Quelle sere d'estate: Sara parte 1

Scritto da , il 2022-09-21, genere comici

La mia nuova musa è una insospettabile, bellissima Signora della porta accanto, fantasie, voglie, desideri tutto in un racconto o forse dentro di noi. Se qualcuno/a vuole scambiare pareri, opinioni, o desidera dei racconti mi contatti alla mail: giocotraamici@virgilio.it


Ma che bella l’estate, non parlatemi del caldo dell’umidità e di tutte le cazzate varie, l’estate il mare le vacanze la libertà, eri li Sara intenta nei tuoi pensieri guardando verso l’infinito del mare, appoggiata al bordo della staccionata in legno sorseggiando un drink ti facevi accarezzare dalla brezza serale che veniva dal mare, un tramonto sullo sfondo una palla di fuoco rossa che piano piano sprofondava in quell’immenso e profondo orizzonte. La musica di sottofondo accarezza dolcemente i timpani, indossi un vestito rosso con dei grandi fiori stampati, leggero svolazza sotto la brezza sollevandosi dolcemente scoprendo le tue belle e abbronzate gambe, ti piace farti ammirare ti piace avere gli occhi addosso e che qualcuno si ecciti e ti guardi con piglio malizioso, a volte sembri severa ed austera negli sguardi che lanci a chi posa il tuo sguardo sulle tue grazie, è una parte che reciti lo sai bene dentro di te, morigerata nella vita di tutti i giorni, brava moglie ed ottima madre, il resto solo un contorno solo pensieri solo sensazioni quando a letto chiudi gli occhi ed immagini un’altra Sara, più audace, maliziosa disinibita, hai litigato con tuo marito ennesima banale discussione di quelle che si possono tranquillamente evitare ma che spesso invece troppo spesso avvengono. Cosi decidi di isolarti per un po' di immergerti nel nulla ammirando questo tramonto bellissimo che ti si palesa davanti,

una distesa di sabbia davanti a te, ogni tanto granelli sollevati dal vento di colpiscono alle gambe e sulle braccia, passeggiare a piedi nudi sulla sabbia di notte ti è sempre piaciuto sentire il fresco sotto i piedi, cosi è un attimo sfili le espradillas le lasci vicino la poltroncina in midollino che avevi occupato insieme alla borsa, “faccio due passi sulla spiaggia”, ti congedi cosi da tuo marito e come una bimba monella sorridendo e quasi saltellando scendi giù in spiaggia. Che bella sensazione pensi mentre ti incammini verso il mare, calmo piatto lentamente la marea arriva a riva lasciando un rivolo di schiuma bianca, ti sfiora i piedi, fredda a primo acchito ma poi piacevole, cosi inizi a passeggiare sul bagnasciuga lasciando numerose impronte dopo il tuo passaggio presto ripulite dalla marea. Cammini parecchio voltandoti noti che il bagno orami è quasi un puntino luminoso in lontananza, quando sei cosi rilassata immersa nel piacere della natura il tempo e le distanze si perdono, stai per voltarti per tornare indietro quando a circa 50 metri da te noti un falò sulla spiaggia e diversi individui intorno, rumorosi e festanti, magari è un gruppo di ragazzi con la chitarra che approfittano del buio della sera per stare insieme, bere e magari flirtare con qualche ragazza conosciuta in vacanza, a l’estate pensi periodo di tradimenti di sesso spensierato, intenta sul da farsi noti qualcuno che si sbraccia in tua direzione, ti giri non ce nessuno, be mi stanno chiamando pensi. Rispondi anche tu salutando con il braccio, e poi noti che il tipo ti fa segno di avvicinarti, ti blocchi che faccio? Magari mi hanno confusa per una loro amica che aspettano, cosi decidi di avvicinarti al massimo saluto e vado via cosi capiscono che non sono io quella che aspettano. A passi lenti ti avvicini al gruppo al centro dell’isolata spiaggia, la luna illumina la notte e piccoli brividi di freddo ti avvolgono ora quando spira il vento di maestrale.

Presto ti rendo conto avvicinandoti che non si tratta di un gruppo di ragazzi e ragazze con la chitarra, ma di 5 personaggi dall’aspetto selvaggio e forse poco raccomandabile dai 30 ai 50 anni, con indosso solo il costume da bagno e diverse casse di birra vicino a loro che schiamazzano semi brilli, vorresti tornare indietro ma ormai sei troppo vicina a loro tanto che uno di questi ceffi si è alzato per venirti incontro, vabbè pensi saluto e vado via subito.



“Ciao bella signora che ci fai tutta sola di notte sulla spiaggia? Vieni siediti con me ed i miei amici io sono Wolf”, “si grazie dell’invito Wolf buona sera signori, no passeggiavo mio marito è dietro di me grazie ma devo declinare”, quello che sembra il capo branco Wolf è venuto ad accogliermi, alto un metro e ottanta circa sulla 50ina un po' di pancetta, rasato senza barba ma con uno sguardo magnetico e cattivo, “ma non vedo nessuno dietro di te ti sei persa? Dai facci compagnia bevi una birra e poi ti accompagniamo dal maritino, non vorremmo tu faccia brutti incontri da sola in spiaggia di notte vero ragazzi?”, e girandosi verso i suoi amici ride ad alta voce tenendomi per un braccio, mi divincolo lentamente “grazie ma devo andare”, “be se proprio devi andare, ma non ci hai detto nemmeno il tuo nome bella signora”, “perdonami Wolf io sono Sara”, Wolf riprende a tenermi per un braccio ad un tratto mi tira a se “ma che bel nome da puttana Sara lo sai? e sai che non è educato rifiutare gli inviti?” a quel punto inizio a chiedere aiuto urlando invano chi potrebbe mai sentirmi? Il lido è lontanissimo un piccolo puntino all’orizzonte e nessuno mi verrà in soccorso, tento di divincolarmi ci riesco e tento di fuggire, non ci riesco mi ritrovo a sbattere contro uno di loro sbucato all’improvviso dal buio e subito Wolf dietro di me che mi tappa la bocca con una mano cingendomi da dietro, “dove vai cosi di fretta troia, allora facciamo cosi io ti tolgo la mano dalla bocca, tu fai la brava non urli, poi vieni li con noi, beviamo qualcosa facciamo due chiacchiere ci fai divertire come vecchi amici e poi noi ti portiamo dal maritino, opzione B vieni li con noi non urli e ci fai divertire, opzione C ti scopiamo lo stesso, allora adesso tolgo la mano dammi un cenno con la testa”, tremo mentre sento il possente corpo di Wolf schiacciarsi contro il mio, sento la sua erezione notevole spingere sulla mia schiena, sento il suo acre odore di sudore e salsedine il suo fiato di birra e tabacco, mi toglie la mano dalla bocca, “vi prego per favore lasciami andare io….” Wolf mi ritappa la bocca e di forza mi porta vicino al falò dove gli altri 4 si sono alzati in piedi, “buona sera signori lei è Sara la nostra nuova puttana è venuta a trovarci perché aveva voglia di cazzo vero, salutate Sara da bravi ragazzi” “ciao puttana, ciao Sara, che bella troietta capo ci hai portato stasera”, immobile con gli occhi sgranati e luccicanti di lacrime al centro del branco, si avvicinano focosi e bramosi, alcuni si sono tolti il costume e si menano i cazzi, Wolf mi tappa sempre la bocca, sento mani estranee sul mio corpo, scivolano via subito le spalline lasciando scoperti i miei seni, mi strizzano i capezzoli mi palpeggiano, una mano si intrufola tra le mie gambe toccandomi la figa scostando il perizoma, “ma la troia è bagnata” esclama alzando le dita umide dei miei umori in aria, il corpo non segue mai la mente, vorrei fuggire scappare gridare mentre la mia figa si bagna i miei capezzoli si induriscono, sono eccitata.



“Lo sapevo che eri una gran cagna Sara”, Wolf mi toglie le mani dalla bocca mi prende per i capelli portandomi su di un paio di asciugamani sporchi di sabbia e di birra, “inginocchiati puttana”, e sempre tenendomi per i capelli mi fa inginocchiare, subito sono circondata da cazzi duri, un paio di notevoli dimensioni altri meno, sento l’acre puzzo di piscio sfiorarmi le narici riempirmi la testa e sono eccitata. “dai succhia PUTTANA”, mi intima Wolf sbattendomi il suo grosso cazzo sulle guance come fosse un randello, lentamente apro la bocca orami non ho scampo ed inizio a succhiarlo, “quante storie per una pompa ma guarda come è brava la nostra Sara”, a turno le mazze si allietano della mia bocca, intanto mi hanno letteralmente strappato con forza il perizoma sento mani sul mio corpo che esplorano la mia intimità ormai violata, mi masturbano mi strizzano i capezzoli me li mordono lasciando i segni selvaggi sul mio corpo, intanto Wolf si stende accanto a me, “portatemi la troia mi deve montare”, sollevata di forza per un braccio mi portano davanti a lui steso per terra che si mena il cazzo, duro e grosso, “dai vacca sali in sella”, sono in un circuito perverso di lussuria apro le gambe e poggiando le mani sul suo petto mi siedo sul suo cazzo lentamente, mi trafigge come una spada che penetra le molli carni della sua preda, con un gemito di piacere mi impalo, non avrei dovuto farlo volevo trattenere il mio piacere non dare l’impressione a questi bastardi di gradire il trattamento da puttana che mi stavano riservando, ma non potevo nascondere oltre il mio piacere stavo godendo mentre cavalcavo il mio predatore, mentre muovo il bacino sul suo cazzo assaporandone la grossezza continuo a succhiare cazzi che ora sanno della mia bocca della mia saliva, mi riempiono la mente che ora vaga in mondi di perversione, presa dal branco oggetto del loro piacere che adesso faccio mio. “siiiiii siiiisisisi fottimi”, non dovevo dire questo non ho fatto altro che aizzare il branco e quando sento due mani ruvide spingermi dalla spalla schiacciarmi contro Wolf che a botte di bacino mi sconquassa la figa ed il cervello, sento una cappella bollente sul mio buchino, “no vi prego il culo no nooooooo“haiiaaaa haiiiiii noooo sii bastaaaaaa nooooo”, mi sfonda senza delicatezza spingendo dopo averci sputato sopra la cappella nel culo, sento questo bastone di carne sfondarmi il retto, cado come in come mentre due cazzi mi scopano mani mi toccano uccelli sbattuti sul mio viso, schiaffoni per farmi riprendere, insulti di ogni genere, sono alal loro mercè adesso solo la loro puttana e sto godendo cazzo sto godendo, sono ad occhi chiusi e quando l’orgasmo voluto o forse no mi sconquassa la testa cado ancora in coma ma di piacere perdendo quasi i sensi. Mi risveglio supina mentre a gambe aperte oscenamente aperte tenuta per le caviglie da qualcuno offro la mia figa all’ennesimo uccello che mi pompa strizzandomi i seni che ormai hanno chiazze rosse dovute ai palpeggiamenti non proprio delicati ai quali mi stanno sottoponendo.



Mugolo di piacere o perso la ragione non mi oppongo più al continuo trattamento di minchia alla quale sono sottoposta a turno girandomi a loro piacimento come una bambola come un pezzo di carne vengo sbattuta e violata a pecorina mi fanno il culo a turno ormai aperto come la mia figa arrossata e gonfia, non conto gli orgasmi adesso incito ne voglio ancora, fottetemi bastardi, sono la vostra puttana siiiiii mi piace e quando Wolf mi intima di inginocchiami ancora non oppongo resistenza ma ubbidiente come una schiavetta mi posizione in mezzo a loro, e succhio spompino accarezzo le loro palle, sento il profumo della mia figa sulle loro verghe l’odore del mio culo, me ne fotto succhio come meglio so fare sono una pompinara nata anche se la bocca a mio marito non l’ha do cosi come il culo ma adesso è diverso questo è sesso selvaggio come nelle mie più perverse fantasie, e cosi uno alla volta si svuotano i coglioni sul mio viso, nella mia bocca, sborrata sui seni riempita e farcita mi masturbo ancora, “ io ti riempio la figa puttana”, mi intima Wolf cosi subito mi metto a gambe aperte e lui sopra pompa con vigore nella mia figa mi scopa come un forsennato mai domo potente affonda i colpi sbattendo le palle sulle mie chiappe e poi un urlo animalesco sento schizzi potenti riempirmi la figa colpirmi al cervello e vengo anche io in un ennesimo orgamsoooooooo .



Sono nuda stesa su di un lercio telo pieno di sborra e di miei umori, bevo una birra accanto a Wolf, non parlo mi riprendo e penso ed ora? Ma chi sono cosa ho fatto perché? Mille domande il mio abito ridotto ad uno straccetto, il perizoma strappato buttato chissà dove, come torno indietro? Che ore sono? Perché nessuno mi cerca?



Drin drin drin il suono della sveglia mi trafigge il cervello, apro gli occhi ma ho sognato era un sogno…. Mi tocco tra le gambe sono bagnata come un ruscello a primavera quando accoglie le acque che scendono dai monti dopo che le nevi si sono sciolte ai primi soli, mi tocco lentamente in maniera impercettibile non voglio svegliare mio marito e penso a Wolf ai suoi amici ha come mi hanno scopata ma era solo un sogno, accanto mio marito dorme ancora, dai svegliati gli dico e mi alzo per fare il caffè, prendo il mio cellulare lo accendo, subito un messaggio whats app, “buongiorno puttana dormito bene?” firmato Wolf…….

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