Io e te

di
genere
incesti

Ricomincio a scrivere dopo una lunga interruzione causata un po' dal sempre poco tempo a disposizione tra lavoro e impegni di papà e miei, un po' per gli esami e un po' per momenti di sconforto e forti dubbi.
Ho ricevuto molte email tanto che ho avuto per giorni la paura di aprire la posta per essere invasa di messaggi: molte di queste senza un oggetto ben preciso, piene di insulti e chiacchiere varie che cestino ormai senza leggerle (le riconosco dal titolo o dalla richiesta incessante di foto e dettagli), altre più affettuose con persone intelligenti e curiose con cui è stato sereno e interessante anche per me scambiare opinioni ed infine alcune con persone (uomini e donne) che come me hanno le stesse timorose esperienze con qualcuno/a della propria famiglia. Con alcune di queste ho instaurato un bellissimo rapporto e messaggi che ancora oggi curo.
La prima cosa che voglio ribadire per l'ultima volta è che a me non interessa convincere nessuno, anzi a chi non crede è meglio così, la fantasia non ha limite ed è buona cosa per nessuno, L'importante è non offendere, rispettare e vivere sereni anche con il beneficio del dubbio. Ripeto che molte cose scritte sono vere ma non ho mai negato il fatto d'averle o romanzate o amplificate per il semplice gusto di divertire... A volte ho dovuto ridimensionare, al contrario, per non apparire patetica o sfacciata o spudorata. Io e lui, qui con nomi anonimi e dettagli a volte inventati, siamo noi, e solo noi sappiamo distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è, ciò che è frutto di fantasia da ciò che invece rimane solo nostro e mai scrivibile. Ci vogliamo bene, ci cerchiamo, a volte romantici e a volte pieni di voglia da mettere da parte qualsiasi sentimento. Siamo grandi e ci piace credere che il nostro "rapporto" possa durare per molto e che sia solo "nostro" nonostante ciò che pubblico.
Ora lui, mio padre meraviglioso, sa ciò che scrivo e mi ha letto in una sera tutto ciò che è stato pubblicato. Ha detto che dopo un po' è riuscito ad abbandonarsi al solo piacere della lettura senza pensare a noi.
so ora che scrivendo ho un ammiratore speciale in più... e questo mi eccita.

Ci siamo detti "ti amo". E' stato 2 mesi fa, durante le feste, nel momento in cui ci siamo trovati insieme di meno. E' paradossale questo, ma forse il periodo festivo ci ha fatto elaborare incosciamente quanto ci vogliamo nei momenti in cui non possiamo baciarci e toccarci come vogliamo. Come due "normali" amanti, lui dentro di me ed io stretta a lui, ce lo siamo detto e ridetto, una volta dopo l'altra, appagati e assaporando il picco del godimento. Alcuni dicono che detto in quei momenti non vale dirselo. Ma poi ce lo siamo ridetto e ridetto in tutti gli altri momenti, prima mentre e dopo aver fatto l'amore, semplicemente abbracciati e vestiti, oppure segretamente in qualche angolo della casa solo per il gusto di dircelo.
E' importante. La mia migliore amica ha colto il mio cambiamento caratteriale più sereno e come detto lei "appagato", dice che si vede lontano che sono innamorata. Mi preoccupa un po': spero non si veda così come dice.
Ci siamo cercati anche in presenza degli altri, qui a casa, ma entrambi siamo così "razionali" che nessuno dei due ha mai rischiato nulla. Abbiamo fatto l'amore nella sua camera e sul letto dove ogni notte lui e mamma dormono. Mi sembrava incredibile e impensabile. Eppure non ci siamo fermati d'amarci e non ci siamo negati di rifarlo. La seconda volta sono stata io a volerlo, mi son voluta accocolare su quel letto, gli ho chiesto d'amarmi completamente e non si è limitato nemmeno lui. Mi ha chiesto lui direttamente di prenderglielo fra le labbra perchè erano mesi che lo desiderava. Un dolce lento gustoso pompino li, su quel materasso: lui disteso nudo, bellissimo e io fra le sue gambe, tranquilli e senza frenesia del tempo. Gli ho accarezzato le gambe per quasi un'ora mentre non mi son lasciata sfuggire nemmeno un millimetro del suo svettante e pulsante pisello. L'ho guardato diversamente dalla prima volta, ho messo da parte il timore e la vergogna, non ero più imbarazzata d'essere li sul loro letto nuda e vogliosa. L'ho leccato come piace a lui, slinguandolo piena di saliva per poi scendere sino alle palle e risalire guardandolo come se lo sfidassi. Mi chiedeva se mi ero ambientata ora che ero li finalmente sul letto dei miei genitori. Ha detto così "letto dei tuoi genitori" accentuando la parola genitori. Gli ho preso le palle con una mano e mentre ho cominciato a massaggiargliele l'ho preso in bocca in modo plateale. "Ti piace caro genitore?" gli ho detto, poi un suo respiro mi ha fatto capire che non dovevo esagerare per non provocargli subito l'orgasmo.
Mi ha presa dopo, lasciandomi adagiare lentamente sul suo gioiello... ecco ero lì di nuovo a fare l'amore con lui, ma questa seconda volta non ero agitata. Ero sul loro letto e chissà quante volte lui aveva fatto l'amore con mamma. L'ho baciata mentre mi conficcavo in lui, lui ha sgranato gli occhi quando sono stata io a cavalcare e dare il ritmo. A tratti mi fermavo, piena e con la sensazione di sicurezza che quel glande contro il mio utero era in quel momento solo mio. "E' comodo questo letto?" mi ha chiesto. "E' comoda la posizione..." ho scherzato io. Dopo una decina di minuti mi sono ritrovata in diagonale sul letto con lui sopra che mi leccava i capezzoli mentre mi pompava senza preoccuparsi di farmi riprendere. Mi ha allargato le braccia e le gambe... Gli piace vedermi indifesa così nuda e vogliosa. Finchè ha accelerato e pieno di sè mi ha colpita forte facendomi quasi cadere ed è esploso. Non sono riuscita a contare gli schizzi, era come un lungo incessante schizzo in un unico colpo di reni. Abbiamo urlato insieme, è bastato un suo dito nel punto preciso, millimetricamente preciso, per farm sgorgare di piacere.

Ps: ho riattivato la mia email. Scritemi ma solo cose inteliggenti e sensate, grazie!
di
scritto il
2016-02-28
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