La terrazza del condominio.

di
genere
voyeur

Il condominio dove abito da anni ha un appartamento in offerta di affitto ed in pochi giorni dopo il decesso della proprietaria, viene subito occupato da una signorina sui trent'anni che il portiere mi descrive come una superfiga da fare girare la testa anche ad un gay e quando la incontrai casualmente, dovetti dare ragione al fedele mio informatore, Bruno il portiere. Era veramente molto bella di viso, di corpo e la sua camminata con i fianchi ondeggianti, ti lasciava con gli occhi incollati sul suo bellissimo culo! Veramente era giusto dire " Beato chi se la scopa!". Cominciai così ad osservarla col binocolo quando dalla mia finestra del soggiorno, potevo vederla passare dalla sua camera da letto alla cucina sempre fiancheggiando ed io iniziavo a sbavare sognando di poterle mettere le aeni sulle sue chiappe, sulle tette ed infilarle la lingua in bocca. Che goduria che sarebbe stata per me! Un giorno che ci trovammo casualmente in ascensore superai la mia incurabile timidezza ed anzi la salutai presentandomi e addirittura invitandola a prendere un aperitivo a casa mia per conoscerci meglio e lei...incredibile ma vero...accettò il mio invito. Così il giorno dopo a mezzogiorno la attendevo per l'aperitivo. Lei poco dopo arrivò e passammo quasi un'ora a parlare dei nostri lavori e degli interessi sportivo-culturali ma poi lei cambiò argomento dicendomi che se volevo venire a casa sua oppure potevamo incontrarci qui da me, allora finalmente capii le allusioni di Bruno e dedussi che Angela, così disse di chiamarsi, fosse una escort e chiaramente vedeva gli uomini solo come suoi clienti, così chiarì con me che un incontro con lei mi sarebbe costato dai due ai trecento euro. Rimasi come un baccala senza parole ma lei riavvivò il gelo silenzioso che si era creato specificando che naturalmente io e lei potevamo essere col tempo anche amici e non significava che ci si incontrava solo per sesso, ossia il suo lavoro. Così iniziammo ad incontrarci spesso a casa mia perchè io sò cucinare bene e fare sopratutto ottime pizze. Angela spesso mi telefonava dicendomi che aveva desiderio di pizza ed io subito la accontentavo. Quella sera, dopo la pizza ed i vari bocconcini creati da me,, un poco inebriati da un ottimo vino rosso, ci ritrovammo seminudi sul divano ad accarezzarci un poco e subito dopo io ero inginocchiato sul tappeto, intento ad allargare le sue cosce per leccarle la figona e dopo che se ne venì più volte, allora la scopai duramente col mio ben dotato batacchione e lei urlò di piacere. Chiaro che essendo molto inebriato dal buon vino, non potei capire se Angela si accontentava solo di godere il mio gingillone oppure si aspettava che io le dessi il compenso richiesto nei suoi servizi ma quella volta fu lei a precisare che non pretendeva compensi da me perchè si era invaghita e se lo aveva fatto con me era perchè le piacevo e molto più grazie alle dimensioni del sesso che mi portavo tra le gambe. Allora, stabilimmo subito che ogni volta che a me oppure a lei veniva voglia di fare sesso, bastava parlare solo di pizza ed allora posso giurare che di pizza ne abbiamo gustata assai per molte volte ma sempre dopo avere scopato e messoglielo in culo, in bocca, sborrandole non sò più quante volte. Il suo seno, il ventre piatto, il culo che era veramente da sogno e la figona che anche dopo più volte la sentivo stretta come se fosse stata appena sverginata, capite che cosa mi stava accadendo? Da morire di piacere, cosa che in vita mia non avevo neanche minimamente sfiorato tali esperienze!! Dopo mesi Angela mi telefonava e, senza pramboli mi chiedeva di incontrarci per scopare ed io al solo pensare ai suoi buchi naturali, che sembravano sempre appena posseduti da poco prima, le dicevo di salire da me per godere insieme fino all'ultima goccia di sborra e di energie. Ragazzi che gioia scopare con Angela e, curioso ma vero, dopo varie cavalcate mi sentivo meglio di prima, pronto a ripartire coi giochi di nuovo! Incredibile eh!?! Le volte che la chiamavo ma lei era impegnata con i suoi clienti, non si rimetteva a svolgere bene il suo lavoro ma anzi, faceva di tutto per portare il cliente allo stremo, al godimento, per potere dopo venire da me e giù a leccarci, carezzarci, slinguare dannatamente sempre meglio di prima. Che godimento che era ritrovarsi sfiniti ma felici.
di
scritto il
2023-03-13
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