Una famiglia normale 4 - Vienimi dentro papà!

di
genere
incesti

"Vienimi dentro papà!"

Quell'amplesso così intimamente desiderato, era giunto talmente improvviso e potente da lasciarmi sconvolta.. senza fiato!

Il fatto poi che, mio fratello e mia madre avessero goduto nello stesso momento anche se lontani da noi, aveva accentuato, esaltandolo ,il forte senso di unione famigliare complice e totale come inconsciamente sognavo già di vivere.

A differenza di quando facevo l'amore con mio fratello, agli spasmi incontrollati dell'orgasmo, erano seguiti momenti di languida quiete ai quali davvero non ero abituata.

Con mio fratello vi era sempre una prima fase concitata di voglia animale senza controllo in cui, leccandoci a vicenda, lui si scaricava quasi subito nella mia bocca o sul mio viso.. Dio, quante volte mi ero svegliata al mattino coi capelli incollati dallo sperma secco e prima della doccia glielo avevo succhiato ancora!

Poi, dopo una breve pausa utile a riprendere fiato e permettere alla sua natura di maschio, di riaccendere la sua libidine e ripristinare la sua riserva di sperma, seguiva una monta in cui scatenando senza freni la nostra lussuria, si raggiungevano vette di piacere incredibili che coinvolgevano entrambi sino allo sfinimento.

Mio fratello si addormentava quasi subito lasciandomi immersa nei miei pensieri e precipitata in una specie di incomprensibile vuoto.

Quando però, il tempo e le circostanze ce lo permettevano, mio fratello tornava alla carica facendomi godere non so quante altre volte precipitandomi infine, in un profondo sonno ristoratore.

Con mio padre era stato tutto diverso!

Dopo avermi fatta godere, si era stretto a me in un abbraccio languido in cui le sue carezze ed i suoi baci, mi avevano procurato piaceri meno intensi dell'orgasmo ma sicuramente più dolci, lunghi e sottili coinvolgendo ogni mio lembo di pelle e penetrandomi attraverso i brividi ed i palpiti del mio cuore, sin dentro il cervello.

Rapita e cullata com'ero, da quel dolce e lieve alito dei sensi, così simile ai piaceri che immaginavo di poter trovare solo in paradiso, non mi ero neanche accorta che mentre ero preda del mio orgasmo, mio padre si era sfilato spruzzando i suoi fiotti di sperma, sulle mie grandi labbra, sul monte di venere e tra le cosce.

Incredibilmente mi ero sentita infiammare l'utero e tutto il corpo mentre lui godeva senza accorgermi che nel momento dell'orgasmo si era sfilato dal mio sesso in fiamme.

Mi ero accorta solo quando, dopo che lui mi aveva ripulita con la lingua da ogni traccia di sperma, procurandomi un nuovo orgasmo, mi ero ripresa dal mio stato di sogno.

-Ma papà.. perché non non mi sei venuto dentro?-

-Lo sai già bambina, non voglio correre rischi con te!-

-Ma papà, lo sai anche tu che sono protetta dalla pillola!-

Mio padre aveva accennato una incomprensibile risposta mentre, prendendomi tra le braccia con la medesima leggerezza di prima, mi aveva portata nelle sua camera adagiandomi sul suo letto coniugale preparato da mia madre con le candide lenzuola in lino ricamate.

Che meraviglia!

Le sue carezze, i suoi baci, le sue parole dolci e sua lingua mentre anch'io aperta in un incredibile 69 sotto di lui, gli succhiavo il cazzo per la prima volta. "Dio che meraviglia!" Il suo duro e nerboruto arnese nella mia bocca mentre la sua lingua scavava la mia fica e martellava la mia clitoride regalandomi nuovi orgasmi.

Poi, cambiando postura, mi aveva fatta sdraiare supina facendomi allargare le cosce e con un cuscino sotto i glutei, si era messo sopra di me e manovrando la verga come un pennello aveva cominciato a farlo scorrere tra le cosce, i glutei e le labbra della fica tumide ed aperte come un frutto maturo

Dopo un po' di quel gustoso trattamento, mentre lo supplicavo di mettermelo dentro, aveva allungato un braccio e con la mano dal cassetto del comodino, aveva preso un preservativo.

Subito non avevo capito cosa stesse facendo ma mentre armeggiava per infilarselo, con uno scatto felino, mi ero messa a sedere e col seno dai capezzoli induriti davanti al suo viso, gli avevo gridato:

-Cosa fai papà?-

Silenzio!

-Cosa fai papà? Butta via quel coso altrimenti mi alzo e me ne vado nella mia camera!-

-Ma..-

Aveva cercato di ribattere lui.

A quel punto, gli avevo strappato di mano il goldone ed abbassandomi su di lui, glielo avevo preso in bocca.

Colto di sorpresa, mio padre si era lasciato andare e, abbandonandosi sul lenzuolo e tenendomi le mani tra i capelli, aveva cominciato a rispondere ai movimenti della mia testa facendoselo succhiare e chiavandomi sino a che, in un grugnito non si era sciolto nella mia bocca.

Dopo aver ingoiato il suo seme ed avergliene dato prova mostrandogli la lingua pulita con occhi di sfida e carichi di libidine, gli avevo detto:

-Ti voglio così papà.. "nature", non ho ho mai usato neanche con mio fratello quelle schifezze di plastica e non ho la minima intenzione di cominciare proprio con te.

Se proprio non vuoi scoparmi a pelle come piace a me, dovrai accontentarti dei miei pompini o del culo ma mai vorrò sentirmi umiliata da quel disgustoso fodero sulla cosa che più ho desiderato al mondo.

Negli stessi momenti, nella casa alle Cinque terre, mi madre e mio fratello approfondivano la loro conoscenza erotica senza problemi regalandosi, momenti di piacere che preludevano a sviluppi senza limiti al reciproco piacere.

Dopo quella minaccia rivolta a mio padre,mi ero distesa riprendendo la postura col cuscino sotto il culo e, con le cosce spalancate in un osceno invito, avevo detto a mio padre:

-Papà.. chiavami.. fammi tua.. godi del corpo della tua bambina.. VIENIMI DENTRO PAPA'.. scaldami l'utero come hai fatto con la mamma quando l'hai impregnata di me!-

Senza rispondere e con un bagliore di libidine negli occhi, mio padre mi si era messo sopra e portandosi le mie gambe sulle spalle, mi aveva penetrata con un affondo secco trascinandomi senza scampo, nel mondo della lussuria più pura sino a scaricarmi in corpo, sull'utero e nel cervello i suoi interminabili e bollenti fiotti di sborra.

segue



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scritto il
2024-01-27
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