Pelle di luna.

di
genere
sentimentali

Pelle di luna.

Janes sembra poco più che una ragazzina ma ha sulle spalle due secoli di vita. Ha un corpo minuto, magro, con seni appena abbozzati su una pelle che sembra latte. Ha le orecchie a punta e due occhi a capocchia di spillo di colore nero.
Esce di notte, lontana da eventuali occhi indiscreti. Le piace camminare a piedi nudi sull'erba umida di fresco, accompagnata dalle fate del bosco, fino ad uno specchio d'acqua circondato da tre querce. Qui,scivola nelle acque tiepide del piccolo lago e nuota in tondo, con testimoni solo le creature del bosco di Larian.
Non passa molto tempo che un giovane unicorno arrivi allo stagno e si abbeveri. Non è disturbato per nulla da quella nuda figura che nuota nel laghetto.
Janes è lì per una ragione: non solo per essere in perfetto equilibrio con le creature del bosco. Essa attende Selwyl, giovane elfo dei boschi, anche lui con un aspetto giovanile ma di gran lunga più vecchio
Al suo giungere, l’unicorno alza la testa di scatto e fugge via. Janes non si scompone sa che poi ritornerà allo stagno.
Un fischio modulato avverte Janes dell’arrivo di Selwyl. Egli, un ragazzo dall’apparente età di vent’anni, appare ai bordi del laghetto vestito con braghe di tela, un corpetto di cuoio e stivali di corteccia. Sulla schiena vi è una faretra con alcune frecce e, in mano, brandisce un corto arco.
Selwyl, fisico asciutto, capello castanno, occhi di un intenso blu scuro, si accoccola ai margini del laghetto e attende.
Janes nuota fino a lui ed emerge piano dalle acque, con la luce della luna che ne irradia la bellezza.
Lui, estasiato da quell'apparizione, rimane per un poco imbambolato a fissarla mentre lei, con aria timida, lo raggiunge e lo abbraccia, premendo il corpo contro quello di lui.
"Mi sei mancata" dice lui in un sospiro
“Lo sento” risponde lei avvertendo il desiderio nel suo basso ventre
Senza aggiungere altro, lui si toglie ogni veste e la prende lì, sull’erba bagnata, come fondendosi in un corpo solo, danzando alla luce della luna.
Non passa tanto tempo che, l’unicorno ritorna alla radura, soffermandosi nei pressi dello stagno ed assiste a quella danza amorosa di quei giovani colmi d’amore. Non prova emozione, solo curiosità.
E Janes che accoglie le spinte dolci dell’amante, mentre la guarda negli occhi. Lei sorride e, con un cenno, l’avverte che sta per venire.
Lui annuisce e aumenta lo sforzo.
Felici, sdraiati uno accanto all’altra, mano nella mano, contemplano la luce della luna “Vorrei che questo momento durasse più a lungo” dice Janes
“Lo vorrei anche io ma sai che non posso” risponde lui con tristezza
“Quanto tempo per far si che questo luogo non venga scoperto?”
“Non lo so: giorni, mesi” lui si gira verso di lei “Qualsiasi cosa accada, il mio cuore rimarrà sempre legato a te”
“Lo so” sorride lei accarezzandolo
L’unicorno drizza le orecchie, dilatando le narici. Con un nitrito poderoso fugge al galoppo. Janes sospira “Dopotutto, non più giorni”
di
scritto il
2024-01-25
4 2 9 visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.