L'avvocata del cazzo (2)

Scritto da , il 2022-06-02, genere prime esperienze

In questa secondo racconto, ci sarà la narrazione di un secondo avvenimento, che ritengo interessante.
Oramai Michele era il mio amante, e la mia vita continuava come se niente fosse, riuscivo a far combaciare tutto, ma avevo bisogno di confidare la mia tresca a qualcuno, e trovai in Margherita una giovane avvocatessa, che faceva praticantato nello studio e con il quale avevo una buona empatia. Quel pomeriggio eravamo sole, cominciai parlare con Margherita e sicura della sua riservatezza cominciai:
" Margherita, aiutami, ho bisogno di parlare di una situazione, che sto vivendo, con Michele, il nostro cliente, io e lui siamo amanti, la prima volta lo abbiamo fatto in ufficio, qui lui era dove sei ora seduta tu, abbiamo scopato, e scopiamo ancora, e non riesco a staccarmi da lui, ho bisogno, di sentire il suo corpo, il suo pisello, amo il mio ragazzo, ma con lui vivo, situazioni, surreali, mi scopa bene, ci prendiamo sessualmente, siamo talmente diversi, ma cosi, uguali"
Margherita ascoltava in silenzio, poi mi disse:
"Cosa ti attrae di lui, cosa ti rende cosi attratta da lui "
Io risposi
" il suo essere cosi animale, il suo pisellone, la sua carica sessuale, il suo essere cosi diverso dal mio mondo"
Margherita sorrise e mi disse:
"ti capisco, anche a me capita, l'altro giorno mentre venivo in ufficio, c'erano degli operai che lavoravano per strada, e quando sono passata, mi sono sentita cosi osservata che mi sembrava di essere nuda, poi uno di loro, era cosi, primitivo, che mi sono fatta mille film, mentre ero in ufficio, e mi sono toccata, in bagno, e scoppio a ridere"
La tensione fini e mi sentii libera, svuotata, avevo condiviso il mio segreto, e cominciammo a parlare di Michele del suo pisello, di come mi scopava".
Poi vidi Margherita che comincio a masturbarsi davanti a me, con i suoi occhi socchiusi, le gambe che si irrigidivano, e cominciai a toccarmi anche io, vedevo la sua fichetta, rasata, cosi bella, come può esserlo quella di una ragazza di 26 anni, i nostri diti, cominciarono a lavorare, il silenzio dell'ufficio, e solo qualche respiro affannato, alla fine arrivammo, e poi scoppiammo a ridere.

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