Note storiche inedite sull'amore alla francese e altro che nessuno conosce.

Scritto da , il 2022-08-02, genere bondage

Ho ritenuto utile dare a questa "rubrica" erotica una certa dignità culturale, pertanto ho pensato bene (o male?) di far conoscere ai lettori e alla lettrici l'inventrice dell'amore alla francese, cosiddetto. L'inculata, per dirla prosaicamente. Inventrice peraltro del "fisting", quella pratica erotica che coniste nell'infilare il braccio nella vagina e persino nel culo, in questo caso bisex. Non a caso è passata alla storia non per essersi fatta inculare di brutto o essersi fatta sfondare la vagina da braccia nerborute, piuttosto per essere stata storicamente la più grande scienziata di tutti i tempi e per aver fatto le scoperte più importanti della Fisica. Un esempio: tutti conoscono la formula e= m.c2, attibuita ad Albert Einstein, vero?. Ebbene ad arrivare al concetto per prima è stata la signora che prendeva cazzi in culo. Di chi stiamo parlando e di che epoca? Stiamo parlando di una nobildonna, la contessa Emilie du Chatelet vissuta nel 1700, che ha avuto il privilegio, non da poco, di abitare nella reggia di Versailles, in un appartamento più comodo di parecchio di quelli della case popolari.
Questa signora era la moglie di un generale dell'esercito francese, molto impegnato a rompere i coglioni ai soldati. Pertanto la moglie aveva tutto il tempo di farsi i cazzi propri e di dedicarsi all SCIENZA. Come ci si dedicava? Leggendo parecchi libri, studiando Matematica, Fisica, Filosofia. Abbinandoci anche la pratica, però. Pratica che consisteva nell'invitare a casa grandi scienziati, della statura di Voltaire. Con i quali scopava. Ebbene si. Dato che doveva stare attenta a non rimanere incinta, invece di farselo sbattere in fica, se lo faceva sbattere in culo. Va premesse che non riceveva in camera da letto soltanto "intellettuali", che forse e dico forse, potevano anche avere un xxxxL da 30 cm di lunghezza e 7 di diametro. Belle nerchie dure e fuori misura più verosimilmente le capitavano facendo salire in camera personale di servizio, del tipo uomini di fatica o addetti a lavori pesantissimi nel bosco e in campagna. E vista la preclusione della fica, per motivi anticoncezionali, anche una grossissima "cilindrata" di cazzo dal suo culo doveva passare. Un conto però è farci passare un 4 centimetri di diametro, che un 7 o addirittura un 8, che "sembrerebbe" essere il doppio. La legge matematica dell'elevazione al quadrato, nella formula matematica, che portava non al semplice raddoppio. ma ad un aumento di "ben" 4 volte, la scoprì la signora Emilie, constando che diametro 4 la faceva lacrimare un pochino e magari stringere un pochino i denti. Mentre diametro 8 la faceva urlare, che sentiva tutta la reggia di Versailles e non poteva più strinegere i denti, da quanto doveva "spalancare" bocca per urlare.
Da un calcolo matematico rapido evinse che 4 le dava un dolore, mettiamo 5, mentre 8 le dava un dolore 20. Quattro volte di più.
Einstein seppe di questa scoperta matematica, dai libri scientifici, che non riportano come stanno le cose realmente, come voi lettori, potete sapere grazie a me. I libri parlano di sfere fatte cadere per esempio da 1 metro d'altezza sulla argilla morbida, che procurano un affossamento mettiamo di 1 cm. Mentre le stesse sfere di metallo ovviamente, fatte cadere dal doppio dell'altezza, da 2 metri, procurano un affossamento 4 volte più profondo, di 4 cm. Questo lo fece arrivare alla legge delquadrato e a scrivere la sua famosissima formula. Sui libri non potevano scrivere di cazzi in culo alla marchesa di diametro doppio, che procuravano un dolore quadruplo. Alla marchesa farsi inculare di brutto piaceva enormemente. Fu lei, da scienziata che era, a scoprire che se riusciva a resistere al dolore per un certo numero di minuti, fino a far sborrare in culo il fortunato, che stava contribuendo al progresso della Scienza e a far continuare lo stantuffamento dentro al culo per altri minuti, poi le si scatenava un orgasmo da paura della durata di molti minuti.
Le donne normali non intelligenti come la Emilie, vedono venir via dai loro intestini i cazzi che hanno sborrato, immediatamente. Il cazzo che ha sborrato esce in meno che non si dica dal culo. Pertanto le signore reduci dall'inculata più del dolore non hanno mai sentito. Mentre la contessa, quarantenne, aveva capito che trovando il modo di far rimanere a cazzo duro il "montone" dentro al suo culo, anche dopo la eiettata di sborra, poteva accadere qualcosa di nuovo. Urlava in modo talmente arrapante ad ogni colpo di reni, che il maschio dopo la sborrata era motivato a continuare a darci dentro, per altri minuti. Peraltro come urlava la contessa sentendo anche il getto caldo di sborra, era una melodia e proprio questo aveva l'effetto di far rimanere eretto e durissimo il cazzo dentro al culo femminile inondato di mezzo chilogrammo di sborra. A stantuffare su e giù con forza peraltro, che i colpi di reni facevano inarcare la contessa, spingendola a strillare come una donna normale non aveva mai osato. E' inimmaginabile poi che tonalità acustiche emettesse al momento dell'orgasmo, conseguente alla innovativa inculata. Immaginate una sorcona da sballo, in una camera da letto di 400 metri quadrati, con i soffitti a 10 metri da terra, dunque con un'acustica immane, che strillava come una maiala scannata per 5 o sei minuti. La durata dell'orgasmo anale.
Ecco come è stato inventato l'amore alla francese. Chi lo pratica inculicchiando per mezzo minuto una mezza cozza che si mette malamente alla pecorina, è lontano anni luce dall'amore alla francese di cui ha il copyright la contessa du Chatelet.
C'è altro da dire? Certo che si. Voi acpite bene che una signora sensuale come la du Chatelet, che ormai era arrivata ai calibri massimi da farsi entrare nell'intestino, non poteva non andare "oltre". Una volta che il culo (e il colon) lo ebbe bello dilatato da un calibro 8 cm. le venne il lampo di genio di farsi infilare su la mano a dita chiuse, che bella imburrata entrò, con una bella ed energica spinta. Entrata la mano, non fu difficile far entrare il braccio, che in un momento di erotismo massimo, arrivò dentro fino al gomito. La sensazione per una donna alla quale entra nell'intestino un intero braccio, non si può descrivere. La mano che si apre dentro al colon viene percepita in un modo irriferibile. Emilie non tardò a fare anche fisting vaginale, ma non aveva una vagina tanto profonda, da far entrare il braccio fino al gomito, ovviamente. Solo il culo consentiva penetrazioni estreme e di raggiungere acme di dolore estremo, seguito da orgasmi da svenimento. Emilie, che aveva partorito nella sua vita e a quel tempo c'erano le levatrici, aveva cognizione del dolore del parto. E pure dell'esperienza erotica del partorire. Infatti le levatrici non usavano il forcipe, strumento micidiale, ma entravano con le loro mani in vagina, dilatandola tantissimo, che il nascituro scivolava fuori senza far sentire dolore. Piuttosto la complicità tra la levatrice, spesso maialona, che andava in orgasmo vedendo una donna urlare e partorire e la partoriente, arrivavano ad un punto tale che il parto diventava con 2 donne protagoniste, un momento erotico fantastico. Veniva definito parto edonistico. Alcune "tardone" (60 enni) ostetriche. ci sapevano fare così' tanto, che continuavano a lesbicare con le loro clienti per anni. dopo il parto. Reinfilando dentro la vagina delle loro clienti le lro mani, mosse sapientemente, che dilatavano come al momento del parto, facendo sentire alla donna un dolore tale, che finiva per essere un orgasmo pazzesco poco dopo. Avessero dovuto campare coi parti, le ostetriche avrebbero dovuto fare la fame. Il più delle entrate le veniva dalle visite a casa delle donne ex clienti, dopo. Che si protraevano per molti anni. Questa cosa non credo che siano in tanti a saperla. Per una donna farsi fare un fisting vaginale da una ostetrica sua amica, rispetto al farselo fare dal marito è come paragonare l'andare a farsi togliere un dente da un moderno dentista e andare a farselo togliere da un cavadenti senza anestesia.
Quanto ho appena detto, mi offre lo spunto per far sapere a chi legge che l'anale non è gradito alle donne, semplicemente perchè i maschi non ci capiscono un cazzo. Tutte le donne lo preferiscono, ovviamente per motivi anticoncezionali.
Anche una 18 enne, al primo rapporto si gira e offre il culo. La stessa mamma glielo ha suggerito, per non vedersela tornare a casa incinta. Ma nessuna mamma sa cos'è l'amore alla francese e tutta la storia della contessa du Chatelet, che c'è dietro.
Però volevo arrivare a dire altro: il vero anale con tutti i crismi lo sanno fare le donne tra loro. Una delle 2 indossa il pene di silicone, con le relative cinte. In genere il calibro è rilevante. Normalmente un uomo con quel calibro, quando lo spinge nello sfintere della donna e sente che strilla, non continua il lavoro cominuiato. Lascia la donna a torcersi dal dolore sul letto e si incazza pure, che non vuole fargli il pompino con la bocca, di cui si accontenterebbe pure. Basta che si libera della sborra che ha nelle palle.
Tra donne le cose vanno parecchio diversamente. La donna "inculatrice" della sua amante quando le punta il cazzo finto e sente strillare giammai si ferma, chiedendo stupidamente: "cara ti faccio male". come fanno stupidamente gli uomini. La domanda ti faccio male non ha senso. E' ovvio che la donna senta dolore atroce e direbbe si. Ma è anche ovvio che in quel momento la donna prega Dio che il tormento si compia fino alla fine. Che le entri tutto dentro. L'inculatrice spietata lo manda su alla sua amica a più non posso. L'amica che lo sente andar su, urla dal dolore, ma è grata alla sua amica di farglielo sentire.
Quello che viene a mancare tra donne è la sborrata nell'intestino. Quella che assorbita dai tessuti contigui alla vagina e al punto G, scatenano il punto g a pulsare e ad avviare l'orgasmo. Le pochissime donne che conoscono la storia e sanno del trucchetto della stessa marchesa du Chatelet, di sostituire la sborrata calda con una bella schizzata di caffe ristretto caldo, fanno arrivare la partnero all'orgasmo di 5 6 minuti, come ci arrivava Emilie. Facendosi inculare anche dalla servitù femminile. Con clisteri muniti di grosse cannule, che eiattavano caffè caldo.
La contessa non si faceva mancare nulla. Aveva una servitrice cuoca che svuotava grossissimi cetrioli e se li faceva mettere in cullo da Emilie, come Emilie li prendeva in culo da lei. All'interno il clistere con caffè caldo e il dolore e il piacere erano garantiti. Questa signora per una strana casualità si chiamava Emilie, come lei. Non era sposata e impazziva per il suo stesso sesso. Sembrerebbe che avesse un culo talmente dilatabile, che le entrasse dentro fino ad un calibro 10 centimetri e oltre e che Emilie andasse in visibilio a sentirla strillare, con i giochetti erotici in camera da letto.
In effetti c'è da pensare che strillase più per eccitare la signora contessa e rendere il momento piccantissimo, che per il dolore. La signora contessa le infilava dentro tutto il braccio, gustandosi la piega del retto e tutta la sensazione tattile che si percepiva toccadno l'intestino dentro. La cameriera della Du Chatelet non se la faceva fare una cosa del genere e si limitava a farsi inculare dai signori scienziati che si portava a casa. Sul tavolo della grande cucina di corte. Non nel letto della Emilie. Note storiche affermano che la Emilie non ha voluto mai sapere che VOLTAIRE si recasse presso di lei, piu che altro per incularsi la piccola cameriera arrapantissima, si dice.
Le godurie della di Chatelet non sono durate a lungo, per un paradossale incidente di percorso che le capitò. Lei come abbiamo detto si inventò l'inculata, come metodo anticoncezionale e persino più foriera di orgasmo lungo, della scopata. Ironia della sorte un giorno tornò a casa il marito Generale, arrapatissmo dopo mesi di astinenza, forse, che la mise per terra a gambe divaricate, se la scopò di brutto e le sborrò dentro.
Per l'effeto dopo 9 mesi dovette partorire. Aveva 43 anni. Il generale invece della levatrice la mise nelle mani dei medici, che le fecero venire una infezione da post parto, con le loro mani assai meni delicate di quelle dell'ostetrica. Insomma la inventrice dell'amore alla francese, del fisting anale e vaginale e di tanto altro di erotico e di importante per il progresso della Scienza, alla fine morì nel modo più stupido, che si possa immaginare. Per una banalissima scopata con un anziano marito arrapato, che non aveva mai osato metterglielo nel culo. Anche perchè per una cosa del genere ci vuole duro da culo. Come da definizione ben nota. Mettete via questo racconto storico e rileggetelo più e più volte, per una vostra crescita personale culturale. E' tutto ricavato da note storiche autentiche e verificate e adesso che ci penso bene, anche il pompino da "pompa idrovora" è una invenzione col marchio Du Chatelet. Un grande scienziato, di cui non mi sembra il caso di fare il nome, ad una certa età non lo aveva più duro da culo. Emilie, per non mandarlo via insoddisfatto sessualmente, glielo prese in bocca. Quello era in astinenza da settimane dacchè non si faceva seghe. Capendo la nobildonna che sarebbe arrivata una copiosa sborrata, le venne in mente di succhiare come una pompa idrovora al momento del picco massimo. Fatto sta che la sensazione vissuta dal grande matematico fu descritta come paradisiaca. Si ritrovò la bocca piena zeppa di sborra, che ingoiò tutta. Questa è una nota storica che quasi nessuno conosce. Scientifico il principio di funzionamento: se la succhiata comincia troppo presto, la senzazione è sgradevole e ritarda persino l'eiaculare a volta fermando tutto, addirittura. Se si mette in moto quanto lo sborro ha già cominciato ad eiettarsi, la bocca già è piena e l'idrovora non si compie. La donna deve avere un tempismo perfetto per regalare un effetto idrovora fantastico. E la du Chatelet sembra che avesse imparato a farlo talmente bene, che tutti i figli della servitù, adolescenti, (non proprio tutti, solo i più dotati) li riceveva in salotto e li pregava di non farsi seghe e di farsi fare il suo poderoso pompino ogni tanto.

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