A turno su Nadia 3

di
genere
bondage

Erano passati circa dieci minuti e Francesco era già di ritorno.
"Allora? Com'è andata? Sei già venuto?"
Chiese Alessandro.
"Bene bene. Ma... Io... Io le sono venuto dentro..."
"Questo a me non importa, lei prende la pillola. Ma l'hai pulita?"
"Si... Un po'..."
"Va beh. Non importa. Lei ha fatto la brava?"
"Sisi certo. "
"Su ragazzi. Prossimo. Chi va?"
Mattia e Giuseppe decisero di lanciare una moneta per decidere chi avrebbe avuto il turno successivo. La sorte premio Mattia.
Tutti quanti sapevamo che Mattia fosse segretamente attratto da Nadia. Una sera dopo aver alzato un po' il gomito ci provò con lei spudoratamente. Ma venne rifiutato. Nadia era certo una troietta vogliosa, ma era anche devota ad Alessandro e si faceva scopare solo da lui o da chi lui volesse.
Finalmente Mattia aveva l'occasione della vita per scoparsi Nadia, alla quale aveva dedicato un'infinità di lavori di mano.
Si affrettò a raggiungere la stanza da letto ad anche lui rimase folgorato dalla visione che ebbe davanti. A differenza di Francesco Mattia l'aveva già vista nuda ad una festa tra esibizionisti. Ma vederla in autoreggenti ammanettata e bendata le dava un aspetto molto più eccitante.
Si spoglio in fretta e si avvicinò al lato del letto. Si limitò ad osservarla ancora. La sua pancia si gonfia a e sgonfiava mentre lei respirava lentamente, ignara di essere osservata dal ragazzo. Improvvisamente sentì una mano toccarle una caviglia e scivolare sul Nilon delle calze.
Dopo un piccolo sussulto aprì subito le gambe ad esporre la vulva bagnata.
Questo gesto di sottomissione rese Mattia subito molto eccitato. Curioso dal rumore che proveniva dal bacino della ragazza salì sul letto e ispezionò la la vulva di Nadia. Ne strasse l'ovetto, e lo rimise poi dentro. Le sollevò le gambe e notò il plug inserito nell'ano, anch'esso che vibrava. Voleva vedere quanto fosse grande, così provò a tiralo fuori. Tirò un po' e non appena Nadia riuscì a rilassarsi il plug sgusciò fuori in un colpo solo. Lo osservò e pensò che fosse grandicello per una troietta così piccola. Lo risponde poi nel retto di Nadia e le riadagiò le gambe sul letto. Cominciò poi a baciarle la pancia e i seni. Si sdraiò accanto a lei e iniziò a massaggiarle il clitoride.
Nadia ebbe un sussulto di immenso piacere. Le vibrazioni nei suo buco, l'eccitazione che cresceva e finalmente qualcuno che sapeva toccarla. Si eccitò parecchio e comincio a muovere i fianchi vogliosa. Mattia le baciava la guancia e strofinava l'uccello contro la sua coscia. Lei tentò arrapata di baciarle le labbra. Ma lui la colpì con uno schiaffo e smise di toccarla. Non voleva certo rischiare di mettere la bocca dove Francesco aveva messo altro. Così si mise cavalcioni pesando sul suo piccolo petto. Nadia si sentiva soffocare sotto il peso di Mattia, il viale le cingeva la testa con le mani e poi le forzò l'uccello dritto in gola. Nadia non ebbe il tempo di prepararsi e un conto sopraggiunse, ma mattia continuo a scoparsi la sua gola senza sosta.
"Non lo volevi il mio cazzo eh?! E adesso te lo prendi tutto in bocca troietta! Quante volte ho sognato di leccartela, ma quel bastardo ci ha sborrato dentro e col cavolo che te la lecco Adesso ".
Nadia ovviamente non sentì una parola. Solo il suono bianco assordante negli auricolari e il rumore del cazzo di chissà chi che le allargava gola cin violenza facendola piangere.
Il Kajal colò persino al disotto della mascherina di pelle che le copriva gli occhi. nonostante tutto essere abusata in quel modo la stava eccitando da morire e la vibrazione dell'ovetto e del plug la stavano quasi dando venire. Era come in trans, privata dei suoi sensi e usata con vigore.
"Leccami le palle cagna! Si!"
Mattia si masturbava l'uccello lungo e ricoperto dalla saliva di Nadia poggiando lo scroto sulle sue labbra. Con la mano sinistra le tappò il naso e appena lei tentò di riprendere fiato lui le spinse i testicoli in bocca continuando a masturbarsi. Nadia faceva del suo meglio per leccare e succhiare quelle palle pelose a dovere. Senza mai emettere un gemito o tentare di sottrarsi.
Ma ora Mattia voleva ciò che bramava da anni. Tolse l'ovetto dalla figa di Nadia e lo mise nella sua bocca. Ora oltre al suono bianco nelle cuffie aveva anche la vibrazione dell'ovetto contro i denti che le faceva vibrare tutto il cranio stordendola ed eccitandola ancora da più. Poco dopo sentì un cazzo molto lungo farsi strada tra le sue mucose, andando poi a picchiare contro il suo utero. Essere posseduta in quel modo le faceva male e la faceva sentire umiliata, ma allo stesso tempo faceva crescere la sua voglia. Mattia la scopava brutalmente e con foga. La vibrazione nel retto di Nadia rendeva il tutto ancora più piacevole per Mattia che però si tratteneva dal lasciarsi andare dentro di lei. Voleva che il momento durasse il più possibile. Ma va improvvisamente fu Nadia a venire. Un brivido la attraversò diffondendosi dalla sua figa e corre di dal collo alle dita dei piedi. Mattia non si fermava, continuava a fotterla senza sosta. Nadia avvinghiò le gambe intorno a lui e per la prima volta tirò istintivamente le braccia, che però rimasero bloccate dalle manette. La sensazione piacevole dell'orgasmo iniziò a scemare, trasformandosi in fastidio. Sempre più insopportabile.
Nadia iniziò a mugugnare qualcosa di incomprensibile, al che Mattia le tolse l'ovetto dalla bocca. Immediatamente la ragazza iniziò a ripetere "basta basta basta basta basta" senza sosta. Ma mattia accelerò scopa sola ancora più forte. Con una mano le tappò la bocca e con l'altra aumentò al massimo la vibrazione dell'ovetto per poggiarglirlo poi sul clitoride. Nadia continuava ad espellere umori dalla vagina che veniva sfondata. Le lacrime agli occhi e le gambe che si agitavano in ogni direzione. Finalmente lo sentì uscire. Nemmeno il tempo di riprendere fiato e su trovò colpita nuovamente da uno schiaffo e poi il cazzo spinto in bocca. Dopo qualche colpo Mattia le venne in gola. Nadia ingoiò tutto senza fare scene e senza perdere una giccia. Per quanto fosse più stanca di prima era riuscita a riprendere immediatamente la concentrazione e a lasciarsi usare senza limiti.
Prima di lasciare la stanza Mattia le stuzzicò un po' i seni e le schiaffeggiò la vulva sensibile facendola contorcere e sussultare. Ma dopo ogni colpo le sue cosce tornavano aperte ad esporre il suo sesso. Mattia ebbe pena e si sentì quasi sopraffatto dalla forza e dall'ubbidienza della ragazza. Decise du que di lasciarla finalmente in pace.
Continua
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scritto il
2024-03-25
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