L'ultimo giorno di vacanza 2

Scritto da , il 2022-08-10, genere feticismo

Recuperata la scatola dei preservativi, lei rise e disse: ei ei ... per oggi ne bastano tre! Ne prese uno, lo aprì e me lo srotolò con grande sapienza sul mio pene pulsante. Iniziò a farmi una sega guardandomi intensamente negli occhi e variando spesso ritmo. Poi iniziò anche ad incitarmi verbalmente e mi chiese di riempire il preservativo quanto prima. Il giochino era più divertente che eccitante, ma effettivamente nel giro di pochissimi minuti venni. Lei tutta sorridente osservava il serbatoio riempirsi e poi mi sfilò il preservativo facendo attenzione a lasciare tutta la sbora ben conservata al suo interno. In quel momento pensai di trovarmi di fronte ad una pazza che voleva bersi tutta la sbora raccolta, ma poi riuscì a sbalorditi ancora di più. Si sfilò i tacchi, li appoggiò sul comodino, vicini al bordo, poi appese il preservativo al comodino usando la scarpa per tenerlo fermo ... agguantò un nuovo preservativo e ricominciammo, solo che a differenza del primo giro, dopo un pò che mi segava, prese in bocca il mio pene ed iniziò un pompino incredibile. Le sensazioni tattitli non erano fortissime (a causa appunto del goldone), ma visivamente tra unghie rosse delle mani, rossetto delle labbra e sguardo super sexy mi portò al limite velocemente e nonostante fossi già al terzo giro (contando il primo in pineta) venni senza troppa fatica ... più o meno ... ero affettivamente sudato come se avessi corso una maratona. Lei rideva e continuava a fare apprezzamenti verbali. Io ero incuriosito e quasi intimorimoto di come sarebbe proseguita la cosa. Lei appesa quest'altro preservativo: sembra avesse steso il bucato ... erano quasi comici. Si alzò, mi prese per mano e mi trascinò in doccia. Ci lavammo, più che altro lei lavò me ed il mio pene, poi mi disse: ti ho inquadrato subito in pineta. Di solito il 99,99% degli uomini mi guarda le tette ed il viso ... e credo che quando sono girata mi guardino il culo. Tu invece, prima hai guardato i miei piedi coi tacchi, poi dopo un pò mi hai vista (risata) e poi appena hai potuto sei tornato a guardare i piedi. Sei merce preziosa, sono pochissimi gli uomini con la tua fissazione... ed io li adoro, li amo; farmi guardare i piedi, far godere coi piedi mi eccita da matti.

Nel frattempo eravamo tornati sul letto, lei aveva disposto i cuscini in un modo particolare. Sei pronto ? Io deglutii... e la osservai. Prese una scarpa, la spostò, prese uno dei due preservativi e tutta sorridente, con fare molto sexy, lo avvicinò ad un piede e ... (incredibile!) se lo infilò come un calzino, tirandolo il più possibile. Il mio pene schizzò duro come non mai ... Mi eccitava moltissimo la scena. Vedevo attraverso il preservativo il mio sperma che si infilava tra le sue dita, vedevo lo smalto rosso delle unghie ed il serbatoio un pò buffo che in base ai movimenti si gonfiava. Lei face la stessa cosa anche per l'altro piede e poi, sempre ridendo divertita, indossò i tacchi, si alzò in piedi e si mise a sfilare per la stanza. Io non resistetti... Mi alzai per seguirla e presi a segarmi con violenza il mio pene che era durissimo. Lei: ei ei ... fermo così verrai in un attimo, voglio pensarci io. Torna sul letto. Lei mi raggiungense e mi chiese di toglierle i tacchi. Inutile dire che ne approfittai per guarda quello spettacolo da vicino, poi presi a leccare e succhiare i piedi, o meglio i due preservativi, ma lei mi fermò. Scese coi piedi verso il mio pene e mi disse, mettiti il terzo (preservativo) che adesso ti farò la sega coi piedi più bella della tua vita. E così fu. Appena srotolota il preservativo sul pene lei si posizionò di fronte a me ed iniziò a segarmi il pene coi sui piedi avvolti nei preservativi pieni di sbora. E più aumentava il ritmo e più rideva, e più rideva e più il mio pene si indurita. Ogni tanto si girava, offrendomi la vista delle piante e del suo bel culo, ma poi tornava nella poizione standard dove oltre a vederla in viso vedevo le sue belle tettone e tutto il resto. Arrivai al limite e quando fui al punto di non ritorno lei smise di segare e spinse sempre più verso il basso, poi tentò di avvisinarsi e vide il preservativo riempirsi di sbora, non molta, ma fu sufficiente per renderla felice. Mi guardò e disse: devi lasciarmi il tuo numero telefonico.

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