Strappalacrime

di
genere
etero

Devo dire che sono rimasto piuttosto sconvolto quando ho trovato questo vecchio diario nella mia soffitta, non ci sono nomi, non ho idea di chi fosse, quello che si può evincere è che colui che lo possedeva, doveva avere parecchie perversioni…

C’è qualcosa in una donna che piange che non so spiegare… qualcosa che senza che possa fare nulla, mi rende arrapato come non mai…
Ogni volta che mi trovo invischiato in una relazione, non è il sesso che mi appaga, sono le lacrime…
Quando riesco a far piangere la mia donna mi sento vibrare, sento la forza e l’ardore di un bel toro che scalpita…
Il sesso rude mi permette di usare la violenza e così le lacrime sono quasi sempre assicurate, mi piace stare con donne sensibili, donne a cui non piace troppo farlo rude, donne che ad un certo punto mi implorano di smetterla… quello mi fa arrapare, nessuna parte del corpo ha in me l’effetto che hanno le amare lacrime.
Adoro quando fanno colare il trucco sugli occhi, adoro leccarle e sentire il loro sapore salato, adoro bagnarmici le mani, cazzo! Vorrei fare un bagno in tutte le lacrime delle donne che ho fatto piangere.
C’è qualcosa di più bello di una bella ragazza? Sì: una bella ragazza che piange.
Più volte mi sono aggirato per la città con un solo obbiettivo: poter trovare qualche ragazza triste, intenta a piangere, quando succede mi metto sempre dove non mi può vedere ma dove posso vedere lei, e soprattutto le sue lacrime.
Frequento sempre posti come ospedali o cimiteri, in luoghi come quelli le lacrime piovono.
Ieri sono andato al cimitero, è raro trovare ragazze giovani lì, ma ieri ne ho trovata una: non ho visto bene di chi era la tomba su cui piangeva, forse un genitore non lo so…
Lei era bellissima: aveva gli occhi scuri, i capelli lisci e neri, lunghi fino alla vita, la pelle pallida, sembrava un’apparizione, uno spettro…
Piangeva a dirotto, le lunghe ciglia nere erano pregne di lacrime, avrei voluto leccarle il viso assaporando quel sapore salato fino in fondo, avrei voluto asciugargliele con le mani così da sentire quel classico contatto appiccicoso sulle mani, avrei voluto gettarmi sotto di lei ed accogliere a bocca spalancata tutto quel ben di Dio.
Non volevo lasciarla scappare, così quando sono andato a parlare, sono stato proprio bravo: ho fatto il corretto, il carino, le ho fatto le mie condoglianze, era così carina mentre mi guardava con gli occhi rossi e gonfi, avrei voluto appoggiare le labbra su quegli occhi e succhiarle tutte le lacrime non ancora versate.
Ora so il suo nome…
Ieri notte prima di dormire ho pensato a lei, mi sono toccato, mi sono segato con forza brutale, nessuna mai mi aveva arrapato così… ma che dico: mi sono proprio innamorato.

Questa era la casa di mio nonno, mi è appena venuta in mente una cosa: i miei nonni mi raccontavano sempre di essersi conosciuti in cimitero…
di
scritto il
2022-03-18
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