed il corpo dell'altro.

Quella prima notte lei aveva avuto una quantità incredibile di orgasmi grazie alle lingua ed al gioco di mani del maritino.

Aveva goduto tanto da formare un vero lago di umori sul lenzuolo e l'ultima fase del gioco che le aveva procurato degli orgasmi devastanti, li aveva trovati con lui disteso e lei seduta sul suo viso che lo cavalcava alternando i contatti della lingua, delle labbra, del naso, del volto e dei capelli col suo sensibile perineo, il buco del culo oramai dilatato e la fica grondante come una fontanella.

Alla fine dell'ultimo e più dirompente orgasmo, si era chinata su di lui e prendendogli il cazzo in bocca, lo aveva spompinato sino a farlo sborrare.

Alla fine, grondanti di sudore, stremati dalla fatica ed ansimanti come se non avessero più respiro, si erano accasciati l'uno accanto all'altra cadendo in un sonno profondo.

Nell'arco di quella lunga prima notte, aveva ripetuto più volte quei gesti facendo godere lei senza più orgasmi per il maritino.

Da ragazzo Ugo aveva un rapporto "normale" con le ragazze ed era piuttosto richiesto per le sue qualità amatorie e per lo strumento di tutto rispetto che aveva tra le cosce.

Era un bel ragazzo, dall'aspetto virile e con un bel cazzo che sapeva usare molto bene: insomma!

Aveva scoperto il suo lato gay proprio col suo amico col quale nei momenti di intimità aveva solo un ruolo passivo, sottomesso e remissivo ancorché capace di procure ad entrambi piaceri che nessuna ragazza era in grado di dar loro.

Il giorno del loro fidanzamento, dopo la cena in cui avevano parlato pasteggiando con le specialità preparate dalla futura suocera annaffiando il tutto con dell'ottimo prosecco della Valdobbiadene, si erano trasferiti in soggiorno per un ultimo drink.

Dopo alcuni sorsi di Whisky la ragazza (La sua fresca fidanzata) si era alzata ed era andata a sedersi in grembo al padre che l'aveva subito stretta a se baciandola con un profondo lingua in bocca.

Nello stesso momento la mamma si era inginocchiata davanti al figlio e dopo avergli aperto la cerniera, gli aveva estratto il cazzo ed aveva preso a succhiarglielo con vorace naturalezza.

Ugo dopo un primo momento di stupore in cui si sentiva il cuore scoppiargli nel petto, si era rilassato seguendo con attenzione i movimenti delle due donne e le reazioni dei rispettivi maschi che oramai esibivano un cazzo nel pieno del loro turgore.

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2022-11-30
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