Usura, dominazione, depravazione. Cap. 8 - Fine

di
genere
dominazione


Bastiano la mattina li avverti che nel pomeriggio sarebbe passato a casa nostra Don Pietro e il presunto amico di mio marito, quello del prestito, che ci aveva anche usato.
La mattina passò in fretta lavorando al bar, poi Bastiano li usò un entrambi, per farsi fare un bocchino, e mentre leccavano gli disse che ci sarebbero state delle novità, e.mentre gli sbirrava in faccia a tutti e due gli disse che visto che non riuscivano a rifondere il prestito, quel giorno sarebbero stati venduti, venivano dei compratori per acquistarli come si fa con le vacche disse loro sghignazzando.
Li catechizzò su come prepararsi e comportarsi con i visitatori.

A casa trovarono dei vestiti da indossare, si vestirono, e poi Bastiano gli mise collare e guinzaglio, ma avevano paura veramente, se davvero li volevano vendere potevano separarli, e anche se non erano più marito e moglie, questa cosa li terrorizzava, avrebbero implorato Don Pietro e Bastiano di non venderli, gli avrebbero ceduto il bar, avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di non venire venduti come bestie.
Quando Don Pietro arrivò, non era solo, con lui c'era un brutto ceffo albanese e un vecchio arabo, i compratori, loro si gettarono ai piedi di Don Pietro e cominciarono a pregarlo di non venderli e piagnucolando fecerobla loro proposta, Bastiano sogghignava, il bluff che avevano ordito ai danni dei ragazzi aveva avuto l'effetto sperato, Don Pietro chiamò il suo avvocato e il notaio, e fece redigere l'atto di cessione del bar e della casa, poi fece preparare una scrittura privata nella quale i due ragazzi rinunciavano alla loro libertà pur di non essere mai venduti separati, e Don Pietro li accettava come schiavi, sguatteri, e troie da affittare, quella scrittura fu firmata subito, ma in un modo particolare, fecero spogliare i due ragazzi, li fecero appoggiare al tavolo e legarono le gambe alle zampe del tavolo, e le braccia tra di loro, poi l'amico si Valerio arrivo con un ferro per marchiare le bestie, andò in cucina per arroventarlo, Bastiano teneva i due poveracci per i capelli in modo che si guardassero mentre venivano marchiati, cominciarono da Fabiana, ma prima le misero un bavaglio per non farla urlare e poi lo fecero, il fetore di carne bruciata riempì la stanza, lacrime scorrevano sulle gote di Fabiana, ma anche su quelle di Valerio, poi toccò a lui, che svenne per il dolore, dopo averli disinfettati e puliti, fecero delle foto del marchio in cui c'era scritto proprietà di chi ha il guinzaglio.
Poi festeggiarono, con brindisi e musica, quindi si tirarono fuori i cazzi e iniziò l'orgia che sanciva l'accordo.
Valerio e Fabiana erano in ginocchio e i cinque uomini intorno che si facevano sbocchinare, a Don Pietro non veniva duro e incolpò i ragazzi, quindi infuriato li frusti con la cinta dei pantaloni mentre succhiavano gli altri, poi quando furono in tiro Bastiano prese Fabiana e dopo essersi sdraiato la fece impalare sul suo cazzo, poi tirò il guinzaglioe la fece appoggiare sul suo petto In questa posizione il suo culo era disponibile e l'albanese ne approfittò subito impalandole il culo in un solo colpo, a secco le fece malissimo, e strillò come un mailale sgozzato, l'animale albanese, non aspettò nemmeno che si abituasse all'intrusione ma iniziò a stantuffarla con violenza, prese il guinzaglio e le tirò indietro la testa ora in sincronia con Bastiano la scopavano in doppia e gli orgasmi arrivarono per Fabiana che ormai senza controllo veniva in continuazione, l'albanese disse a Din Pietro ma questa ci gode proprio ad essere violentata, davvero non vuoi più venderla, ci farei un mucchio di soldi con una puttana che gode, cosi dicendo aumentò le sointe e con un grugnito le sborrò nel retto, poco dopo anche Bastiano le inondò la fica insultandola pesantemente, Fabiana ebbe un altro devastante orgasmo in quel momento.
Inganto Valerio era stato preso in cistodia dal suo amico e dal vecchio arabo.
Anche loro lo avevano messo nella stessa posizione di Fabiana sul suo amico che lo aveva inculato senza lubrificazione, ma il culo di Valerio era già molto aperto ed entrò senza fatica. Anche a lui toccò la stessa sorte di Fabiana il suo amico lo strattonò dal guinzaglio e lo fece stendere su di lui, l'arabo aveva il cazzo più grosso di tutti e inizio a provare ad inserirlo anche lui nel culo di Valerio che si lamentava, il vecchio si sputò sulla punta e poi con decisione forzo l'orfizio anale, dopo che fu entrata la cappella il vecchio decise di spingere forte e con un flop entrò di prepotenza tutto nel culo di Valerio, altro urlo disumano e poi cominciarono a muoversi il godimento iniziò a prendere il sopravvento sul dolore. Il cazzo di Valerio nella gabbietta cominciò a gocciolare, e a dimenarsi come una troietta in calore il vecchio sentendo arrivare l'orgasmo estrasse il bastone con un flop e si andò a posizionarsi davanti alla bocca di Valerio e smanettandosi eruttò un fiume di sborra sulla faccia del ragazzo, poi il suo amico usci dal suo culo andò prese il guinzaglio e tiro Valerio a quattro zampe fino da Fabiana, le ficcò il cazzo in bocca tenendo Valerio per i capelli perché guardasse gli disse da oggi siete di mia proprietà, vi ho comprati da Don Pietro, aveva dei debiti con me e adesso li ha saldati con voi due schiavi.
Da oggi sarò il vostro Padrone e farò di voi quello che voglio vi degraderò e vi spingerò sempre più un basso, vi domanderete perché vi faccio questo ? a te Fabiana lo faccio perché hai preferito questa merda a me, e a te Valerio lo faccio perché mi hai rubato la donna che amavo e non sei riuscito a darle la vita che meritava.
Così finisce la storia di Fabiana e Valerio ragazzi liberi e inizia la storia dei due schiavi.

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submos1963@gmail.com
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scritto il
2023-02-26
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