Donna Stefania

Scritto da , il 2022-09-12, genere etero


Dopo la doverosa pausa estiva, mi pregio di far ritorno ai miei Lettori che ringrazio, vivissimamente.
Il loro numero, chiaro indice di affezione, mi riempie il cuore di un orgoglio che auspico essere legittimo.
Spero, pel futuro, di non deluderli.
* * *
Era giunta, finalmente, la tanto attesa estate del 1988.
Impelagato in una più che sterile pratica notarile, avevo, finalmente, raggiunto il mio adorato ***, ben intenzionato a trascorrervi le vacanze "a cervello spento", completamente "spento".
Fu proprio nel pomeriggio del giorno del mio arrivo, che mi imbattei nella Signora Lina. La incontrai poco lontano dalla sua abitazione; parlammo del più e del meno - gli "orecchi indiscreti", purtroppo, non mancavano, non mancano tuttora, e, temo, non mancheranno in futuro - per lasciaci con un appuntamento fissato per la mattina seguente.
- Vedrai ti sbalordiro' - concluse, mormorando, la Signora Lina, mentre varcava il portone di ingresso.
Il giorno dopo, verso le 10.30, suonavo al campanello della sua abitazione; la porta si apri', senza che alcuno si mostrasse nel suo riquadro. La porta si chiuse e fu allora che potei ammirare la Signora Lina in tutto il suo splendore. Aveva indossato un completino, mutandine e reggiseno, completamente trasparenti, di colore turchese, cui facevano perfetto "pendant" i sandaletti neri, allacciati alla caviglia, ed una catena girovita.
Inoltre, aveva impreziosito il suo corpo con olio profumato: in tal modo, eccitava, nel contempo, l'odorato ed i sensi.
Subito ci baciammo, ed a lungo; poi, la Signora Lina mi prese per mano, per condurmi in camera da letto, immersa nella penombra. Ci spogliammo e ci gettammo sul letto; iniziammo ad accarezzarci, reciprocamente, per diversi minuti.
Le mie dita percorrevano, lentamente, la sua pelle, resa ancora più serica dall'olio, e le mie orecchie si beavano dei mugolii di piacere della femmina che, ormai, si era interamente disvelata, in tutto il suo calore.
Il mio scettro, intanto, aveva raggiunto la massima erezione e la Signora Lina, fattami assumere la posizione supina, aveva preso a succhiarmelo, alternando la dolcezza dei colpi di lingua all' avidita' delle sue esperte labbra, quasi fosse stata un carnivoro che godesse finalmente, dopo un lungo cacciare, dell'ambita sua preda.
Mi trattenevo, mi trattenevo all'inverosimile: avevo capito che la donna voleva nutrirsi del mio liquore, ed io facevo l'impossibile, onde far si che ne avessi a secernere a più non posso.
Alla fine, deflagrai in un'eiaculazione così abbondante da fare impallidire le mie prime polluzioni di adolescente. Svuotatomi, rimasi eretto e la mia amante assunse, senza por tempo in mezzo, la "posizione di Andromaca". Mi cavalcò per oltre venti minuti che impiegai ad accarezzare, completamente, sia davanti che dietro, il suo corpo, in preda ad un orgasmo, a dir poco, totalizzante.
Quando mi accorsi di essere, nuovamente, pronto ad esplodere le dissi, ansimando:
- Sto per venire, sto per venire...
Subito si stacco' da me, per tornare a prendere il mio scettro nella sua bocca, avida di dare e, soprattutto, di ricevere piacere.
Le sue labbra, roventi, percorsero il mio sesso per una mezza dozzina di volte poi, di nuovo, mi svuotai nella sua gola, senza che, una sola goccia del mio seme, andasse versata all'intorno.
Stramazzammo sul letto, e giacemmo, per lunghissimi minuti, mano nella mano.
Quando riaprii gli occhi, la Signora Lina stava facendo ritorno nella stanza, avvolta in un accappatoio e con in mano un gran bicchiere di chinotto, ben ghiacciato.
- Hai sete? - mi disse porgendomelo. Lo afferrai e bevvi, con volutta'; mi rialziai e, tutte le mie articolazioni, obiettarono in coro.
Fu allora che iniziammo a chiacchierare, passando in rassegna le numerose conoscenze comuni.
In tale frangente, appresi:
1) che la Signora Dina, si era, per rilevanti motivi di salute, definitivamente, "ritirata dagli affari" anche se...
2) che Valentina progrediva, "alla grande", nella "carriera";
3) che, infine, Suo fratello, il Signor Gino, si divideva, equamente, tra il bel Mark e diverse compagnie femminili, di età assortita.
- E Donna Stefania, la figlia del Commendator ***, come sta?
Hai poi iniziato a "svezzare" i suoi due gemelli?
La Signora Lina rise, di cuore, per poi aggiungere:
- Donna Stefania sta benissimo: e sto proprio "svezzando" i due giovani stalloni! Ma lo sai che sono così dotati che i loro genitori stanno pensando, di lanciarli nel mondo del porno, beninteso una volta raggiunta la maggiore età?
E poi, sono soliti secernere tanto sperma quanto un cavallo. Una volta che avevamo fatto sesso tutti insieme, alla fine ero letteralmente coperta dal loro seme: oserei dire molto di più dei militari statunitensi di colore che io e mia cognata avemmo come clienti a Napoli...
- E la loro madre? Non ti nascondo che mi piacerebbe assistere ad un vostro "incontro ravvicinato"... assistere, perché ricordo bene che mi avevi detto che Donna Stefania, pur essendo completamente bisessuale, è fedele al marito per quanto riguarda gli uomini...
Mi accorsi che, a tali mie parole, la Signora Lina era rimasta titubante, per diversi minuti, trascorsi i quali mi disse:
- Vediamoci dopodomani alla solita ora e ti sapro' dire...
Nel frattempo, mi ero rivestito e, dato un lungo bacio di arrivederci alla Signora Lina, uscii dalla sua casa.
Due giorni dopo, come d'accordo, feci, nuovamente, visita alla Signora Lina, la quale mi informò che "lo spettacolo" sarebbe potuto, tranquillamente, "andare in scena" il successivo lunedi'.
Mi accolse avvolta in un bianco telo da bagno che, pur lasciandole scoperte soltanto le spalle e le splendide gambe, valorizzava, e non poco, il suo corpo. Appresa tale notizia, stavo per andarmene quando la donna mi guardò, fisso, negli occhi e mormorò:
- Ho sete... ho sete di te...
Sorrise, e subito la sua mano destra raggiunse i miei pantaloni.
- E tuo padre? - domandai a mia volta...
- Rincasera' tardi...
Il telo da bagno cadde sul pavimento, e la Signora Lina si sedette sui talloni.
Anche i miei pantaloncini caddero a terra e le labbra, incandescenti, della donna circondarono dapprima il mio glande, per poi scendere per tutto il mio scettro. Le mie mani avevano raggiunto le sue tempie e dato il ritmo alla irrumazione, mentre il tempo mi sembrava essersi, completamente, fermato.
I miei occhi non riuscivano a vedere altro che il corpo della donna adorante. La stanza, puramente e semplicemente, era scomparsa: mi vedevo sospeso in uno spazio fatto di luce accecante che, tuttavia, non mi sembrava fermo, ma viaggiava a grandissima velocita'...
E l'esplosione giunse!
Il delirio dei sensi, provocatomi dalla Signora Lina, mi fece sembrare l'eiaculazione come oceanica, senza fine. Temetti, ad un certo punto, che, oltre al mio sperma, quella donna mi avesse fatto liberare di tutta la parte liquida del mio corpo e che, alla fine, di me sarebbe rimasto soltanto un povero mucchietto di polvere sul pavimento.
Ma, ovviamente, non fu cosi'.
Quando tornai in me, la donna stava finendo di alzarsi in piedi: era bella come una dea, senza trucco, con i capelli scarmigliati ed il corpo coperto di goccioline di sudore.
Mi sorrise e mi bacio', a lungo, e nel bacio ritrovai il sapore, leggermente salato, del mio liquore di uomo.
- Ora vai - disse - a lunedì...
Il successivo lunedi', puntuale come una cambiale, suonai il campanello della Signora Lina.
Entrato che fui, mi fu possibile solo per alcuni, pochissimi, minuti ammirarla nella sua "mise", costituita da un, ridottissimo, bikini bianco e sandali di corda, con legacci in stoffa ed in in tinta.
La donna aveva indossato, altresì, un trucco sofisticato ma, si noti, ben lungi dall'essere volgare.
Cominciavo a pensare, seriamente, di modificare il giudizio che mi ero fatto di lei ai tempi del nostro incontro a Roma, quando la mia attività cerebrale venne interrotta dal gracchiare del cicalino del citofono: pochi minuti, e Donna Stefania entrò nell'appartamento. Indossava un prendisole fantasia che le arrivava a metà coscia; sulle spalle, si notavano le spalline di un bikini, stavolta nero. Indossava, inoltre i "mitici" sandaletti, anch'essi neri, con tacchi a spillo, ed aveva con sé una borsa di media grandezza, ben chiusa.
La Signora Lina, fatte le presentazioni, ci invito' a passare in camera da letto. Appena entrati, Donna Stefania si tolse il prendisole, facendomi rimanere del tutto esterrefatto.
Il suo corpo era assolutamente tonico e, sui suoi arti, tanto inferiori che superiori, faceva bella mostra di sé una muscolatura ben sviluppata, anche se, ovviamente, non a livello di Arnold Schwarzenegger.
I suoi addominali, inoltre, formavano una "tartaruga" molto rara a trovarsi sul corpo di una donna.
Infine, i suoi glutei, apparivano estremamente sodi, tesi, come la membrana di un tamburo.
Incredibilmente, Donna Stefania si tolse i sandaletti, continuando a camminare per la stanza stando sulle punte dei piedi, come se stesse danzando
Le due donne si sdraiarono, immediatamente, sul letto prendendo a baciarsi, ardentissimamente e, nel contempo, denudandosi del tutto.
La lingua della Signora Lina, si staccò, dopo diversi minuti, dalle labbra di Donna Stefania, per dirigersi, decisamente, ad adorare il suo seno; scese, superato il "superstite" ciuffetto di peli castani che ornava la parte superiore del suo sesso depilato
sino al suo clitoride, per immergersi, infine, tutta intera, nel fondo del suo "fiore di carne", dai petali totalmente aperti.
Debbo confessare di essere rimasto colpito al vedere il seno di Donna Stefania. Di certo una seconda misura, e benché avesse avuto, tredici anni prima, una gravidanza gemellare, le sue mammelle non mostravano alcun segno di cedimento, grazie, beninteso, all'attivita' fisica.
I sospiri di Donna Stefania avevano invaso la stanza, insieme al suo odore di femmina in calore.
Le due amanti si scambiarono di posizione e fu la volta di Donna Stefania a dare piacere.
Le lenzuola, intanto, cominciavano a presentare vistose macchie di secrezioni vaginali.
Dopo circa una mezz'ora di "preliminari", Donna Stefania si alzò in piedi e, sempre camminando sulle punte, andò verso la sua borsa che aveva poggiato sul cassettone. Ne estrasse un olisbo doppio, che prese in mano, potrei scrivere, "religiosamente", quasi stesse maneggiando un oggetto ritenuto, in qualche modo, "sacro". Lo unse con olio profumato, per poi introdurne, la prima metà, nella sua rovente vagina e dirigersi verso la Signora Lina.
Questa stava in posizione supina e guardava la sua amante con occhi carichi di libidine, pronta ad essere penetrata.
Quando l'olisbo ebbe unito le due amanti, entrambe sospirarono, per poi scambiare, ancora una volta, un lunghissimo bacio d'amore.
Donna Stefania iniziò, infine, a muoversi: dapprima lentamente, per poi accelerare. Il silenzio era rotto da mugolii e gridi del tipo: aaagh, godo, tieni, tieni, tieni...
Nel frattempo, il mio scettro, divenuto, letteralmente, di ferro, aveva iniziato a dolere. Mi denudai, mi accostai al volto della Signora Lina e lo introdussi nella sua bocca, che lo accolse con tutta l'avidità possibile.
- Che troia che sei - esclamò, quasi ridendo, Donna Stefania - lo sapevo che non ti basta mai...
ma addirittura due insieme...
In quell'occasione, la Signora Lina superò, letteralmente, sé stessa tanto che, dopo appena cinque minuti al massimo, esplosi nella sua, sempre più avida, bocca.
Il mio scettro rimase in erezione e fu allora che mi venne un'idea: visto che Donna Stefania aveva assunto una posizione semiflessa, mi staccai dalla Signora Lina per collocarmi alle spalle della prima la quale, a dire il vero, non sembrò accorgersi del "fine" della mia "manovra".
Subito, la presi per i fianchi ed entrai, con la più totale "decisione", nel suo corpo, passando per l' "ingresso posteriore".
- Noo, noo, che fai, smettila, noo...- disse, invero senza troppa convinzione, Donna Stefania.
- Non mi dica che non le piace... - No, ma...- e tacque.
Continuai, senza il minimo rallentamento, il "coitum in vase indebito". Le mie mani avevano iniziato a ghermire i suoi glutei, duri come marmo, sodi, come i glutei di una ballerina classica.
Non ho alcuna difficoltà ad ammettere che, a tutta prima,non mi fu facile "sincronizzarmi" con le due femmine: Donna Stefania alternava, repentinamente, "selvaggi galoppi" a momenti di decisamente più tranquillo "trotto", per il piacere suo e della Signora Lina.
Una volta accordati, le cose filarono, decisamente, pel verso giusto.
Entrambe gridavano:
- Dai, dai, non ti fermare, dai...:
Dal che dedussi che, Donna Stefania, evidentemente, aveva mutato "opinione".
È ben vero che, ovviamente, non potevo agire sul suo clitoride, ma, a quanto sembrava, la cosa aveva, comunque ed "alla grande", il suo "effetto".
- Diccelo, quando stai per godere, diccelo - gridò la Signora Lina, dopo diversi minuti che coitavo la sua "partner".
Quando arrivò il momento, le due donne, rapide ed agili come scoiattoli, si staccarono, per inginocchiarsi di fronte al mio scettro.
Il mio "tsunami" si abbatté sulle loro lingue, che bevvero, avide come non mai, tutto il liquore secreto dal mio corpo, per poi unire, ancora una volta, le loro labbra, in un lunghissimo bacio: un autentico bacio d'amore.
Dopo un pisolino di circa tre quarti d'ora, mi stavo riavendo, accompagnato dal "corale" cigolio delle mie articolazioni.
Mi accorsi di non essere solo nella stanza in penombra, strabuzzai gli occhi e mi accorsi che Donna Stefania, rivestitasi, era seduta su di una poltroncina, quasi attendendo il mio risveglio.
- Ciao - mormorò sorridendomi maternemente - come ti senti?
- In paradiso, grazie ad entrambe...
- Sai...io...
- Lo so: non ti piace tradire tuo marito con altri uomini; del resto, non lo merita, almeno per quanto concerne le sue "dimensioni"...
- Già...ma non mi sento in colpa, per niente: mi hai fatto godere come una pazza... per quanto concerne, poi, le sue "dimensioni", alle volte, parafrasando il proverbio latino, "melius est deficere quam abundare"...
Sorridemmo.
- Mi piacerebbe farlo ancora, da sola, con te...
- E dove?...
- Potremmo chiedere "ospitalità" alla Signora Lina...
- Bene - risposi - occupati tu di tutto...
La Signora Stefania uscì immediatamente; quando, rivestito, raggiunsi le due donne in salotto per accomiatarmi degnamente, la Signora Lina mi disse:
- Allora, se vorrai, ti aspettiamo venerdì prossimo, alla stessa ora...
- Benissimo...
Le due donne si alzarono ed io le baciai, una dopo l'altra, e mi parve, chiaramente, che il bacio di Donna Stefania, fosse stato di gran lunga più appassionato.

Questo racconto di è stato letto 3 3 1 3 volte

Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.