Come sono diventata attrice (2)

di
genere
zoofilia

Come d’accordo con Fausto mi feci recuperare e insieme raggiungemmo il villone in cui il giorno prima avevo assistito alle riprese di un film zoo.
Chi avesse voglia di sapere cosa era successo, può leggere il racconto precedente, dedicato alle riprese cinematografiche di un film con Stray X, la mia attrice preferita che si faceva scopare da un meraviglioso e gigantesco alano nero.
Ovviamente ero meno preoccupata di ieri, anzi, avevo quasi una certa voglia di partecipare a qualche scena, anche se, come chi ha letto il primo capitolo sa bene, non ho mai avuto nessuna avventura con un cane.
Ma da sempre, le scene di zoofilia canina erano le mie preferite, mi ero masturbata un sacco di volte guardando i video e, quelli con Stray X erano proprio quelli che mi piacevano di più.
Per non parlare di quanto mi fossi masturbata ieri notte nel buio della mia cameretta, rivivendo le incredibili scene del pomeriggio.
Entrammo nella sala principale di quella bellissima villa fuori Bolzano, i tecnici, la truccatrice e il regista erano già presenti e stavano sistemando tutto l’occorrente per le riprese, ma evidentemente era ancora presto, gli “attori” non sarebbero arrivati che tra una mezz’ora, così Roberto, il regista, mi chiese se volessi fare due chiacchiere con lui.
Ci appartammo in quello che doveva essere lo studio dei padroni di casa, una stanza le cui pareti erano completamente rivestire di boiserie di legno e libri, libri dappertutto.
Ci sedemmo su due comodissime poltrone in pelle, lui si accese una sigaretta e mi guardò dritto negli occhi.
“E così ti piacerebbe diventare come lei eh?” Mi chiese senza alcun preambolo, “magari quando abbiamo finito con le riprese di oggi ti facciamo un provino, che ne dici?”
“Non so se sono capace” gli risposi impacciata, “non ho mai fatto sesso con un cane”
“Non importa, anzi, potrebbe essere proprio lo spunto per un buon risultato”
Andammo avanti a chiacchierare per qualche minuto poi mi riaccompagnò di là.
Quando ritornammo nel salone vedemmo che Stray era arrivata, stava chiacchierando con la truccatrice che le aggiustava la pettinatura e le dava gli ultimi ritocchi al trucco.
Oggi indossava un completo totalmente diverso da quello di ieri, tanto quello era sexy e raffinato, quanto questo era semplice e innocente.
Un completino di mutandine e reggiseno della Calzedonia in cotone bianco, che avrebbe potuto indossare una ragazzina delle medie.
Un candido accappatoio bianco di spugna supersoffice sostituiva la vestaglia che indossava ieri e ai piedi, al posto dei tacchi a spillo calzava un carinissimo paio di pantofoline di piume di struzzo, ovviamente bianche.
Se ieri aveva interpretato una donna sexy, provocante e sicura di sé, oggi al contrario sarebbe stata una donna innocente o una ragazzina alle prime armi.
Quando l’addestratore introdusse il cane, che questa volta era un bellissimo boxer tigrato, mi venne una voglia di partecipare che non avete idea, i cani dal mantello tigrato mi sono sempre piaciuti un casino, e non vedevo l’ora di vederlo alle prese con lei.
Il boxer doveva essere alle sue prime esperienze con una femmina umana, perché, al contrario di quello di ieri, non sembrava particolarmente eccitato.
Quando venne liberato dal guinzaglio, cominciò a gironzolare per il salone, scodinzolando con quel buffo moncherino di coda e annusando tutto intorno.
Stray si era infilata una piccola mascherina, ovviamente bianca, e lo aspettava tranquilla, comodamente seduta sul soffice tappeto, in modo da essere già alla sua altezza, lui le si avvicinò giocondo, la annusò e le diede una prima leccatina esplorativa alla faccia, lei lo prese per il collare di cuoio e si mise a parlargli dolcemente, ovviamente si capirono al volo, lui la leccò nuovamente, e questa volta lei rispose tirando fuori la lingua.
Si leccarono a lungo, assaporando l’uno la saliva dell’altra, intanto Stray lo accarezzava voluttuosamente dappertutto.
Gli strinse il pene e gli tastò ben bene le palle pregustando quello che sarebbe successo da lì a poco.
Si piacquero da subito, lui adesso era concentrato esclusivamente su di lei, cominciò a girarle intorno, annusandola meglio dappertutto, cercando di ficcare il suo umido naso tra le cosce di lei.
Stray però si era messa a quattro zampe e girava su se stessa in modo da impedirgli di accedere alle sue parti intime.
Era evidente che Axel, così si chiamava il cane, stava cominciando ad eccitarsi sul serio.
Lei giocava con lui, negandosi e continuando a respingerlo ridacchiando, ottenendo proprio quello che voleva, un cane maschio sempre più eccitato.
Quando fu evidente che lui era cotto a puntino, Stray si fermò offrendogli le terga e permettendogli di accedere al suo deretano, lui la annusò e provò anche a leccarla, ma le mutandine gli impedirono di arrivare dove voleva, provò anche a saltarle in groppa ma era insicuro e scese subito dalla sua schiena.
Lei allora si girò, si mise seduta e se le sfilò mentre cercava di tenerlo lontano coi piedi.
Ma non c’era più verso di controllarlo, ormai lui non capiva più nulla, ringhiava, guaiva, uggiolava, sbavava, pazzo di voglia.
Stray si appoggiò sui gomiti a pancia in su, allargò le ginocchia e gli permise finalmente di arrivare alla sua figa già abbondantemente bagnata.
Lui le ficcò la testa tra le cosce e si mise a leccargliela come se non ci fosse un domani.
Stray mugolava dal piacere e lo accarezzava dietro le orecchie mentre lui le mangiava letteralmente la figa.
Ma quanto stavano godendo quei due? non so gli altri, forse erano abituati, erano dei professionisti e non ci facevamo più caso, ma io ero talmente bagnata che pensavo mi stessero colando gli umori della figa fuori dalle mutande, giù per le cosce.
Avrei voluto unirmi a loro e invece dovevo stare brava e zitta per non disturbare le riprese.
Stray decise che era finalmente giunto il momento di passare alla fase due, si girò e si mise a quattro zampe, axel non aspettava altro, come un lampo le saltò sulla schiena, la bloccò con le zampe davanti e con i primi colpi di reni cerco di individuare l’accesso al paradiso.
Non era facile, del resto l’anatomia umana e quella canina non sono proprio identiche, per cui dovette provare un po’ di volte, prima di riuscire a infilare la punta del suo pene tra le labbra fradice della figa di Stray X.
Ma finalmente ci riuscì, i suoi colpi di reni si intensificarono, così come le urla della sua partner, che venne letteralmente bombardata da una serie velocissima e sempre più profonda di colpi.
A causa dell’eiaculazione imminente, il suo pene già grande si era gonfiato ancora di più e così anche il grosso nodo di carne, e ora, mentre scaricava una serie di getti di sperma dentro di lei, pulsava, premendo fortemente contro le pareti della vagina, già iper-sensibile, procurandole un godimento ancora più intenso.
Una volta che ebbe terminato di sborrarle nella pancia, Axel si girò su se stesso, rimanendo culo a culo con la donna, sempre vincolato dal nodo che gli impediva di staccarsi da Lei.
Stray X però voleva godere ancora, si adagiò con la testa e le spalle sul morbido tappeto e, sempre col culo per aria, continuò a darsi soddisfazione con due dita della mano destra.
Era bellissima in quella posizione, il culo per aria, bloccato dal cazzo del boxer, gli occhi socchiusi è un velo di saliva che le colava da un angolo della bocca.
Intanto il regista aveva dato ordini silenziosi al suo cameraman in modo che si avvicinasse a loro e facesse un primo piano del viso della donna, mentre era così trasfigurato dall’intensità del piacere che stava provando.
Non me ne rendevo conto ma, completamente presa dalla scena, mi stavo toccando attraverso la stoffa dei miei calzoncini.
Le riprese andarono avanti per due ore circa, per interrompersi poco prima dell'ora di pranzo, sia stray sia il cane erano appagati e anche abbastanza esausti.
Il regista disse che potevamo fare pausa per pranzo, venne verso di me con un tramezzino e una lattina di Coca e mi chiese se avessi voglia di fare quel famoso provino.
Avevo un po' paura ma anche una gran voglia, e accettai, lui allora chiamò l'addestratore e gli chiese se avesse un cane adatto a una prima esperienza, Franco, questo era il nome del padrone dei cani, ci pensò su un attimo e disse di avere qualcosa che poteva proprio fare al caso nostro.
Si recò al suo furgoncino e tornò dopo qualche minuto con... (continua)
di
scritto il
2023-08-17
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