Una mamma e una famiglia felice e anticonformista 8 - Un nuovo resort per continuare la saga di famiglia - Fine

di
genere
incesti

Naturalmente, il fatto che fossimo a Rio de Janeiro, non avrebbe dovuto stupire molto i presenti giacché il Brasile abbonda di personaggi dal sesso incerto e dunque di trans, travestiti, bisex e trans gender, ma quello che era apparso agli occhi di tutti, andava oltre ogni immaginazione.

Jessica, la ragazza dall'aspetto statuario, con tutte le curve in regola per fare da modella ai più grandi artisti di sempre, dagli scultori della Grecia classica ai nostri rinascimentali sino al Canova.

Dai tratti dolci e dalla esuberanza femmina e sensuale, nascondeva sotto tanta prepotente avvenenza, una impressionante virilità: Aveva un cazzo enorme, scuro, dalle vene scolpite a rilievo, su due testicoli tondi e lisci come bilie e con un glande roseo, lucido e invitante come un babà.

E' facile immaginare l'evoluzione di quello spettacolo iniziato con una fellatio strepitosa e continuato con la monta in ogni buco di entrambi i coniugi.

Che gemiti, che grida di piacere della moglie e che urla di dolore del marito quando veniva squartato da quel palo infilato nel culo sino a lambirgli l'esofago.

Quanti umori e quanta sborra da scambiare dalle avide e voraci bocche dei coniugi pronti a leccarsi in ogni anfratto ed ogni lembo di pelle madido di sudore ed altri fluidi loro e dello stallone che adoravano come un Dio con le tette di Venere ed il cazzo di Priapo.

Al ritorno a casa dopo quello spettacolo, io, mia madre e mia suocera eravamo arrapate come cagne in calore e per tutta la notte, Jessica, Edgar coi suoi figli e Barbara, non ci avevano fatto mancare la nostra razione di cazzo, fica e sborra.

Da quel momento, tutto si era svolto all'interno del resort senza mai la necessità di scendere in città o in spiaggia a Copacabana.

La nostra vacanza prevista per 2 settimane, in realtà si era protratta per oltre un mese nel quale, avevamo potuto assistere al matrimonio di George con Jessica e festeggiare insieme a loro, la prima notte di nozze in una incredibile promiscuità in cui, gli unici estranei alla famiglia eravamo noi tre.

Quella notte Barbara aveva lesbicato come una porca con noi tre ed era stata chiavata dai tre fratelli e dal padre che l'avevano anche ingravidata.

Naturalmente, in quel periodo avevamo anche discusso della gravidanza di mia figlia ad opera del fratello ed insieme a Edgar avevamo deciso che, prima che la gravidanza divenisse evidente, i miei figli si sarebbero trasferiti a Rio iscrivendosi alla stessa scuola italiana frequentata da Barbara.

Ciò che ne era seguito, pare scritto in un racconto di fantasia ma in realtà, era tutto vero.

Edgar aveva trovato una meravigliosa tenuta sul mare su una sperduta penisola al confine con l'Uruguay.

Li i mie figli, lontani dal mondo, avevano potuto cambiare nome, sposarsi, gestire con successo quella attività e godersi la vita lontani da ogni pregiudizio e occhi indiscreti.

Da quei giorni, molto tempo è passato.

Molti dei componenti della nostra enclave non ci sono più ed al loro posto, tanti successori che ne hanno seguito le gesta.

Mia figlia ha avuto altri due bambini col marito (Suo fratello) ed altri due stupendi ragazzi uno dei quali nero come il carbone (Il mio preferito che non disdegna di farsi succhiare e leccarmela nonostante io, sua nonna, sia oramai vecchia ma ancora vogliosa e arzilla) e l'altro meticcio dalla pelle bruna e dalla sessualità non ancora ben definita.

Fine







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scritto il
2024-01-25
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