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di
genere
trio

Questo e' un racconto di pura fantasia, ripeto, e' solo fantasia. Era gia' piu' di un anno che, tradito da mia moglie, ero tornato da mia madre, tra le sue braccia, nel suo letto. Consumavamo un rapporto incestuoso fatto d'amore di passsione di completezza. Vittorio era il suo amante storico che a volte prendeva il mio posto, tra noi non c'era competizione, non c'era rivalita', era un comune desiderio di fare felice la donna che amavamo, in modo diverso ma la amavamo. Un giorno Vittorio mi chiese di accompagnarlo ad Acerra a cercare un carico di patate. Avevamo mangiato un panino ed aspettavamo all'ombra di alcuni platani il carico quando vedemmo arrivare due puttane mezze nude che si prepararono a ricevere i clienti non lontano da noi. Avevamo tirato le tendine e non visti assistemmo al carosello di auto che contrattavano colle due troie. Ad un certo punto una delle due tiro' fuori da sotto la minigonna un cazzo lungo e duro che ci fece scoppiare in una sonora risata perche' avevamo creduto che fossero femmine mentre erano due trans. Scambiai un'occhiata col mio amico e credo che in quello sguardo ci siamo confessato molto. Quando ero piu' piccolo Vittorio mi aveva portato spesso col suo camion e piu' di una volta mi aveva fatto sedere sulle sue ginocchia per farmi guidare mentre avevo sentito il suo cazzo gonfiarsi contro il culetto le sue mani mi avevano carezzato le cosce nude ed a volte mi era parso che si era sborrato addosso. Io avevo sempre fatto finta di non accorgermi di nulla ma sapevo benissimo come andavano certe cose per cui ero sicuro di averlo fatto godere senza che lo volessi. - Sei mai stato con un uomo? Gli occhi gli brillavano e la voce gli tremava. - E' il motivo per cui ho lasciato mia moglie. - Non capisco. - Lei mi ha tradito col mio amico.....diciamo di letto. Mentre gli raccontavo segreti che non avevo confessato a nessuno lui si stese sulla brandina dovee massaggiava l'inguine gonfio. Mi ero inginocchiato sul sedile per guardarlo negli occhi mentre gli parlavo e posai la mano sul cazzo ritto. Non ricordo chi slaccio' la cintura ed abbasso' i pantaloni, so che mi ritrovai la bocca piena del suo cazzo e mentre lui sbuffava e soffiava io lo succhiavo felice di sentire la grossa capocchia riempirmi la gola. - Non farmi venire, voglio incularti, vieni. Mi fece stendere sulla brandina col cuscino sotto la pancia e cosi mi fece suo, mi prese come un uomo prende una donna. Erano molti mesi che non toccavo un cazzo e la voglia di sentire qualcosa di duro nel culo mi fece volare felice. Quando sentii il suo caldo seme allagarmi lo sfintere mi sborrai in mano per non sporcare la brandina. Inizio' cosi una relazione che ci ha uniti per anni, fino a che la sua eta' avanzata gli ha impedito di godere di me e di mia madre, la sua amante storica. Che fossi la femmina di Vittorio mia madre lo intui per i continui sguardi che ci lanciavamo. Una sera che avevano litigato quando Vittorio le bacio' il collo e le chiese di seguirlo in camera mamma gli suggeri di portare me in camera che, era sicura, ero piu' bravo di lei. Non perdeva occasione per lanciare frecciate, ma quando le chiedevo di essere chiara rifiutava di parlare e si chiudeva in un ostinato mutismo ripetendo: - Bocca mia taci, bocca mia stai zitta. A volte mamma mi raccontava gli inizi della loro relazione, di quando papa' era ancora in ospedale e di come desiderava quell'uomo che oltretutto aveva famiglia. E mi disse piu' di una volta che non si stupiva che anche io ne ero affascinato perche', Vittorio, a dire il vero era un bell'uomo , fascinoso e gentile e ci si ritrovava a baciarlo come in sogno. Un pomeriggio lo trascorremmo sdraiati sul divano dove la tenevo impalata col cazzo fisso nello sfintere con lei che godeva nel parlare di lui e di come amava prenderla. Mi racconto' di due aborti involontari e mi racconto' della femminuccia che aveva sempre desiderato al posto mio. Ecco, pensai, dove nasce il mio desiderio di sentirmi femmina tra le braccia robuste di un uomo. Ci addormentammo abbracciati e quella volta sognai uomini cazzuti che mi prendevano mentre io fottevo una donna. Non vedevo il suo volto e quando mi svegliai fui sorpreso di ritrovarmi accanto il bel volto arrossato dal desiderio di mia madre. Ecco spiegato anche il bisogno di avere accanto una femmina mai sazia di cazzi, e' mia madre che cerco nella mia compagna. Ecco spiegato perche' desidero ardentemente assistere la mia donna mentre un altro la possiede, cerco quella puttana di mamma , pluriorgasmica insaziabile, ninfomane mai soddisfatta. Qualcuno mi aveva consigliato di farmi visitare perche' mi decidessi se essere femmina o rimanere maschio. Stavo per seguire il consiglio quando mi chiesi: e perche' mai? L'importante e' raggiungere il piacere, non e' importante la strada che si percorre ma lo e' dove si arriva. Mi divido in parita' coi maschi e colle femmine e sinceramente non so come godo meglio. Non ho una preferenza. So che quando esco la sera o quando ricevo qualcuno le mie possibilita' di finire a letto sono il doppio di chi preferisce un modo o l'altro di accoppiarsi. Chiudo la partita del dare ed avere in parita'. Succhiare una lingua succhiare un capezzolo un grilletto una minghia non fa differenza, l'importante e' succhiare. E' tornare bambini, tornare alla tetta, e' succhiare la vita ed il godimento che altro e' se non l'essenza della vita? Che vita e' senza il piacere? Mi rivolgo a chi ama il piacere solitario, vuoi mettere il sentire battere un cuore? il pulsare di un cazzo? il fremito di un capezzolo? E' impagabile, per cui smettete e accoppiatevi colla vita, e godete se riuscite a far godere un'altra persona. Ne gioirete al massimo e la vostra vita avra' avuto un significato. Se poi decidete di farvi religiosi e rinunciare alla sessualita' ebbene, in quel caso e' meglio che muoiate appena nati.
di
scritto il
2011-06-20
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