L'equivoco 2° - Scopare al telefono

Scritto da , il 2022-06-21, genere tradimenti

Verso mezzanotte squilla il telefonino della moglie:

-Ciao tesoro.-

-Ciao amore!-

Aveva risposto lei col respiro pesante.

-Come stai tesoro?-

-Sto bene.. sto bene, ma sai anche tu in che condizioni mi hai lasciata in pizzeria!

A parte la figura di merda di essere rimasta sola in mezzo a tanta gente, ma se non fosse stato per quel gentile giovanotto che mi aveva riaccompagnata a casa, avrei dovuto anche chiamare un taxi.. che vergogna!-

-Lo so tesoro.. lo so che dopo la pizza dovevamo correre a casa a fare l'amore e so anche che eri già eccitata!

Avevo sentito sai, come eri già bagnata tra le cosce ed anche il tuo alito aveva già il profumo di maschio di quando me lo succhi prima di fare sesso.-

(Naturalmente il marito sapendo di essere in viva voce e che all'ascolto vi fosse l'uomo che in pizzeria, quando lui si era assentato aveva sborrato in bocca alla moglie e che in quel momento se la stava chiavando sul suo letto coniugale, aveva parlato in modo criptico ed allusivo in modo da aumentare l'eccitazione di entrambi gli amanti.)

-Io sono ancora bagnata come prima e forse, anche di più perché nell'attesa che tu mi chiamassi, mi stavo masturbando.

Masturbati anche tu amore, fattelo diventare duro e chiavami al telefono come sai fare tu!

Lo sai che mi piace quando facciamo l'amore al telefono.. quando me la lecchi con la tua lingua e quando te lo succhio sino a sentire il sapore della tua sborra come se davvero tu fossi con me. -

-Ma cazzo, lo sai anche tu che se nel mio lavoro c'è una emergenza, devo lasciare tutto e precipitarmi dove c'è la crisi anche se fosse in capo al mondo.-

-Perdio amore! Non ti ho chiesto del tuo lavoro in questo momento, ti ho solo detto che ho la fica in fiamme e che ho bisogno del tuo cazzo anche se sei lontano!

Ti stai masturbando?-

-Si.. si.. ce l'ho duro anche se, al pensiero di quanto tu fossi eccitata, mi ero già masturbato ed ero venuto in aereo appena dopo il decollo.-

Quella conversazione avveniva in viva voce mentre la moglie, distesa supina sul materasso del suo letto coniugale, stringeva tra le mani un grosso cazzo che aveva la cappella, ancora bagnata di saliva e umori, e che, dal forellino uretrale, gocciolava ancora a pochi centimetri dalle sue labbra.

Naturalmente, il marito lo sapeva ed anche se non ne era certo, sapeva che era così dalla voce e dalle parole della moglie.

-Mmm.. che bello amore.. lo vedo, sento il calore del tuo cazzo, vedo le sue vene gonfie , la cappella livida e lucida di saliva.. dio mio amore.. sento il tuo respiro profondo.. mettimelo in bocca.. fatti succhiare e chiavami come sai fare tu!-

A quel punto, senza che vi fossero stati preventivi accordi, l'amante della moglie, aveva cominciato ad eseguire i suoi desideri come se il suo cazzo fosse quello del marito in diretta telefonica.-

-Mmmmm.. come me lo succhi bene!

Aveva biascicato ansimante il marito sapendo che la moglie stava succhiando quello dell'amante.-

-Che bello amore.. cosi.. così.. chiavami la bocca come sai fare tu mentre io ti strizzo i testicoli e ti ficco un dito nel culo!

I gemiti del marito, uniti ai suoi che si stava masturbando furiosamente, si sovrapponevano ai rantoli dell'amante già sul punto di sborrare:

-Non venire amore.. non venireee!!!!

Le grida della moglie avevano accompagnato il suo orgasmo e quello del maschio che le godeva in bocca mentre il marito, al culmine della sua feroce sega, si sborrava tra le dita:

-Che meraviglia amore.. mi hai scaldato l'ugola, lo stomaco e tutto il corpo col tuo bollente getto.. che bello.. che bello e che buono!-

Continuava a dire rivolgendosi al marito ansimando, con la bocca impastata di sperma e tutti gli inconfondibili schiocchi, risucchi e rumori strani prodotti da un pompino con ingoio.

Dall'altro capo del telefono, il marito, benché avesse avuto lui stesso una nuova eiaculazione, aveva il cazzo ancora barzotto anche se non completamente duro.

Naturalmente, la sua semi erezione era frutto dell'aiutino del Viagra mentre l'erezione dell'amante, potente come una spada anche dopo la sborrata, era dovuta esclusivamente all'eccitazione provocata dall'incredibile situazione di eseguire lui, le richieste che lei faceva al marito lontano.

-Amore.. ho ancora voglia, sento che hai il cazzo ancora duro, ti voglio.. ti voglio ancora dentro di me:

-Te la lecco prima!-

Aveva ululato il marito:

-Succhiamela!-

Aveva risposto lei afferrando con entrambe le mani la testa dell'amante per spingerla tra le sue cosce.

Mentre l'uomo la leccava, dalla sua fica sgorgavano suoni liquidi mentre dalla sua bocca, gemiti sempre più intensi, segnalavano il suo crescente delirio dei sensi.

-Mettimelo dentro amore.. mettimelo dentro e chiavami.. fammi godere.. riempimi di sborra..!-

A quel punto il marito come fosse un adolescente, si era girato e stringendosi il cazzo tra due cuscini, aveva cominciato a chiavare così la moglie la quale, col cazzo dell'amante che le tormentava dolorosamente l'utero coi suoi potenti affondi, aveva avuto due orgasmi consecutivi prima che lui le scaricasse in corpo a raffica i suoi potenti fiotti di sperma.

-Dio mio amore, come mi hai fatta godere e quanta sborra mi hai sparato in corpo!-

Aveva detto la moglie al marito mentre l'amante saldamente dentro di lei, le succhiava i capezzoli e le tempestava il viso di umidi baci.

Il marito l'aveva chiamata diverse volta ancora quella notta per accertarsi del fatto che davvero fosse soddisfatta di come fossero andate le cose e per farsi "perdonare" per la sua imprevista assenza.

in occasione dell'ultima chiamata alle cinque del mattino prima che il marito potesse terminare le cose che aveva da dirle lei, col tono seccato della voce gli aveva detto:

-E no cazzo!

Neanche stasera rientri ed anche stanotte mi lasci sola?! Cazzo.. cazzo!

Se continui così col tuo lavoro, andrà a finire che mi dovrò fare un amante!-

Gli aveva proprio detto così mentre in ginocchio davanti all'amante, gli stava ripulendo il cazzo dall'ultima sborrata.

Naturalmente qualcuno tra i lettori, si sarà chiesto cosa fosse successo con quell'altro. Ebbene, le cose erano andate così:

Come già detto, quel maschio le piaceva molto e lei, avendone intuito una certa riservata timidezza, quella sera era uscita di casa senza calze, senza reggiseno e senza mutande!

Chiunque l'avesse solo sfiorata, avrebbe capito che era preda di una incontrollabile voglia di cazzo.

Solo lui non l'aveva capito o, ancora peggio, non era in grado di degustare un simile bocconcino.

In macchina, seduta accanto a lui, lei era subito caduta vittima di una incontrollabile libidine.

Lui bello, elegante, aitante, profumato ed avvolto da un impercettibile alone di maschio che lei sentiva penetrarle in corpo attraverso tutti i sensi ed i pori stessi della pelle.

Non appena in macchina lui aveva cominciato a parlare della moglie mentre lei, con una mano gli accarezzava il pacco e col l'altra, gli aveva preso la sua e se l'era portata sulla fica nuda, aperta e già bagnata.

Niente!

Nessuna reazione sen non il suo parlare come una nenia di se stesso e della moglie che lo tradiva.

Lui non aveva persone alle quali confidava le sue angosce ed i suoi drammi familiari.

Lui parlava.. parlava.. e lei, senza mai rispondere, con la sua mano sulla fica, aveva già avuto due orgasmi.

Giunti al ristorante, lei era già sconvolta dalla situazione destinata comunque ad aggravarsi.

Mentre cenavano, lui parlava.. parlava sino a che, non aveva confessato che le uniche persone con le quali riusciva a parlare e che ascoltavano i suoi problemi, erano le prostitute che lui pagava solo per essere ascoltato.

Quando lei finalmente aveva realizzato di essere stata scambiata per una prostituta, si era alzata di scatto dal tavolo ed avvicinandosi al suo orecchio gli aveva bisbigliato:

-Ingegnere, puttane e prostitute saranno tua moglie, tua madre e tua sorella, io non sono una puttana ma una troia per il mio piacere e quello del mio amato marito mentre tu sei un poveretto frustrato e impotente.. sei un povero e irrimediabile cornuto!-

Alla fine di quella silenziosa filippica, si era imbrattata la mano cogli umori della sua fica e, dopo avergliela strusciata in faccia e sulla bocca, aveva preso la flute di Champagne che aveva davanti e gliel'aveva tirata in faccia:

-Senti riccastro di merda, il sapore della fica, dei soldi e delle corna!-

Ed era andata via.


Che meraviglia, il marito le aveva regalato una intera giornata ed un'altra notte da trascorrere col suo focoso giovanotto.


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