L'altro è arrivato

di
genere
dominazione

Non l'ho sentito entrare. Citofono, campanello.... nulla!

Certo che mentre il primo mi prendeva e faceva con me i suoi porci comodi strappandomi orgasmi alcuni lunghi e in crescendo per poi pian piano diminuire, altri, invece, improvvisi e devastanti da dovermi tappare la bocca, lui con la mano, per evitare di far sentire i gemiti ai vicini di casa, non ero certo in condizioni di essere attenta ad altro.
Mi sono accorta che era arrivato solo quando, facendomi mettere carponi sul letto dove stavo continuando a soddisfare il suo amico, mi sono sentita toccare la figa e subito con un dito penetrarmi senza ritegno. Si è subito chinato a leccarmela e così ha riacceso in me l'incendio che stava calmandosi dopo gli abusi de primo porco lì, nell'ennesima anonima abitazione con dei perfetti estranei. Dopo essersi soddisfatto, il primo mi ha costretta ad ingoiare la sua sborra, poi si è allontanato lasciandomi con l'amico appena arrivato. Mi sono meravigliata del limitarsi (per così dire) di quest'ultimo a prendermi solo nella classica posizione alla missionaria. La sua testa tra le mie cosce, non riuscivo ad allargarle per evitare o almeno diminuire il pungere della barba sulle carni soffici e polpose dell'interno coscia. Anzi, era ancora più strano che quel dolorino quel piccolo fastidio contribuiva a eccitarmi di più, oltre la lingua che leccava e affondava in figa, oltre i denti che leggermente si impossessavano del clitoride, oltre la sua bocca che risucchiava le labbra della figa, gonfie pere l'eccitazione.
L'orgasmo è arrivato, gli ho innaffiato la faccia: lui si è affrettato a penetrarmi mentre ancora il mio corpo sussultava. Con il bacino, a scatti, andavo incontro a quel cazzo tutto affondato nella mia vagina. I testicoli incollati alle mie natiche e la cappella che mi sbatteva la bocca dell'utero. Non so dire se un orgasmo prolungato o più di uno senza interruzione, ma sono venuta per tutto il tempo che lui ha preso a scoparmi. In realtà anche lui è durato poco e in questo mi ha ricordato mio marito, però, lì, la differenza era sostanziale: mentre con il mio uomo a volte non facevo e non faccio in tempo a scaldarmi che lui, non certo per sua colpa, si sta già scaricando, ammetto che in più di un'occasione ho finto e provando a parlargliene, lui ha sempre glissato, in quell'occasione, la durata degli amplessi con il primo uomo, gli orgasmi precedenti, la tensione che si era scaricata mentre venivo ripetutamente, hanno fatto si che il durare poco del primo non mi abbia delusa, anche per la promessa di chi poi mi avrebbe riportata in paese: -vedrai che in macchina ci rifacciamo. Prima di arrivare voglio sbatterti ancora.-

Mentre veniva sentivo i suoi rantoli, alternati a mezze parole:- Cazzo quanto stringi.... mi piaci moltissimo.... e chi ti molla più..... figa bollente e cosce lisce, morbide, da sballo si sente che hai una voglia pazza di scopare e di farti prendere e se hai un uomo non è certo adatto a te. Si capisce da come ti concedi dopo che cerchi di difenderti dagli assalti.
Queste verità sono state la ciliegina sulla torta del mio “venire”.
Impastandomi le tette mi faceva i complimenti seppur volgari

Mentre andavamo a casa, non sono mancate le carezze sulle cosce e il dito in figa con me costretta a calarmi i pantaloni alle caviglie per mettere a disposizione della sua mano il mio sesso. Così come non si è fatto scrupoli a prendermi il polso per costringermi ad accarezzargli il cazzo.

Lasciata la 4 corsie, ha deviato par la campagna e facendomi scendere e accucciarmi me lo ha messo in bocca con un: - siiiiiiiiiiii cosìììììììì sei fantastica. Me lo fai diventare di ferro.-

dopo poco, quel ferro era tra le mie natiche. Piegata a 90 sul cofano. È riuscito a infilarmi un dito in figa cingendomi la vita con il braccio. Siamo venuti.

Ieri, domenica, in una festa paesana ero in giro con marito e bimbe. Li ho intravisti, mi si è gelato il sangue. Un SMS:

-staccati o veniamo a prenderti noi.-

Ho trovato la scusa del carica batterie dimenticato a casa (paese piccolo facilmente percorribile a piedi in poco tempo)
Mi hanno raggiunta e in auto portata vicino al lago si sono ancora soddisfatti con me.
Uno bocca e figa, l'altro mano, culo e cazzo tra le cosce. Ovviamente senza dimenticare tette e capezzoli.
Tornati nell'abitato, scesa in un punto in cui non c'era nessuno, ho raggiunto la mia famiglia.
Per il tempo che sono mancata, mio marito mi ha chiesto che fine avessi fatto. Gli ho risposto che ho attaccato il cellulare alla corrente perché era quasi completamente scarico e prima di uscire di nuovo lo fatto ricaricare un po' spegnendolo.

Mi ha tolto un piccolo ramo incagliato tra i miei capelli e abbiamo ripreso il nostro girovagare per la festa.

Marilena C.

Commenti: MaryCambury@libero.it
di
scritto il
2022-10-03
2 . 1 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.