La mamma di Marco (parte prima)

di
genere
masturbazione

La settimana scorsa sono finalmente riuscito ad andare in vacanza alla casa al mare del mio amico. Mi invitava da sempre, ma non ero mai riuscito ad organizzarmi. Marco lo conosco da anni, ci siamo conosciuti all'Università. Pur appartenendo a due classi sociali diverse, siamo sempre andati d'accordo. Lui è di famiglia benestante, i suoi genitori sono entrambi imprenditori affermati, mentre io appartengo ad una famiglia di operai. Ho sempre avuto una forma di soggezione nei confronti dei suoi genitori, forse una specie di complesso di inferiorità. Forse anche per questo ho sempre glissato l'invito. Temevo di non essere all'altezza, mi vergognavo delle mie umili origini. A convincermi fu il fatto che quella settimana i genitori di Marco sarebbero stati in viaggio, e quindi avremmo avuto casa libera. Avevamo già contattato due nostre amiche, anch'esse colleghe universitarie: Lisa e Mary. Io ci provavo con Lisa, lui con Mary. Sembrava tutto perfetto. Quando arrivai a casa di Marco però trovai una sorpresa : "Tu devi essere Luca, l'amico di mio figlio Marco, giusto?". Era la mamma di Marco, la signora Alibrandi. "Marco è andato in paese a fare la spesa, tornerà fra un paio di ore, entra pure". Lasciò la porta aperta e si precipitò verso la cucina. Io entrai, seguendola un po' imbarazzato. Non ho potuto fare a meno di osservarle il culo. Era abbronzatissima, indossava un pareo bianco trasparente con sotto un costumino giallo. Non avevo mai fatto caso a quanto fosse fica. Provavo una strana sensazione. Ero attratto sessualmente dalla mamma del mio migliore amico, non era mai successo prima, eppure la conoscevo da anni. Averla vista in costume evidentemente mi aveva stuzzicato la fantasia. Essere soli in casa rendeva la situazione ancora più eccitante. Entro in cucina e mi offre da bere. Io la fisso in modo inequivocabile. Lei inizia a dirmi che suo marito era partito e che lei lo avrebbe raggiunto nel pomeriggio, perchè prima voleva sistemare alcune cose in casa. Mentre mi parla continua a sistemare le stoviglie. La cucina è stretta e mentre si muove capita spesso che mi sfiori. Chinandosi continuamente per aprire cassetti mi ritrovo spesso con il suo culo davanti. La situazione si fa sempre più imbarazzante. Ad un certo punto si ferma e si siede al tavolo con me. Iniziamo a parlare del più e del meno. Io le osservo le mani, ben curate . Il suo viso, nonostante qualche ruga, è ancora bello. Ad un certo punto i nostri sguardi si incrociano: ha capito che mi piace. Io continuo a fissarla. Provo molta attrazione per lei e per quella situazione. Non riesco a fingere. Mi aspetto che lei faccia qualcosa per uscire dall'imbarazzo, che si alzi e vada in un'altra stanza. Sa che sono attratto da lei e spetta a lei decidere se stare al gioco o far saltare tutto. Ma lei continua a fissarmi e mi accarezza una mano. Accavalla le gambe e con il piede strofina la mia gamba. Senza parlare mi accarezza il viso. "Hai l'età di mio figlio..." mi passa un dito sulle labbra e lo infila in bocca... Lo succhio... Continuo a fissarla senza parlare. Lei allarga le cosce e mi fa cenno di inginocchiarmi...Scivolo giù dalla sedia e con la faccia sono tra le sue cosce... Non ho mai leccato la fica ad una donna più grande di me e sono un po' emozionato. Ho paura di fare male, ma mi lascio guidare dall'istinto. Inizio a baciarle l'interno coscia, accarezzandole il bacino. Avvicino la bocca alla sua fica. Con le mani scosto il costume e le massaggio la fica. Chiudo gli occhi e con la lingua inizio a leccarla. Lentamente. Sento la sua mano sulla mia testa, guida i miei movimenti. La sento gemere. "Sei bravo...". Continuo a leccarla, aumentando il ritmo. Trovo il clitoride e lo succhio dolcemente . Due dita scivolano nella sua fica e con l'altra mano le stuzzico l'ano. Spingo leggermente il dito a penetrarla da dietro e la sento sussultare, ha un orgasmo, la sento godere. Rallento i miei movimenti, assecondando gli spasmi del suo piacere. "oh mio dio...". Continuo a massaggiarle la fica lentamente e fissandola . Lei respira forte, ha una mano in bocca. Ha il viso rosso e mi guarda con il respiro ancora affannato.Io mi alzo. La guardo in silenzio. Ho il cazzo duro e me lo tocco. Lei mi fa cenno di avvicinarmi. Mi abbassa il pantaloncino, lo prende in mano e inizia a farmi una sega. Con una mano me lo mena e con l'altra mi accarezza le palle. Sono eccitatissimo. Immagino Marco entrare all'improvviso in casa e trovare sua madre che fa una sega al suo migliore amico. Il pensiero mi eccita da morire e godo, spruzzando dappertutto, sporcandole il volto e le mani. Qualche goccia arriva anche sulle sue cosce e sul pavimento. Adesso sono io che ho il respiro affannato. Lei afferra uno scottex e inizia a pulirmi, a pulirsi e a pulire per terra. "Tra un po' arriva Marco", mi dice abbassando lo sguardo e provando vergogna. "Che cazzo ho fatto, sono proprio una pazza....una troia sono ecco cosa sono" sussurra pulendosi il viso. Vorrei tranquillizzarla, riuscire a trovare le parole giuste per farle capire che non c'era niente di cui vergognarsi. Che Marco non avrebbe saputo nulla, nessuno avrebbe saputo nulla. Avrei voluto dirle che no, lei non era una troia, che queste sono cose che capitano. Ma ho preferito tacere. Forse perchè in fondo, penso che un po' troia lo è stata davvero. Poco dopo esserci ricomposti sentiamo aprire la porta, è Marco. "Uè campione!" mi urla abbracciandomi. Io lo saluto, sorrido , lo abbraccio e con la coda degli occhi faccio segno a sua mamma di pulire un'ultima goccia di sperma sul pavimento. Lei mi capisce al volo, afferra lo scottex di prima e con un gesto felino lo pulisce senza che marco si accorga di nulla.
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scritto il
2023-02-16
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