Cosce al vento 3

di
genere
masturbazione

Cosce al vento 3 (racconto di fantasia)
Ero a casa della mia amica Miranda, io mi chiamo Marisa e ho le stessa età della mia amica 28 anni.
Non ho mai capito perché Miranda abbia lasciato quel buon posto alla ditta di calze per donna, per andare in quella di cosmetici o profumi, non ricordo, dove guadagna di meno...MAH
Comunque eravamo a casa sua, il solito ritrovo tra amiche di liceo, Miranda tempo prima era stata in malattia per un mese, ma non si era mai capito il motiva della malattia e di cosa si trattasse, non ne aveva voluto parlare, era rimasta molto sul vago.
Parlando del più e del meno il discorso era finito sui vestiti, corti o lunghi, a me sta meglio il corto perché mi evidenzia le gambe ecc ecc...poi ad un certo punto, mentre stavamo guardando il guardaroba di Miranda sempre ricco e variopinto l’occhio mi cadde su un vestito color avana, dissi a Miranda che non glielo avevo mai visto addosso, lei mi disse che era un vestito che aveva un difetto e non lo metteva mai.
A me personalmente piaceva e le dissi se me lo poteva prestare...lei mi disse che addirittura se lo volevo potevo anche prendermelo, però mi avvertì che aveva un difetto….”sarà meglio che lo indossi così vedi di persona il difetto” mi disse.
Lo indossai non vedevo niente di particolare, Miranda mi disse”siediti”. Appena presi posto sul divano il vestito andò subito su e le mie cosce e comprese le mutandine furono mostrate senza ritegno. Le amiche mi dissero che sembravo una troia e Miranda sottolineò che questo era il difetto , andava tutto su appena ti sedevi e cosce e fica in evidenza.
Lo presi lo stesso, avevo una certa idea su come utilizzare quello strano vestito.
Nel mio ufficio c’era un collega molto timido, sembrava un po’ imbranato, ma a me piaceva molto, non so perché, ma mi attraeva la sua timidezza, il fatto di non essere mai volgare e di non guardarti, come altri colleghi maschi, come una preda da scopare o sodomizzare. Però era troppo timido, non si faceva mai avanti, nonostante gli avessi fatto qualche timida avance.
Alla fine un giorno decisi di invitarlo a cena a casa mia, lui accettò.
Decisi che per quella serata avrei indossato il vestito di Mirande senza mettere le mutandine.
Arrivò a casa mia con un mazzo di fiori, molto belli devo dire. Avevo preparato una cenetta leggera e semplice. Quando mi sedetti sulla sedia le gambe erano “coperte” dal tavolo dove avevo servito la cena, lui non le vedeva,…..accidenti il vestito andò su e cosce e fica ben in mostra.
Quando poi, dopo la cena, ci sedemmo sul divano cosce e fica erano in bella mostra, Federico,così si chiamava, strabuzzò gli occhi a vedere quel ben di Dio, devo dire che le mie gambe erano veramente uno schianto. Vidi subito che tra i pantaloni del mio collega c’era un bel rigonfiamento e allora veloce glieli aprii e tirai fuori la sua “mazza” di lunghezza media, ma dura come il ferro a sua volta allungò le mani sulle mie cosce aperte e salì fino alla fica e ci infilò due dita. Ci masturbammo vicendevolmente fino a raggiungere il godimento in contemporanea, io gridai dal piacere dovuto all’orgasmo e lui bittò fuori un bel po’ di sborra.
Fu l’inizio di un piacevole e bellissimo rapporto che tuttora continua e non solo masturbandoci.
Il vestito? Ogni tanto lo indosso in casa quando voglio far arrapare Federico, che intanto si è svegliato e a volte quando me lo ficca nel culo….mi fa un po’ male, caspita sa bene che non mi piace essere inculata, ma a lui piace tanto e allora qualche volta devo sopportare.
Comunque grazie al vestito “delle cosce al vento” sono riuscita a conquistare Federico.
di
scritto il
2023-05-22
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