Racconto n. 13 "L'insoddisfatta"

Scritto da , il 2022-06-25, genere etero

Racconto n.13 “L’insoddisfatta”
Lorenza era assai pensierosa, tesa perché da un lato le era piaciuto farlo con i due uomini, dall’altro lato, si sentiva inevitabilmente sporca.
Così decise di prenotare un massaggio, non credendo di riuscire a trovare il posto per il giorno stesso. Invece ci riuscì e riusci anche ad avere la sua massaggiatrice preferita ossia Silvia.
Purtroppo, quando arrivò al centro estetico, le dissero che Silvia era dovuta andare via urgentemente per via di sua figlia.
Quindi, al suo posto, se voleva c’era Alberto. Lei era perplessa non si era mai fatta massaggiare da un uomo e pensava che si sarebbe sentita a disagio.
Comunque, disse di sì, visto che, ormai era uscita di casa.
Alberto la fece andare a spogliare nel camerino e a me mettersi la biancheria mono uso di obbligo in questi casi. Poi, si sdraiò nel lettino e lui prese a massaggiarle le spalle che erano assai contratte.
Le sue mani erano davvero calde e sapienti e a Lorenza, non volendo scappò un gemito.
Era davvero in imbarazzo, ma Alberto disse che alle volte succedeva e di non preoccuparsi.
Lui continuò a massaggiare andando via via sempre più in basso fino ad arrivare al suo lato b e qui lui, fece la prima cosa non professionale ossia gli levò le mutandine monouso e si mise a massaggiarli il culo e poi a baciarglielo, dicendole che era davvero bellissimo.
Lei gli disse che non era professionale comportarsi così e lui le disse brutalmente che le sembrava una donna che avesse bisogno di molte “attenzioni” maschili.
Lei gli rispose che ultimamente le aveva avuto, certo non dal solito uomo, ma da diversi. Fu la risposta sbagliata, in quanto, lui si sentì in diritto di farle sentire il suo cazzo in erezione sul culo.
Lei sentì che era bello grosso e lui disse che non vedeva l’ora di scopare con lei. Lorenza rispose che non le sembrava il luogo adatto, ma Alberto disse che l’aveva già fatto diverse volte e non era il solo, tra i massaggiatori di lì a farlo.
Lei avrebbe voluto prendere e andarsene perché lui le sembrava molto arrogante e sicuro di sé e stava per farlo, quando lui la baciò in bocca, con la lingua, strappandole il reggiseno monouso.
Lorenza quindi, spogliò Alberto, voleva vedere come fosse ed aveva un bellissimo fisico, oltre che un cazzo di discrete dimensioni.
Lei si sentiva in balia delle proprie sensazioni mentre lui le succhiava i capezzoli e aveva messo un dito nella fica bagnata.
Le disse che era proprio in calore e non capiva perché prima sembrava che non volesse dargliela.
Lei rispose che ultimamente l’aveva data effettivamente un po’ troppo via e lui disse che non se ne sarebbe pentita con lui.
Quindi, la fece appoggiare al lettino con il culo in su, mentre lui senza neanche un lubrificante la inculò strappandole un grido che per fortuna si sentì poco perché lui in maniera previdente le aveva messo una mano sulla bocca.
Lui le fece sentire dentro di sé quanto era grosso e lungo il suo cazzo, poi prese a muoversi lentamente strappandole gemiti di piacere sempre smorzati dalla mano di lui. Finchè lui le venne dentro e lei ebbe il suo orgasmo.
Siccome Alberto conosceva molto le donne, capiva che Lorenza ne aveva ancora molta voglia, quindi la fece sdraiare e prese da un armadietto un vibratore che le infilò dentro e che la fece venire molte volte. L’ultima addirittura squirtando per la gioia di lui, che aveva visto poche donne che erano riuscite a farlo.
Le disse che era proprio una gran soddisfazione vederla godere oltre che bellissimo trombarla.
E le fece vedere che era ancora pronto con il suo cazzo ben in erezione e quindi lei senza dire nulla, lo prese in bocca e prese a succhiarlo, succhiarlo, succhiarlo. Lui le disse che era una gran pompinara e venne nella sua bocca con potenti e abbondanti getti di sperma che lei ingoiò senza alcun problema.
Alberto disse che era in ritardo che aveva un altro massaggio da fare, la baciò le disse di mettersi l’accappatoio, poi rivestirsi e uscire, come niente fosse.
Si scambiarono il numero di telefono per rivedersi poi con tutta calma.

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