I vicini di casa.

di
genere
etero

Ero andato in pensione all'età di cinquant'anni e, stufo di abitare nella città caotica e rumorosa, decisi di andare a godermi la campagna, la natura ed in pochi giorni trovai una casetta di duie stanze più servizi ed un ettaro di terreno intorno. In una mattinata cambiai l'automobile con un furgone e con tre viaggi vuotai la casa in città, Roma, trasferendomi nei pressi del lago di Albano. In due giorni riarredai la nuova casa, poi presi il furgone per andare in città ad acquistare attrezzatura per lavorare la terra, garantendomi coltivazioni di verdure, frutta, tutto senza insetticidi e quindi roba da mangiare sana, garantita! Al ritorno a casa vidi ferma al mio cancello un'auto e lì trovai un uomo, una donna, una ragazza ed un cagnone: erano i miei più vicini a casa e si erano offerti ad aiutarmi a sistemare la casa e lui mi avrebbe anche aiutatao a creare orto, giardino ecc. Lui, Paolo, lavorava con un camion e quindi era assente da Lunedì a Venerdì ma Il fine settimana si mise a mia disposizione. Laura, sua moglie, mamma e casalinga a tempo pieno: un gran "pezzo di figa", viso stupendo, bocca carnosa che subito mi fece immaginare cosa provava Il fortunato Paolo a farsi fare pompini da lei. Occhioni verde mare, capelli rosso fuoco , il seno assai gradevole anche se di almeno terza misura e cosce da infarto, lunghe, tornite. quindi ben in carne tutta ed infine un culo da sogno che se fosse stato a mia disposizione, giuro che lo avrei posseduto tutti i santi giorni, notti copmprese! Passiamo infine a Marina, la ragazzina diciottenne: alta come mammà, visetto graziosissimo, bocca simile alla mamma, occhi ugualmente simili a sua madre, collo cigneo. seno grosso come meloncini, fianchi da vespa, cosce lunghe e culo da mettere in esposizione senza sfregiarlo con il solo sguardo. Il bello poi, infine, quando parlava si passava sempre la lungua sulle labbra e ciò mi faceva pensare che tra lei e mammà...beato chi se le fà!!Entrammo tutti in casa mia e paolo subito disse che avrebbe fatto volentieri il suo meglio per sistemarte bene la casa a poi mi avrebbe dato lezioni da "aspirante" contadino ed avrebbe fatto di me un bravo suo allievo. Ridemmo tutti insieme ed offrii il vino che avevo acquistato da un contadino per cui stragarantito ed infatti Paolo lo apprezzò molto. Poi Paolo disse alle sue donne che potevano andarsene a casa loro e lui sarebbe stato con me per vedere l'attrezzatura acquistata ad Albano, aggiungendo infine che avrebbero dovuto preparare una succolenta cena ed io sarei stato loro ospite. Accettai l'invito e mi misi ad osservare gli ondeggianti culi di Laura e Marina ondeggianti nel camminare verso l'auto. Io e Paolo andammo al furgone e gli feci vedere tutto il necessario caricato. Sistemammo tutto nel fienile ben grande e poi Lui mi disse che, essendo la giornata lunga, potevamo andare ad acquistare piantine e semi da mettere in terra. Prtimmo subito e, dopo mezz'ora eravamo di nuovo a casa e lui provò subito ad accendere la motozappa che partì benissimo e dopo un'ora il terreno era già lavorato e ci mettevamo ad interrare le piantine di vari ortaggi. Dopo che ci lavammo nudi sul prato con il tubo di gomma a spruzzo, ci rivestimmo e ce ne andammo col furgone a casa di Paolo che trovai carina, tutta in pietra e dopo mi trovai a fianco di Marina, notando subito che aveva appena slacciato i bottoni della camicetta, scoprendosi i seni eccitantissimi ed ingoiai saliva a fatica. Entrammo in casa e Marina m'invitò a sedermi accanto a lei sul divano e...casualmente la gonna si spostò lasciando scoprire le meravigliose cosce ed io, giù di nuovo ad ingoiare saliva rimanendo a bocca asciutta ma la furbetta Marina volle subito farmi dissetare con il vino che suo padre produceva ed io, subito dopo l'apprezzatissima sorsata dell'ottimo vino, mi sentii euforico e non avevo occhi solo per la graziosissima Ragazzina ed iniziai a domandarle se studiava oppure lavorava e lei rispose che studiava Medicina ed allora io sobbalzai sul divano, dicendole subito che ora ero pensionato, ovvero, congedato, in quanto prima ero stato un Colonnello Medico militare, quindi potevo benissimo aiutarla negli studi. Lei gongolò, dopo mi chiese se poteva darmi del tu ed io acconsentii subito e quindi la birbona se ne approfittò schioccandomi un bacio alla guancia. Io per tutta risposta la abbracciai e ricambiai il bacio. Paolo e Laura si guardarono sorridendo per la felicità che stavano provando nel sapere facilitati gli studi della loro bambolona. La cena fu succulenta ed il buon vino rese tutto più gustoso ed infine Laura mise in tavola un dolce di frutta squisitissimo e Paolo aggiunse in tavola il vino "Santo" di sua produzione. Arrivò mezzanotte ed allora mi congedai da loro, accompagnato al furgone dalla sola Marina che prese al balzo la palla baciandomi ancora sulla guancia, ringraziandomi ancora che poteva studiare con me. Ci scambiammo i numeri dei cellulari e me ne andai via. Al mattino verso le dieci Marina mi telefonò chiedendomi di poterci incontrare per studiare insieme e subito acconsentii con un sì pieno di gioia, al solo pensiero che certamente la ragazzina avrebbe fatto di tutto per farsi fare la festa, considerando le occhiate che mi lanciava a tavola. Dopo pochi minuti arrivò con suo padre e, dopo che lui mi salutò ringraziandomi, se ne andò via e Marina entrò a casa mia abbracciandomi e baciandomi sulla guancia ma senza trascurare l'orecchio che mi fu ciucciato al lobo, creandomi sensazioni, brividi. La fissai negli occhioni, le ricambiai il bacio ma quella volta fui fin troppo deciso: feci scorrere le mie labbra sulla sua guancia fino a scendere al cigneo collo e poi risalire alle labbra rosse come brace e bollenti per la gran voglia che le si vedeva su come mi stava assaporando. Le forzai la bocca con la lingua e gliela infilai dentro slinguandola dappertutto e intanto le avevo iniziato a palpare il seno. In breve: Marina in un attimo si spogliò tutta e passò poi a slacciarmi i calzoni scoprendomi il cazzone che subito la mise in atteggiamento da sbalordita nell'osservare le mie generose dimensioni e poi mi disse che si era un poco spaventata quando prese in mano il batacchione. Dopo spogliati entrambi, raccogliemmo in terra i vestiti correndo in camera da letto dove troneggiava un lettone a due piazze e lì ci lasciammo andare nell'abbracciarsi baciandosi in ogni punto dei nostri corpi. Scesi ai seni baciandoglieli e succhiandoli, in seguito slinguai l'ombelico per scendere alla fighetta che si rivelò pelosissima. Le divaricai le labbra e lì lei mi sussurrò che si sarebbe messa a cosce spalancate ed io la avrei così posseduta senza farla molto soffrire sverginandola. Quando sentii che era vergine, prima pensai di dovermi fermare ma dopo un ripensamento avvenne in me uno stato di sovraeccitazione, ingrifamento tale che nulla mi avrebbe fermato e così le slinguai labbra e peluria foltissima e dopo le accostai il glande alla fighina spingendole tutto dentro il cazzone turgido da fare paura e lei, la piccolina, la bambolina, gridò per il dolore che le avevo provocato ma si strinse alle mie spalle supplicandomi che stava soffrendo tanto ma non dovevo assolutamente fermarmi, voleva godere e soffrire insieme allo stesso attimo ed io allora inziai a stantuffarla a lungo fino a quando non ce ne venimmo insieme godendo allo stesso attimo! Dopo che ripetemmo lo stesso gioco, le chiesi se era stata dal suo Medico per usare un anticoncezionale ma me lo negò. Lì nacque subito l'apprensione delle certe conseguenze ed allora chiamai il mio Medico che subito ci tranquillizzò affermando che era in commercio la pillola del giorno dopo ed avrebbe provveduto lui a mandare la ricetta in Farmacia. Dato che potevo acquistarla in serata, allora ci rimettemmo ad amoreggiare ma poi sentimmo il rombo dell'auto di suo padre ed allora ci rivestimmo velocemente facendosi trovare intenti a studiare ed io stavo appunto spiegando l'uso degli anticoncezionali in conseguenza dei danni arrecati al sesso femminile.... .
di
scritto il
2024-04-29
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