Mia cugina di città

di
genere
saffico

Mi chiamo Isabella, ho quindici anni ed abito in campagna. Ogni anno, in estate, un mio zio che vive in città viene a passare una quindicina di giorni di vacanze da noi. Io ogni anno aspetto con gioia questo periodo perché con mio zio vengono anche mia zia e, sopratutto, mia cugina Lucia che ha un anno più di me.
Quest'anno hanno scelto di venire la prima quindicina di luglio.
Come sempre sono stata felicissima del loro arrivo e con mia cugina ci siamo trovate subito a nostro agio come se ci fossimo viste tutti i giorni.
La nostra casa non è molto grande e con gli spazi bisogna arrangiarsi, anche per dormire.
Il mio letto è ad una piazza e mezza per cui io e mia cugina, ogni anno, dormiamo assieme.
La prima notte in cui abbiamo dormito insieme non avevamo nessuna delle due una gran voglia di dormire. Avevamo entrambe il desiderio di raccontarci le cose vissute durante l'ultimo anno.
Dopo le varie notizie e novità sulla scuola, la sua palestra, le mie lezioni di nuoto il discorso logicamente è andato sui ragazzi.
- Ti sei fidanzata? Chiesi.
- Si e no. Sto frequentando un ragazzo, ma ci sono uscita solo qualche volta.
- Che bello, su dai racconta. Che fate quando siete soli?
Niente di particolare, parliamo, passeggiamo, siamo andati con altri amici qualche volta a mangiare una pizza...
- Ma dai! Non volevo sapere questo! Volevo dire che fate di intimo. Vi baciate? Vi toccate? avete fatto l'amore?
- Baciati si, parecchie volte. Di altro non molto. Una sola volta, mentre mi baciava, mi ha messo una mano tra le cosce e piano piano stava arrivando alla mia patatina.
- E tu che hai fatto?
- Gli ho scostato la mano. Mi sembrava giusto farlo per non apparire "facile", ma per dirti la verità avevo tanta voglia che insistesse, però lui ha ritratto la mano e non ci ha più provato. E tu? Hai avuto qualche esperienza con qualche ragazzo?
- No. C'è un ragazzo della terza C che mi piace, ma lui non mi guarda proprio. Credo che mi ritiene troppo piccola per lui.
Restammo per un po' in silenzio. Mi soffermai a guardare Lucia. Era una notte molto calda ed eravamo a letto con addosso solo gli slip. Era proprio una bella ragazza. Il suo seno dall'anno scorso era cresciuto notevolmente, notai. Doveva portare una terza misura abbondante di reggiseno mentre a me andava larga anche una seconda.
Mi sorpresi a guardare insistentemente i suoi capezzoli, turgidi e mi sorpresi ancor di più alla voglia che mi stava venendo di toccarli e di succhiarli.
Come se mi avesse letto nel pensiero, Lucia disse:
- Come ti sembrano le mie tette rispetto all'anno scorso?
- Sono bellissime - Risposi - Stavo notando, appunto, quanto ti sono cresciute.
- Anche le tue stanno crescendo - Rispose Lucia - Vedrai che il prossimo anno le avrai più grosse delle mie.
Tacemmo per un po'. A me cresceva insistentemente una curiosità. Da qualche tempo controllavo sempre più spesso, davanti allo specchio, la crescita dei peli sul mio pube. Andando al bagno avevo notato che le altre ragazze, mie coetanee, avevano quasi tutte molti più peli di me e me ne stavo facendo un problema.
Allora chiesi a mia cugina:
- Senti, ma quando cresce il seno, aumentano pure i peli sulla patatina?
- Veramente non ci ho fatto caso. Ma perché mi fai questa domanda?
- Perché ho visto che le mie compagne ne hanno più di me e sono un po' preoccupata.
- Ma dai! Non farmi ridere! Sono sicura che ce li hai pure tu.
- Si, ma mi sembrano di meno di quelli delle mie compagne.
- Vedrai che anche a te verrà un bosco di peli ricciolini come i tuoi capelli.
- Sai cosa mi ha detto la mia compagna di banco? Che i peli crescono di più se ti masturbi.
- E tu, cuginetta, ti masturbi?
Arrossii un poco prima di rispondere.
- Si, dissi dopo un momento di esitazione. Ma non so se abbastanza per far crescere i peli.
Lucia rise proprio di gusto ed io arrossi ancora di più.
Quando fini' di ridere disse:
- Va beh! Fammeli vedere questi peli.
- Veramente un po' mi vergogno. Risposi.
- Ma di che ti vergogni! Siamo cugine no? Va beh! Facciamo cosi'. Tu mi fai vedere i tuoi ed io ti faccio vedere i miei.
- Va bene, risposi, però togliamoci gli slip insieme.
- Ok, disse Lucia.
Ci togliemmo entrambe le mutande contemporaneamente. Il mio sguardo si poso' immediatamente sulla fica di mia cugina. Aveva proprio una bella patatina. Piena di riccioli neri.
Anche lei posò gli occhi sulla mia.
Restammo così per un po' a guardarci vicendevolmente le nostre fighette.
Poi lei disse:
- E' bella la tua patatina. I peli, secondo me, sono normali. Hai ancora quindici anni. Ti cresceranno anche troppo e tra qualche anno sarai costretta a depilarti.
- Ma tu ne hai di più. Anche qui, dissi. Ed allungai una mano a toccarle i peli che le crescevano abbondanti attorno al clitoride.
Lucia ebbe un brivido che notai immediatamente.
Allungo' anche lei una mano e toccando i miei peli ai lati delle labbra, disse:
- Ma i tuoi sono più setosi.
Questa volta il brivido lo ebbi io.
Ci guardammo. Le nostre mani erano rimaste dov'erano e, mentre sentivo le dita di Lucia che piano piano accarezzavano il contorno delle labbra, io facevo altrettanto con le mie dita attorno al suo clitoride.
Mi stavo eccitando. Lo sentivo. Sentivo all'interno della mia vagina il liquido che aumentava e la vulva che si stava bagnando indecorosamente.
Notai che i nostri respiri si erano fatti più veloci e profondi. Anche Lucia doveva essersi eccitata perché sentivo il suo clitoride ingrossarsi e inumidirsi sempre di più.
Con un filo di voce dissi:
- Ma tu quando ti masturbi come lo fai? Ti accarezzi sul clitoride o ti metti le dita dentro? Io ho paura a mettere le dita dentro.
- Anche io prima lo facevo come te. Accarezzandomi solo di fuori. Poi non mi bastava più ed ho cominciato a infilarmi le dita dentro. All'inizio mi faceva un po' male, ma dopo non più. Ti assicuro che ho gli orgasmi molto più forti.
- Quasi con non curanza dissi:
- Ci devo provare anche io.
Restammo per un po' cosi', continuandoci ad accarezzare come se lo facessimo senza intenzione di farlo.
Poi sentii il bacino di Lucia che cominciava a muoversi ritmicamente assecondando i movimenti delle mie dita. Contemporaneamente avvertii che le sue carezze si erano fatte più audaci. Il sangue mi saliva alla testa. Cominciavo ad avere una voglia da morire.
Come se Lucia lo avesse capito, le sue dita cominciarono ad allargare la mia fica, si insinuarono tra le labbra e cominciarono a percorrerle su e giù, lentamente ma continuamente.
- Se bagnata tutta, disse. Ti è venuta voglia?
- Anche tu sei bagnata, le risposi, accorgendomi di avere la voce roca.
- Si, disse. Sto morendo dalla voglia.
Rimanemmo in silenzio mentre le dita di Lucia mi esploravano la vulva e mi strizzavano piano piano il clitoride. Io cercavo di imitarla e facevo a lei le stesse cose che lei faceva a me. I nostri respiri erano adesso chiaramente affannosi.
I miei occhi andavano dalla sua fica, che adesso era aperta, ai suoi capezzoli duri e ritti.
Se ne accorse e disse:
- Se vuoi, puoi succhiarli. Mi piacerebbe da morire.
Non me lo feci ripetere due volte. Mi misi a succhiare i suoi capezzoli prima con dolcezza e poi sempre più forte. Mi piaceva e doveva piacere pure a lei perché si mise a mugolare mentre cominciava a contorcersi.
- Mettimi le dita dentro, mi disse. Falle andare avanti e indietro. Dai! Fallo forte. Fammi venire. Non resisto più.
Le infilai le dita dentro. Era bagnata come una spugna e le pareti della sua vagina vibravano per il piacere che provava.
- Mettimi le dita dentro anche tu. Le dissi. Tu sei più pratica e lo sai fare meglio.
Cominciai a muovere le dita avanti e indietro come se fosse un cazzo.
- Si, mugolava,siiiii, ancora, dai!
Si contorceva spasmodicamente. Le mordicchiavo i capezzoli e spingevo le dita sempre più forte.
Anche io cominciavo a godere delle sue carezze.
- Che bello! Che bello, Ancora! Ancora! Dai! Sto per venire. Siiii! Siiii! Vengo! Vengo!
Venimmo assieme. Restammo in quella posizione l'una con le dita nella vagina dell'altra per un bel po'. Ansimanti e felici.
E' stato bellissimo, le dissi. Non avevo mai avuto un orgasmo così forte.Fino ad ora mi ero masturbata sempre da sola.
Anche io, rispose. Per essere una quindicenne, sei brava!
Adesso le mani di entrambe erano adagiate sulla fica dell'altra e ci accarezzavamo piano piano.
Stava ritornando la voglia. Le carezze cominciarono a farsi sempre più audaci. Le cosce si allargavano di nuovo quasi automaticamente e le dita si insinuavano di nuovo nelle rispettive vulve. Ci guardavamo intensamente ed i respiri si facevano di nuovo affannosi.
- Aspetta - disse Lucia - Proviamo una cosa nuova?
Che cosa? Risposi con il fiato che già mi mancava e con la vulva che faceva scorrere abbondante liquido.
- Mettiti qui - disse Lucia - Sdraiati a pancia in su e allarga le gambe più che puoi.
Obbedii. Mi sdraiai sul letto e spalancai le mie gambe a più non posso. Dalla vulva sentivo gli umori che colavano.
Lucia si mise tra le mie cosce sentii la sua bocca posarsi sul mio clitoride. Sussultai dal piacere.
Lei cominciò a leccare piano piano il clitoride, poi scese più giù, allargò le labbra con le dita e mi leccò dentro facendo roteare la lingua da farmi impazzire di piacere. Mugulavo come una cagna in calore. La goduria era irresistibile. Poi salì di nuovo fino al clitoride e si mise a succhiarlo, prima piano, poi più forte, sempre più forte.
Stavo impazzendo.
Siiii! Quasi urlavo. Siiii! Ancora! Ancora!
Mi contorcevo assecondando i movimenti di Lucia fin quando venni soffocando un urlo con la mano sulla bocca. Lei si fermò per un attimo, poi riprese a succhiare, piano piano. Poi aumentò il ritmo. Sentivo una fontana di liquido scolare dalla fica e mi tornava ancora voglia. E venni di nuovo. Un'altra volta e un'altra ancora.
Quando Lucia si fermò ero sfinita dagli orgasmi. Mai in vita mia avevo goduto così tanto.
Poi, senza dire niente, Lucia si mise supina spalancò le sue gambe. Mi prese la testa fra le mani e con dolcezza, ma decisa, me la guidò sulla sua patatina. Sentivo l'odore dei suoi umori. Con le sue dita allargò le grandi labbra e io cominciai a leccarle cercando di ricordare come aveva fatto lei.
Dopo un po', mormorò:
- Il clitoride. Succhiami forte il clitoride!
La accontentai. Lo presi tra le labbra e cominciai a succhiarglielo come aveva fatto lei con me.
Cominciò a dimenarsi su e giù come se avesse un cazzo nella vagina. Sussultava e ansimava.
- Che bello Isabella, che bello. Succhiami ancora, succhiami forte. Ahhhhhh! Sto per venire. Continua. Sto venendooooooo!!! Feci come lei aveva fatto con me. Mi fermai un poco e dopo ricominciai a leccarla e a succhiarle di nuovo il clitoride. E venne di nuovo tremando e sussultando.
Poi disse:
- Basta, ti prego. Non ce la faccio più.
Eravamo bagnate fradicie tutte e due. Di umori vaginali e di sudore.
Ci abbracciammo come lo facevamo da bambine e ci addormentammo verso le quattro del mattino.
La mattina dopo, mentre facevamo colazione, mia mamma disse:
- Forse fa troppo caldo a dormire tutte e due nello stesso letto. Stasera magari Lucia dorme nel letto di Isabella e ad Isabella apro il divano letto dello studio.
- Noooo! - Urlammo tutte e due all'unisono - Siamo state benissimo. Non spostare niente.
Ci guardammo sorridendo. I nostri pensieri erano identici. Pensavamo entrambe alla prossima notte di orgasmi.











di
scritto il
2012-08-15
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