Giulia “La giusta punizione….”

di
genere
dominazione

Continua da parte mia l'esperimento di mettere nero su bianco le fantasie di amiche virtuali e non, a volte non ce un finale nei miei racconti non ce un seguito, tutto finisce quando viene soddisfatta la fantasia della musa. Oggi vi presento Giulia animo inquieto, anonima impiegata Milanese ma che soffoca forse troppo la sua natura di "femmina". Per consigli commenti, pareri e per proposte vi lascio la mia mail: giocotraamici@virgilio.it
_________________________________________________________________________________________

….. ore 04.00 del mattino Giulia cammina per strada, il silenzio della città la circonda anche se Milano non è mai silenziosa la città vive sempre a qualsiasi ora del giorno e della notte, sorride Giulia ripensando alla serata appena trascorsa in discotecate, si è scatenata come non faceva da tempo, ha ballato sul cubo si è esibita come piace a lei lasciando l’acquolina in bocca a tutti quelli che l’hanno vista che l’hanno desiderata li in quel locale, bip bip un messaggio su watsapp rimbomba insieme ai suoi tacchi per strada, “Ciao Giulia sono Wolf il pugliese, volevo sapere se posso rivederti magari domani per un aperitivo”, e si Wolf simpatico affascinante, intrigante, “vedremo forse Wolf e poi l’emoticon di un bacio”, le piace giocare con gli uomini farsi desiderare, farsi corteggiare e poi se un tipo le piace Giulia si concede senza se senza ma, il sesso è un gioco tra adulti, un gioco fatto di sguardi, di carezze di passione anche decisa, le piace il sesso in molti le hanno detto che è nata per quello, per il sesso per dare piacere e soprattutto per ricevere piacere, e cosi piena di questi pensieri cammina da sola nella città vuota ma sempre viva verso la fermata della metro, tre stazioni e poi sarà a casa, pensa già al suo lettone accogliente ma vuoto per questa notte, pensa già ai suoi cuscini che l’abbracceranno nuda, si perché Giulia dorme nuda ama assaporare il fresco delle lenzuola in seta sul suo corpo ama sentire la sua pelle accarezzata dal buio, Giulia ama.
Voci alcune voci dietro di lei, non ci fa caso subito saranno altri nottambuli che vanno verso la sua stessa meta la fermata della metro, altre storie altre vite che per una strana coincidenza si incroceranno in questa notte calda, di una giornata estiva bollente che sta per iniziare. Arrivata scende le scale di fretta, le voci sono più vicine e sembrano di soggetti non italiani, non si gira Giulia scende le scale quasi in apnea, entra nella stazione vuota ma illuminata, si sente al sicuro o forse no, le voci sono dietro di lei, parlano ad alta voce sono quasi schiamazzi in una lingua sconosciuta, stranieri ce ne sono tanti adesso a Milano forse troppi, “ciao bella signora cosa fare tu tutta sola in stazione ora, se vuoi ti facciamo guardia è pericoloso per bella donna”, una frase urlata che rimbomba nella stazione vuota, e si è diretta a lei, il cuore in gola inizia a sudare Giulia, chi sono cosa vogliono ma è possibile non poter andare in giro da sola nella mia città? Mille domande mentre lei attende il treno che la porterà nel suo rifugio, nella sua alcova lontana da tutto e tutti, guarda il display cavolo 5 minuti, cosa sono 5 minuti un’eternità se sei sola nella metro alle 4.00 di notte.
“No educato se ti fanno domanda tu non risponde bella signora”, circondata ecco circondata da quattro energumeri di colore, quattro ceffi non dall’aspetto rassicurante, alti possenti e con lo sguardo di chi ha bevuto troppo, sicuri di esser impuniti e che possono fare tutto quello che vogliono, non si è mai trovata in una situazione del genere Giulia, proprio ora proprio a me pensa sudando freddo, “si ragazzi scusate non avevo capito che fosse a me la domanda, cmq sono ok sono arrivata a casa e ce il mio fidanzato che mi sta venendo a prendere con il treno abbiamo appuntamento a questa fermata eee….” “ quante parole coma fa tuo fidanzato a fare andare in giro di notte bella donna provocante come te, tu dire bugia non ha fidanzato su treno”, i quattro ridono e parlano tra di loro ad alta voce, Giulia spera arrivi qualcuno al binario il treno ancora 4 minuti troppi, vorrebbe urlare vorrebbe fuggire ma dove va con i tacchi? Ed anche se si sfila le decoltè nere come può avere la meglio su quattro colossi di colore dal fisico scolpito e la bava alla bocca? “no ragazzi davvero è tutto ok io mio fidantazato…….” È un attimo non termina la frase qualcuno al prende da un braccio la tira a se, schiacciata contro il corpo nerboruto la mano sulla bocca per non farla urlare mentre gli sussurra all’orecchio “ti ora ha quattro fidanzati nuovi, che vogliono giocare con te, tu non aspetta più nessuno, tu non grida fa si con testa e io lascio bocca”, terrore nei suoi occhi alcune lacrime annebbiano la vista mentre la testa è già annebbiata dal gesto del ragazzo di colore, immobile, pietrificata non ha forza di reagire di parlare di annuire, e poi trascinata di peso verso uno sgabuzzino posto ai limiti della fermata, con un calcio poderoso uno dei quattro apre la porta, è uno di quei ripostigli usati per tenere gli attrezzi, buio, umido, sporco, e Giulia viene spinta dentro. “Vi prego lasciatemi per favore il mio fidanz….” Uno schiaffo a mano aperta colpisce il viso di Giulia cade per terra, sente la polvere sotto le mani, l’umidità nell’aria, i quattro si calano i pantaloni tirando fuori i loro grossi e lunghi cazzi neri se lo menano, nell’aria ora oltre all’odore di umido e muffa si riempie del puzzo di questi uccelli sicuramente poco lavati, ma enormi il riflesso della luce che viene da fuori crea un gioco di ombre sulla parete e sembrano enormi, uno la prende per i capelli glieli tira mettendola in mezzo a loro quattro che la circondano, sente le verghe sbattergli sul viso, “succhia cazzo puttana”, “ dai apri bocca troia”, piange e come un automa apre la bocca, lo sente aspro puzzo di piscio che a poco dopo sparisce sostituito dal sapore della sua saliva, acre e grossa cappella a fatica le sta in bocca, passa da un cazzo all’altro con la bocca , non li tocca ma lecca e succhia lentamente, altro ceffone, “una troia come te non sa fare pompino? Ci prendi per culo? Ne vuoi ancora avanti puttana fa tuo lavoro con bocca”, Giulia ama succhiare il cazzo lo ha sempre fatto con passione sembra sia una sua dote naturale almeno a detta dei suoi amanti, ma mai costretta mai obbligata a sempre avuto lei il controllo della situazione li ha sempre presi per le palle gli uomini ma adesso è diverso questo è stupro, si impegna ma le lacrime gli scivolano dal viso, succhia cerca di farlo bene ma singhiozza vorrebbe fuggire guarda fuori nessuno, arriva il treno, ciuf apre le porte, le richiude e via… non ha scampo.
Ma ce una cosa che la sta sconvolgendo in tutto questo, non i loro cazzi, non solo la situazione ma il fatto che si sta eccitando, sente la sua figa pian piano bagnarsi i seni indurirsi, non indossa intimo Giulia non lo ama soprattutto d’estate, la sua testa le dice ma che fai non puoi eccitarti ora, non lo fare non è giusto ma il suo corpo il suo istinto di femmina invece risponde al contrario e si bagna Giulia.
La sollevano di peso le strappano l’abito di dosso ora è nuda davanti a loro, il viso contro il viscido muro una mano le spinge il viso contro la parete ed una mano che fruga nelle sue intimità, “puttana bagnata puttana bagnata”, urla mostrando il palmo della mano ai suoi amici, e poi sente il cazzo duro grosso e lungo farsi strada facilmente tra le sue gambe, chiude gli occhi ne gode e le scappa un leggero mugolio, “brava puttana vedo che ti piace”, ed inizia a scoparla con foga e furore, mani nere sulle sue bianche chiappe, Giulia sporge il bacino gode di questo trattamento il suo corpo freme la sua figa si bagna mentre qualcuno le morde i capezzoli facendole male, ma quel dolore misto al piacere, la sua mente in panne, non sa più dove si trova con chi perché sente solo un cazzo che la trapana senza sosta viene un orgasmo non può trattenerlo e lo urla “figlio di puttana vengoooooo bastardo siiiiiii”, infoiati la toccano otto mani sul suo corpo un cazzo in bocca e lei succhia e quello dietro che sbatte contro le sua chiappe, slap slap slap e sborra urlando come un masai prima di andare in battaglia schiaffeggiando le chiappe sborra riempiendole la figa di fiotti bollenti e potenti, si allontana un attimo di tregua mentre la sborra cola dalla sua figa poi subito tappata da un altro, “ti piace cazzone nero vero puttana bianca, ti piace vero puttana bianca?”, gli urla schiaffeggiando il suo culo ormai rosso come un giubbotto catarifrangente, una copiosa sborrata in bocca quasi la soffoca mente il pistone continua a scoparle la bocca come fosse la sua figa toccandole le tonsille, tossisce e quasi vomita litri di sborra e saliva mentre l’altro si svuota ancora nella sua figa.
Non ce tregua non sono soddisfatti adesso a quattro zampe come una cagna, piange e gode Giulia mentre sente una grande cappella giocare con il suo buchino, buchino poi ha fatto sempre sesso anale, le piace discretamente ma non si è mai sottratta a provare nuovi giochi, ora no non vuole è troppo è troppo grosso, un urlo squarcia la stanza, uno sputo sul buchino due dita dentro e poi la grande cappella senza indugiare troppo le sfonda il culo, “tappa bocca a puttanaaaaa”, urla quello che la sta sodomizzando e subito uno dei quattro le mette il cazzo in bocca mentre l’altro martella il suo culo, saranno 23 o 25 cm, sente le palle sbattere contro la figa è tutto dentro mentre mani rozze le stringono i fianchi e gocce copiose di sudore cadono sulla sua schiena, si allarga il culo sente meno dolore, un cazzo cosi nel culo tutto di un botto mai avvenuto, dolcezza zero, passione men che meno, la stanno scopando come animali inferociti che fanno a brandelli la povera preda capitata sui loro passi, eppure gode ancora un orgasmo mentre le viscere le vengono riempite di sborra che grugnando come un maiale le scarica urlando nella sua lingua.
Per terra nuda, sudicia come un oggetto trattata come una bambola gonfiabile o forse peggio, piena di lividi, piena di umori i quattro soddisfatti intorno a lei prendono la sua borsa leggono i documenti, “bene Giulia Sandi che abita in via ….. non ci hai mai visti, non ci hai mai incontrati se tu va polizia noi venire a casa tua, prendere te e portare con noi a fare puttana in Nigeria li piace carne bianca, capito puttana?” fa si con la testa Giulia negli occhi il terrore, per terra a fatica alza la testa, “ok nn ci siamo mai visti e incontrati ma vi prego lasciatemi andare ora”, ridono i bastardi, la prendono in giro ancora, “noi ora andare via tu aspetta 15 minuti poi esce e va via ora noi lasciamo altro ricordo di noi addio Giulia Sandi”, e detto questo in cerchio iniziano ridendo a urinarle addosso, una pioggia dorata che non finisce mai lunga e puzzolente, e sempre ridendo vanno via.
Trema Giulia ha paura ed ora che faccio? Tenta di rivestirsi alla meglio, sporca con il vestito strappato, sono le 6.00 la metro è quasi piena non vuole uscire come fa a tornare a casa? Poi idea manda un messaggio a Wolf “scusami ho bisogno di aiuto non so a chi chiedere sono nella metro ….. in uno sgabuzzino, sono stata stuprata sono nuda, portami qualcosa da mettere addosso e accompagnami a casa ti prego Wolf”…. due minuti ed arriva la risposta, “arrivo Giulia arrivo”.
di
scritto il
2022-07-21
2 . 7 K visite
Segnala abuso in questo racconto erotico

commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.