Col pensiero ribgraziai la spia del termometro dell'acqua.

Scritto da , il 2022-07-09, genere etero

Quel giorno ero in giro a curiosare sulla nuova zona della mia città e, quando mi fermai un attimo vicino alla Chiesa per considerare se valeva per me la pena di bussare e chiedere agli abitanti di lì se avevano pensato a godersi una piscina. Mentre valutavo ogni fattore mi si accende la spia sul cruscotto segnalando problemi al raffreddamento motore. Osservo bene e noto con amarezza che probabilmente avevo una perdita d'acqua. Scendo dall'auto e guardo a terra sotto il motore ma non vedo perdite d'acqua. Per guarnire l'amara torta del guidatore, ovvero io, inizia una scrosciante pioggia che minfradicia fino alle ossa. Corro dentro alla Chiesa dopo aver visto che il serbatoio dell'acqua era quasi vuoto e fortunatamente ci trovo il Prete che aveva seguito la scena del mio contrattempo con l'auto. Lui, dopo avermi salutato sparisce in Sacrestia ma poco dopo rieccotelo apparira con una graditissima tanica con acqua. Me la dà in mano poi si scusa perchè si dve recare da un suo parrocchiano ma visti i miei abiti, mi consiglia di prendere una sua tonaca consumatissima e vecchia ma almeno mi fa notare che è asciutta. Lui parte ed io vado subito a mettere l'acqua all'auto e rientro in Chiesa e, mentre stò cercando dove posso togliermi gli abiti bagnati vedo il Confessionale e penso di mettermi lì a cambiarmi. Nel frattempo entra una giovane e bella signora vestita di nero. Mi avvicina e domanda cosa mi è accaduto. Le spiego subito che la pioggia mi ha inzuppato a fondo e devo cambiarmi tutto. Lei che voleva confessarsi, chiaramente mi ha preso per il Sacerdote ma non mi dà il tempo di chiarire dubbi e mi prende per mano dicendomi che andremo a casa sua lì vicino dove mi cambierò e mi laverà subito tonaca ed abiti laici. Pochi passi e siamo a casa sua dove entriamo e mi dice di entrare in camera da letto e sul lettone appoggia abiti maschili presi dall'armadio e poi mi lascia solo a cambiarmi tutto. Poco dopo io esco con i nuovi per me abiti e lei prende tonaca e tutto il resto mettendoli in lavatrica con programma rapido. Ci accomodiamo in salotto e lei subito mi dice che era venuta in Chiesa per confessarsi: lei era da pochi mesi vedova e mi fa vedere le foto del perduto marito. Poi però mi dice che ha bisogno di confessarsi e, senza darmi il tempo di dirle che non sono un Prete, si fà il segno della croce e mi parla di avere incontrato un uomo in un negozio e la notte lo ha sognato che stava lì a casa sua e si spogliava per andarea letto e lei non si oppose minimamente anzi, partecipò ai gustosi giochi e quando si svegliò si trovò infradiciata dai suoi umori vaginali sulle cosce. Io a quel punto ero tutto preso a vedere le sue tornite cosce che strusciava l'una contro l'altra e le calze trasparenti di nylon, rendevano il movimenti eccitantissimo per me ed allora le dissi subito che aveva fatto una cosa imperdonabile e meritava perciò una severa punizione ed invitai lei a stendersi sul tavolo con le gambe piegate ed i piedi appoggiati a terra e lui subito, borbottando strane parole che mischiò con termini in latino da lei incomprensibili, si sbrigò a sollevarle la gonna ed abbassò le grandi ma sempre eccitanti mutande che celavano un gran bel culo e tra le cosce una già ben umida figona pelosissima tanto da sembrare una pelliccetta foltissima rossa come il pelo di volpe. La tenni ferma abbracciandole la vita con la sinistra e la destra la usai per sculacciarla fino a farla gemere tra pianto e piacere. A quel punto mi slacciai i calzoni che subito mi caddero a terra e le infilai il cazzo in figa e me la stantuffai, la scopai fino a sborrare un fiume di sperma. Lei subito si inferocì con me perchè non voleva essere ingravidata da un uomo non suo ed allora la calmai dicendole che era sterile quindi non sarebbe rimasta incinta da me e, visto che la scopata le era ben piaciuta, la tenni nuovamente ferma e le infilai l'Indice nell'ano facendola gridare a squarciagola e lei dopo mi urlò che aveva il culo intatto, vergine ed allora si accese in me l'indomabole desiderio di incularla subito ed anche senza l'uso di lubrificante, quindi le dissi di darmi dello spago e con quello le legai caviglie e polsi agli angoli del tavolo sulle zampe e, datomi un'insalivata al glande ed al suo ano, la penetrai col cazzo rigidissimo, eccitatissimo senza minimamente contenermi nel dominare il forte desiderio, infatti l'inculai facendola sanguinare molto e facendola urlare di dolore che più era intenso, più mi ingrifava pazzamente ed anche lì le sborrai dentro tutto quanto avevo nelle palle. Io mi stavo lavando in bagno quando lei si presentò con i miei abiti e la tonaca lavati ed asciugati a fondo e mi pregò di spalmarle all'ano una pomata per lenire il dolore provato fino a poco fà. Poi aggiunse se era a posto con la sua coscienza e subito presi la palla al volo dicendole di farmi un bocchino di saluto che dovevo tornare alla mia Parrocchia e non lì dove mi aveva trovato ed in merito le diedi un mio biglietto da visita, poi le presi il viso tra le mani e la spinsi ad abbassarsi inginocchiandosi a terra e le feci aprire la bocca dove c'infilai il cazzo che ciucciò con molta incompetenza e dovetti spiegarle cosa doveva farmi con la lingua roteandola sul glande. Alla meglio mi spompinò fino a farle riempire la bocca di sborra ed infine le dissi che la penitenza doveva essere anche un poco umiliante e la guidai a scendere sul mio ano con la lingua e me lo feci leccare a lungo mentre lei mi stava facendo godere nuovamente ma con una sega. Dopo che mi rivestii le impartii la mia benedizione e le promisi che sarei tornato da lei presto. Poi uscii andando via da lei che rimase ad osservarmi alla finestra.

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