Racconto n. 5 "L'insoddisfatta"

Scritto da , il 2022-06-21, genere tradimenti

Racconto n. 5 “L’insoddisfatta”

Lorenza per dei giorni non contattò nessuno stette da sola a pensare. Era combattuta da un lato le era piaciuto il sesso così, dall’altro lato non si riconosceva proprio più.
Non credeva davvero di avere fatto sesso con due uomini e si spaventò quando in un sito porno vide il video di lei con i due uomini.
Non sapeva di essere stata ripresa e nel caso non avrebbe dato il suo consenso. Si vedeva la sua faccia, se almeno le avessero fatto mettere una mascherina, ma anche in quel caso, non sapeva se avrebbe fatto il video
Era davvero disperata, anche perché purtroppo seppe da una conoscente che il video girava via whattsapp e che praticamente tutti in paese l’avevano visto. Tutti, tranne suo marito che davvero non sospettava di nulla.
Non sapeva davvero che fare, telefonò ai due uomini, ma erano degli stronzi e non capivano, lei non aveva dato il consenso ad essere ripresa, né tanto meno alla diffusione del video via internet.
Succedeva che tutti in paese la guardavano e ridevano e lei stette una settimana murata in casa finché dovette uscire per fare la spesa.
Al supermercato, la gente che incontrava la ingiuriava con male parole e lei purtroppo non avendo la risposta pronta, restava senza dire nulla.
Fino a che, si fece avanti il direttore del supermercato, dicendo che la dovevano smettere e che anche loro, certamente non erano delle persone specchiate se avevano guardato tale video.
Lei lo ringraziò, lui disse solo che era suo dovere. La guardò con interesse e lei si domandava se anche lui avesse visto il video, ma non osava domandarglielo e forse non lo voleva neanche sapere.
Quindi, andò alla cassa, pagò e uscì, senza ulteriori incidenti.
Andò anche dal macellaio, ma per fortuna essendo presto non incontrò altri clienti,
Poi andò a casa, si rinchiuse, anche se, nel suo intimo, pensava che non poteva andare avanti così tutta la vita per colpa di due stronzi. Certo, lei si era divertita con loro, ma non voleva certamente che tutto ciò fosse visto da tutto il paese.
Passò una settimana e ri andò al supermercato. Incontrò il direttore, le chiese come andava, lei rispose che stava rinchiusa in casa per non incontrare nessuno. Lui le disse che non poteva certo vivere così. Le chiese se era sposata, lei rispose di sì, ma il marito non si era accorto di nulla e lei tremava al pensiero che qualcuno gli facesse vedere il video.
Il direttore le disse che doveva parlarle, lei chiese di cosa e lui rispose che non poteva certo dirlo lì. Lei, alla fine, molto titubante, le dette il suo numero di telefono, anche se, aveva paura che anche lui fosse uno stronzo come i due del video.
Lui era gentile, ma tutti gli uomini lo sono prima di ottenere la fica di una donna, detto assai brutalmente.
Era un bell’uomo, alto, moro, occhi verdi, il pacco non lo poteva vedere, perché aveva un camice perché mancando un dipendente doveva lavorare nel punto vendita e non di sopra, come abitualmente faceva nel suo ufficio.
Lei fece velocemente la spesa e tornò a casa.
Per due giorni aspettò la telefonata, dopo quattro giorni lui la chiamò e le disse che voleva incontrarla per parlare. Lui le disse che sarebbero andati in un bar in città. Lei accettò.
Si videro nel bar. Lei si era vestita con particolare cura perché aveva finito con l’ammettere che le piaceva assai il direttore e il suo modo discreto di fare.
Anche, lui che si chiamava Matteo si era vestito molto bene, con un completo giacca, cravatta, pantaloni blu elettrico, colore che per altro Lorenza adorava.
Tra di loro, si vedeva c’era un attrazione fortissima. Lui le spiegò che era sposato al solito infelicemente visto che sua moglie, non era più interessata ad andare a letto con lui, ma andava con la sua amica. Lei gli chiese perché non si separassero, ma lui disse che non avrebbe accettato che il loro figlio fosse cresciuto da una coppia di lesbiche.
Così, ognuno faceva la sua vita.
Le disse sinceramente che si era masturbato più volte vedendo il video di lei con i due uomini.
Lei diventò rossa, da un lato era lusingata, dall’altro voleva andarsene. Lui capì il suo dilemma e le disse che voleva conoscerla, oltre a volere andare a letto con lei.
Lei disse che aveva pensato a lui, che si era vestita bene per lui, che le era piaciuto che l’avesse difesa al supermercato e che a quel punto, si era chiesto se anche lui avesse visto il video.
Matteo le disse che non aveva ricevuto il video via whattsapp, ma che ci si era imbattuto per caso su internet. Disse che aveva avuto l’alzabandiera solo vedendola nuda.
Lei disse che la conversazione si faceva troppo hot e di quel passo, lei non sapeva se sarebbe riuscita solo a parlare.
Matteo le prese la sua mano e le fece sentire il suo cazzo, lungo e duro per lei.
Lei allora disse che dovevano andarsene perché aveva troppa voglia. L’unica cosa è che lui avrebbe pensato che lei fosse un’affamata di sesso.
Matteo, in effetti, disse che, non aveva conosciuto una donna così vogliosa e lei rispose che era così da due anni anche perché suo marito non la trombava. Sì certo era un brav’uomo, ma non la baciava neanche in bocca.
Pagarono il conto e lui le disse che conosceva un alberghetto, in cui, non gli avrebbero chiesto neanche i documenti.
Andarono e si iniziarono a baciare con passione nell’ascensore. Lui, era un vero e proprio polipo, le mise le mani dappertutto. Le disse che toccarla era proprio il top e che non vedeva l’ora di fare l’amore con lei. Disse così, non disse fare sesso e lei, in cuor suo, ne fu contenta.
Arrivarono in camera, si strapparono quasi i vestiti di dosso. Non andarono a letto, lui le disse che voleva il suo culo. Quindi, lei si appoggio al tavolino col culo in evidenza, lui le spalmò un lubrificante che si era portato dietro, intanto le faceva sentire sul culo quante fosse prorompente la sua virilità.
Lei disse che si sentiva pronta e lui la penetrò in un sol colpo, mentre lei iniziò a gemere, più forte, più forte, sempre più forte finché venne con un urlo. Lui venne nel suo buchino.
Purtroppo furono interrotti da una telefonata della reception che diceva che clienti si erano lamentati dei loro rumori.
Quindi, andarono a letto e lo fecero nella posizione del missionario, in cui, lei non gridò perché non gli piaceva farlo così. Lei preferiva stare sopra e dopo ci si mise.
Mentre, lui con le mani sul suo culo polposo, le diceva che era fantastico.
Lorenza disse a Matteo che lui era un bellissimo uomo e non capiva proprio come sua moglie preferisse una donna. Lui rispose che voleva solo pensare a godere, che già sua mogie gli rendeva la vita molto amara.
Lei si muoveva lentamente sopra di lui, sospirando e gemendo piano e quindi raggiunse l’orgasmo dopo un po’ perché proprio godeva quando gemeva forte.
Lui le disse che la prossima volta l’avrebbero fatto o in auto oppure si doveva fare prestare una seconda casa di un amico. Voleva che lei raggiungesse più orgasmi, voleva che fosse libera di godere come voleva.
Andarono a farsi la doccia e andarono via dall’albergo. In auto, Matteo fece sentire a Lorenza il suo cazzo ancora in erezione e lei disse che se andavano in un posto isolato gli avrebbe fatto un pompino.
Così andarono in un boschetto e lei fece uscire il cazzo dalla zip e dalla mutande e poi ci si avventò con la bocca e prese ad andare su e giù, a ingoiarlo a più non posso mentre tutti e due mugolavano di piacere. Finchè, lui le disse di ingoiare tutto, anche la più piccola goccia e così fece. Poi, gli lucidò il cazzo e Matteo disse che era stato bellissimo e che era la più brava di tutte le donne con cui era stato.
Lei per curiosità, domandò quante fossero e lui rispose una cinquantina. Lei ci rimase male, ma d’altronde era un uomo bellissimo e con sani appetiti sessuali però aveva paura che la loro storia sarebbe terminata ancora prima di nascere.
Anche lui, le fece la stessa domanda e rispose che con lui erano cinque compreso suo marito e che aveva iniziato da pochissimo a darsi da fare.
Lui non commentò, la portò alla sua auto e si lasciarono dicendosi che si sarebbero sentiti e rivisti molto presto. Lui non vedeva l’ora e anche lei, anche se, in cuor suo aveva paura di essere per lui una delle tante.

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