La racchia e il cornuto 14-Antonella l'iniziazione

Scritto da , il 2012-09-20, genere tradimenti

L'avevo fatta!

Le avevo gridato,in uno scatto dettato dalla disperazione di non poterla aiutare a cambiare il suo carattere bigotto e sessuofobo,che mi ero fatta chiavare anche da suo marito.

Lei era già con un piede sull'uscio quando,come una fucilata,le ho sparato la notizia che sino a quel momento avevo negato.

Si è bloccata di colpo e dopo una lunghissima pausa in cui tutti nella stanza siamo rimasti bloccati come impietriti,si è girata di scatto e correndo verso di me ancora inginocchiata davanti ai due cazzi eretti,afferrandomi per i capelli,ha cominciato a schiaffeggiarmi e ricoprirmi di insulti:

"Lo sapevo....lo sapevo che sei una troia...una puttana...ed io che ti credevo mia amica!

Che stupida sono stata a fidarmi di una come te e confidarti le mie cose più segrete...che stupida...come ho potuto aprirmi con una troia come te...come ho potuto...come ho potuto!"

Io cercavo di parare i suoi schiaffi alla meglio e,al tempo stesso,cercando di evitare che si facesse male anche lei.

Poi,mentre mi strattonava per i capelli,anche lei è caduta a terra e,stringendosi le mani sul volto,ha cominciato a singhiozzare disperata.

Avevo capito che quella,era la reazione nervosa di una donna che messa al cospetto di una verità scomoda,non è capace di affrontarla.

Accarezzandola per i capelli,mi sono avvicinata a lei e stringendola a me,ho cominciato a sfiorarle con le labbra,il viso,gli occhi umidi e la bocca dischiusa.

Poi,afferrandole il volto con entrambe le mani,l'ho guardata negli occhi lucidi e con tono dolce e pacato ho cercato così,di tranquillizzarla:

"Antonella,lo sò che le cose che mi hai detto non le pensi.

Credo che tu sia pronta al grande passo,te ne rendi conto e la cosa ti spaventa.

Ma,non devi temere,ci sono io ad aiutarti e proteggerti.

Io non voglio portarti via tuo marito,voglio solo aiutarti ad evitare che altre lo allontanino da te per sempre."

Antonella,con gli occhi ancora grondanti di lacrime,ha cercato di abbozzare parole di scuse subito spente tra le sue labbra,repentinamente sigillate,da un mio lungo bacio.

Era un momento molto delicato quello,stavo cercando di accompagnarla a farsi chiavare da un maschio diverso da suo marito,anzi da due maschi!

Stavo spingendola a fare qualcosa che,per la sua educazione e per la sua morale,era assolutamente inconcepibile.

E la stavo baciando sulla bocca imponendole in un certo senso,anche un disdicevole,peccaminoso,rapporto saffico.

Con mia grande sorpresa,Antonella ha risposto al mio bacio aprendo di più le labbra e facendosi penetrare dalla mia lingua.

Ho cercato di muovermi con delicatezza nella sua bocca e con la stessa delicatezza,le accarezzavo il viso ed i capelli.

Quando finalmente si è sentita veramente protetta da me,si è rilassata ed ha risposto con la lingua alle mie delicate sollecitazioni sino ad intrecciarci in veri,voluttuosi baci.

I maschi ci guardavano divertiti e,credo che si dessero di gomito alla concreta prospettiva di poter scopare anche con lei.

"Antonella,non devi per forza unirti a noi adesso.

Se vuoi,puoi sederti e osservarci,cosi potrai davvero verificare quanto io sia troia."

L'ultima frase l'avevo recitata in modo ironico e scherzoso riuscendo persino a strapparle un sorriso ed una sottolineatura delle mie parole:

"Carmela....stai sicura...sò già quanto sei troia e... t'invidio....vorrei essere anch'io come te!"

Mentre Antonella si sedeva come fosse in un teatrino porno a godersi lo spettacolo,ed io ero ancora in ginocchio,i due maschi mi hanno offerto i loro membri da rianimare,giacchè,il precedente trambusto li aveva fatti ammosciare.

Io mi sono immediatamente data da fare con le mani e la bocca e,miracolosamente,i due flaccidi brandelli di carne,come se fossero animati,hanno ripreso a crescere sino a riacquistare il perduto turgore.

Antonella,dalla sua postazione di spettatrice privilegiata,pareva aver perso la ritrosia che aveva nei confronti del sesso e ci guardava con interesse e curiosità.

Avrei scommesso che,anche tra le sue cosce asettiche,qualcosa si stava muovendo.

Aveva infatti cominciato a mordersi le labbra ed i suoi occhi avevano acquisito un non sò che di lubrico mentre pareva che a stenti trattenesse le mani cheforse,volevano accorrere verso zone più sensibili del suo corpo.

Per una frazione di tempo,i nostri sguardi si sono incrociati ed io ne ho approfittato per alzarmi e,tenendo i due arieti in mano come fossero manubri e trascinando con me i due maschi,,mi sono avvicinata a lei e sedendole accanto le ho sussurrato in un'orecchio:

"Antonella...non ti piacerebbe partecipare?"

"Ma...non l'ho mai fatto...neanche con mio marito e poi...così...quì....con la luce accesa?"

"Antonella ascolta...questo è il tuo problema,mi par di avertelo già anche detto!

Se non lo fai adesso,non lo farai mai più con tutte le conseguenza del caso."

Mentre le parlavo,mi guardava con occhi smarriti ed aveva cominciato a tremare segno evidente quello,che stava combattendo tra la voglia di provare e quella di alzarsi e fuggire via.

Il gioco era definitivamente nelle mie mani.

Con un movimento lento e misurato,poggiando una mano dietro ai tonici glutei del giovene e l'altra dietro la testa di Antonella,ho cominciato ad avvicinarli sino a che,il glande del turgido nerbo del ragazzo,non si è appoggiato alle sue labbra serrate.

A quel punto,sussurrandole parole d'incitamento,con le dita le ho dischiuso le labbra aprendo l'accesso all'ariete che,prontamente,vi è scivolato dentro.

Il seguito,si è svolto in modo naturale.

Dunque,ho lasciato al ragazzo il compito di proseguire quella prima sofferta lezione di sesso e mi sono dedicata al ben più sostanzioso cazzo dell'istruttore rimasto sino a quel momento ben turgido e in paziente attesa.

Tra me e lui vi era già una collaudata intesa sessuale e dunque,spossata dalla tensione dei momenti appena passati,mi sono abbandonata completamente alla sua inziativa.

Sono stata chiavata in bocca,nella fica ed anche inculata nelle più diverse posture mentre il ragazzo,insolitamente contenuto,con mano leggere e senza forzature,aveva spogliato completamente Antonella che finalmente potevo ammirare nuda nel suo bellissimo corpo.

Quando il ragazzo,dopo averla distesa ha cercato di infilare la testa tra le cosce,Antonella le stringeva come in difesa del suo ultimo baluardo.

Io inginocchiata a pecora e col cazzo che mi pompava lo sfintere,ho visto la scena e ansimando di piacere le ho gridato:

"Antonella apriti,apri il tuo scrigno e fatti leccare la fica!"

Ubbidendo al mio ordine perentorio,lei si è aperta offrendo al giovane la vista di un bellissimo sesso,completamente depilato e talmente poco usato da apparire come quello di una giovinetta.

Il contrasto tra il mio modo di godere ed il suo,era del tutto evidente.

Io mi agitavo,gridavo il mio piacere e stimolavo il mio maschio che si alternava a penetrarmi in tutti i miei aperti fori,incitandolo a chiavarmi più forte,incularmi,sfondarmi e montarmi come se fossi la sua cagna.

Anche Antonella godeva mentre il giovane le leccava la fica ma lo faceva in silenzio,in modo discreto come se godere fosse una cosa disdicevole e vergognosa.

Il mio stallone,quando stava per godere,è uscito dal mio corpo e portandosi davanti al mio viso,mi ha sborrato in bocca.

Naturalmente ho ingoiato tutto e gli ho ripulito il cazzo con la lingua.

In quel momento,il ragazzo era inginocchiato tra le cosce di Antonella e iniziava la sua penetrazione.


segue





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