Che amori di cani terza parte

Scritto da , il 2022-05-12, genere zoofilia

Arrivammo alla casa in anticipo, come aveva detto Rudingo. Scendemmo ed entrammo nel luogo che io conoscevo bene. L’unica cosa di cambiato era il materasso leggermente più grande ed una tenda che evidentemente Claudio aveva messo come separé da un’altra stanza che prima non c’era. “Dove conduce quella tenda? La prima volta non c’era”. “In un’altra stanza, vedi?” e spostò la tenda mostrando una porta. “Da questa porta si passa ad un’altra stanza che io e Claudio abbiamo fatto costruire in fretta e furia, tanto serve solo a quello scopo”. “E cioè?” domandai, come se già non sapessi la risposta. “La stanza della monta. Adesso spostiamo il materasso più grande nell’altra stanza e tutto è a posto”. Così, nel frattempo che aspettavamo, trascinammo il materasso che poi facemmo passare dalla porta con un po' di difficoltà. La stanza era la più scarna di tutte, non grande, anzi, direi che in tre si poteva misurare le pareti con braccia aperte. Il materasso, non spesso ma abbastanza imbottito, lo posizionammo al centro e occupava quasi tutto il pavimento. Notai che agli angoli erano state posizionate quattro telecamere a circuito chiuso. “A cosa servono quelle telecamere?” “”le abbiamo fatte installare per fare riprese, se chi viene qui è d’accordo. In caso contrario le teniamo spente. Sai, nella prima stanza c’è un monitor sopra la porta, lo hai visto?”. “Ah si, vero. Quindi quello che succede qui non viene solo registrato ma viene visto anche da spettatori fuori da questa stanza”. “Si certo, ma solo se chi viene qui è d’accordo per la registrazione e farsi vedere da un pubblico, altrimenti resta solo fra noi”. Mi sembrava che tutto stesse correndo troppo veloce e un po' mi spaventava. E se a mia insaputa, mentre ero dentro con loro, nell’altra stanza avessero azionato la registrazione e stessero vedendo tutto? La situazione cominciava a complicarsi ma mi eccitava da morire. In fondo dovevo fidarmi di Claudio e di… Rudingo, anche se lo conoscevo appena. Decisi così di accettare la sfida. “Ok” disse Rudingo “adesso non ci resta che attendere che arrivi Claudio e poi possiamo dare inizio allo spettacolo. Vuoi qualcosa da mangiare o da bere?”. “Si grazie solo frutta e acqua. Sai quando sono in attesa come adesso, la prima cosa che mi passa è la fame… non certo quella del sesso naturalmente”. “Già, quella ne hai ancora più di prima vero? Tanto da farti montare anche da un branco di cani… è così che hai detto, sono parole tue”. “Si l’ho detto ma non credo che accada stasera”. Rudingo mi fissò con uno sguardo di chi tiene nascosta una cosa, una sorpresa, e io adoro le sorprese come quella che mi fece Claudio la prima volta. Erano ormai le 20, mancava poco ma Claudio arrivò in leggero anticipo sul programma, perché sentii l’auto fermarsi proprio nel piccolo cortile. Infatti si aprì la porta ed entrò. “Ciao, vedo che avete fatto conoscenza tu e Jones..”. “Come Jones non si chiama Rudingo” esclamai sorpreso. “Si chiama Jones, Rudingo è il soprannome che gli abbiamo messo perché pensa solo a spingere. Rudingo nel culo te lo spingo ahahaah” ed entrambe esplosero in una risata. Sinceramente ci rimasi un po' male ma poi pensai che non era la serata e mi lasciai andare alla risata anche io. “Senti” mi fece Claudio “ti va di andare direttamente nella stanza a prepararti? Io intanto vado a prendere Rex”. “Ok, va bene”. “Entro anche io con te” disse Jones-Ruding “così posso vederti completamente nudo mmmm”. “Ok ma non allungare le mani caro il mio Rudingo perché a spingere questa sera ci pensa solo Rex”. Si, solo Rex, pensava Jones, vedrai che bella sorpresa avrai stasera. Ero li che mi stavo spogliando mentre Rudingo stava ammirando il mio corpo che, non per vantarmi, era ben fatto e il culetto era tondo e sodo, abbastanza grande. Poco dopo, entrò Claudio con Rex che, appena mi vide, iniziò a saltellarmi attorno felice. Guaiva di gioia per l’arrivo della sua cagnetta e cominciò a leccarmi ovunque. “Vedi com’è felice” disse Claudio a Jones “non l’ho mai visto preso così da nessuno”. Jones si accostò a Claudio e gli sussurrò “dopo però lo fai provare anche ai miei due Labrador Retriever. Sono così dolci e vanno sempre d’accordo, specialmente se si tratta di una cagna”. “Ok, ma dovremmo dirlo a Roberto”. “E perché, mi ha detto, mentre eravamo in auto dopo avermi fatto un pompino super, che aveva tanta voglia e che si sarebbe fatto montare anche da un branco di cani”. “Ah, ma bene, io ti mando a prenderlo e te lo fai prendere in bocca. Vedi perché ti abbiamo soprannominato Rudingo?”. Mentre loro stavano parlando fitto fitto ma sottovoce, Rex mi aveva fatto mettere a pecorina e mi stava leccando il buchetto come solo lui sapeva fare. Non avevo dimenticato la sua lingua ma tutto mi sembrava ancora più bello, forse perché oltre a Claudio c’era anche Jones a guardare. Infatti vedevo che, mentre stavano ancora parlando fra se, Jones mi stava fissando con gli occhi fuori dalle orbite e visibilmente eccitato. “Vedi come è eccitato e la sua voglia inizia a farsi traboccante? Credimi Claudio, questo ha bisogno di un’altra monta, magari con due maschi più grossi e pesanti che lo mettano in mezzo, a sandwich”. Tu stai sognando Jones, credimi”. “Vedremo, io scommetto che appena Rex avrà finito e resteranno attaccati, non dirà certo di no quando vedrà i miei due maschioni che attendono il loro turno”. I due labrador di cui stava parlando Rudingo erano uno chiaro e l’altro scuro e vi metto le foto qui.
Non sapevo ancora niente di questo, pensavo solo a Rex e ai piaceri immensi che mi avrebbe procurato.

Rex intanto continuava a leccarmi il buchetto che ormai era talmente bagnato e aperto che aspettava solo che il mio amante mi montasse sopra per inzupparci dentro il suo cazzo. Sentivo ancora le voci di Claudio e Jones che discutevano su alcune cose e poi Claudio mi si avvicina e mi dice “noi vorremmo registrare ed andare nell’altra stanza per guardarti, tu che ne dici?”. Ero in preda all’eccitazione che feci solo un cenno affermativo. “Bene, dai Rudingo andiamo di la e mettiamo in registrazione che qui ci pensa Rex. Lasciamoli soli nel loro rapporto” ed uscirono. Rex a più riprese aveva provato a montarmi ma sapevo che erano solo i preliminari. Montava su, faceva il gesto della monta, schizzava un po' del suo seme per lubrificare bene il buco e poi scendeva. Erano tutti gesti che faceva per preparare la cagna all’accoppiamento vero e proprio che sarebbe avvenuto a breve. Intanto Claudio e Jones avevano iniziato la registrazione e si erano messi comodi a guardare, solo che la registrazione la fecero su dvd e non a circuito chiuso e poteva essere mandato online in un secondo tempo. “Guarda come aspetta voglioso che il suo amante lo monti” disse Jones “e tu credi che non abbia bisogno dei mie cani dopo? Con tutta la voglia che ha?”. “Vedremo, per ora goditi queste scene a dopo penseremo” rispose Claudio. Ormai Rex era pronto per la monta e lo ero anche io da un po'. Così con un salto mi salì sulla schiena e prese a dare colpi sempre più mirati e schizzi al buchetto che, ormai lubrificato a dovere, lo avrebbe accolto con gioia. Infine mi penetrò in modo travolgente e prese a pomparmi il suo cazzo nel buco del culo. Il ritmo era rapido, secco, deciso e in poco tempo diventò sempre più duro e grosso. Iniziai a sentire il suo nodo ingrossarsi e decisi che lo avrei accolto dentro per non perdermi la parte migliore. Quando arrivò il momento lo sentì entrare tutto dentro, nodo compreso e lo trattenni con la mano perché non cercasse di uscire. Rex a quel punto si fermò restandomi sopra la schiena ansimando e gocciolando dalla lingua. Mi dette qualche colpetto di lingua sul collo per farmi capire che era felice e gradiva questo accoppiamento con me. Ero la sua cagna e lui voleva inseminarla. Gli schizzi all’inizio erano tanto frequenti, caldi ma col passare dei minuti divennero meno frequenti ma più abbondanti e bollenti. Sentivo che era cambiata anche la densità del suo sperma, cose che non avevo notato la prima volta. Adesso ero molto più disteso e riuscivo a percepire ogni vibrazione, respiro, delicatezza da parte di Rex nei miei confronti. Col muso si spostava da una parte all’altra del mio collo e mi dava colpetti di lingua bagnandomi tutto e questo per i cani è come un segno di dominazione sulla femmina ma anche di eterna gratitudine. Se fossimo stati entrambe umani si potrebbe dire che mi amava, a modo suo. Io ero davvero in paradiso e Rex mi rendeva felice per ogni istante di quell’amplesso. Dall’altra parte del muro, Jones non stava più nella pelle per l’eccitazione ma anche Claudio non era da meno, nonostante avesse assistito ad altre monte di Rex e alla prima volta con me. “Cazzo Claudio, questo è uno spettacolo. Una monta da favola, e non ha avuto bisogno di nessuno, hanno fatto tutto da soli. Rex se l’è montato alla grande, nodo compreso e adesso sono attaccati. Chissà quanta sborra gli sta schizzando dentro..”. “ Aspettiamo, di solito Rex sborra tanto e passano almeno trenta minuti prima che inizi a sgonfiarsi ma con Roberto potrebbe volerci anche un’ora”. “Allora che dici, fra quaranta minuti vado a prendere Argo e Bingo per prepararli?”. “Ok, va bene e appena Rex sta per terminare io entro per assistere allo stacco. Devo portare via Rex prima che entrino i tuoi altrimenti potrebbe sentirsi privato del suo dominio”: “Certo, certo. Ma Roberto, quando mi vedrà entrare con i cani si arrabbierà?”. “Come hai detto tu, se ha ancora voglia si lascerà fare tutto dai tuoi maschioni, tutto. E noi registreremo anche quello mentre ce la godremo alla grande. D’altronde a Roberto la compagnia dei cani non dispiace, anzi”. “Verissimo, è il miglior amico dei cani, anzi, il miglior amante dei cani” e scoppiarono a ridere insieme mentre io ero ancora dolcemente attaccato a Rex che continuava a leccarmi anche sulla bocca.

Dopo quasi cinquanta minuti che io e Rex eravamo attaccati, senti aprire la porta e vidi Claudio che entrava. “Allora, tutto bene? Vedo che Rex sta ancora sopra a te e dentro di te, evidentemente non ha ancora finito. Deve amarti tanto perché non è mai rimasto attaccato per più di mezz’ora”. “Sai, non ho mai provato sensazioni forti e non ho mai ricevuto tante attenzioni come con Rex. Si, gli piaccio molto, lui mi considera non solo la sua cagna ma la sua compagna. Sta ancora finendo di scaricarmi dentro il suo nettare ma non dovrebbe mancarci molto al distacco. Sono quasi convinto che mi abbia scelto per la sua progene e abbia voluto scaricare e piantare dentro di me il suo seme. E’ proprio un amore di cane, un tesoro e credo di sentirmi veramente e totalmente suo”. “Ok, resto qui per aiutarvi. Jones è andato a prendere i suoi cani, due maschi Labrador. Mi aveva chiesto, se eri d’accordo, di portarteli qui dopo che fosse tutto finito con Rex e accompagnato alla sua cuccia. Che ne dici, ti va?”. “Adesso mi sento rilassato, magari aspettate mezz’ora circa, se mi riprende la voglia. Anche se con Rex c’è questo legame forte potrei provare con altri cani, sarebbe un’esperienza in più e al momento mi sentirei di farne altre. Vediamo”. “Ok appena finito qui vado di la e lo dico a Jones”. Così, passati altri dieci minuti, senti Rex che provava ad uscire e io pensai che fosse giunto il momento. Fu dolcissimo anche in questo momento delicato, scivolò via piano piano e senti come quando si stappa una bottiglia e dei rivoli di sperma mi colarono giù per le gambe. Subito Rex si prodigò a leccare perché è così che vogliono assicurarsi che la femmina non perda niente di quel liquido e così facendo mi diede delle leccate anche al buco del culo che era ormai aperto, largo, arrivando anche più a fondo con la lingua di come non avesse mai fatto. Questo mi provocò altre vibrazioni di piacere intenso che mi fece tremare tutto. Rex, mio amante e compagno magnifico, sono e sarò sempre la tua compagna. Non ci fu bisogno neanche dell’aiuto di Claudio. Poi Rex iniziò a leccarsi il pene per ripulirlo, cosa che avrei voluto fare io, ma la pulizia igienica Rex voleva farla da solo e si mise in un angolino della stanza. Dopo di che Claudio gli mise il guinzaglio e lo riportò alla sua cuccia. Pochi istanti dopo entrò Jones con i suoi due cani, quelli che vi ho descritto prima e dei quali feci conoscenza solo in quel momento. Due maschi grossi, pesanti di taglia medio grossa, due Labrador. “Sono venuto troppo presto? Se vuoi li porto dopo oppure li riporto a casa”: “No, stai pure qui, dammi solo qualche attimo”. “Ok. Questo marrone è Argo di tre anni, alto sessanta centimetri e pesa circa trentotto chili. L’altro è Bingo di due anni e mezzo, alto cinquantotto centimetri e pesa circa trentacinque chili. Belli grossi no?” “Cazzo se sono grossi e, pesanti direi. Tu me li hai portati qui perché facciamo lo stesso che con Rex?” “Certo che si, se vuoi”. “Rex mi ha quasi spossato ma lasciami riposare un po' e poi possiamo provare. Intanto lasciane uno qui”. “Come uno, io credevo di piacesse provarli in coppia”. “In coppia!” esclamai “ ma come credi che riesca a farlo con due contemporaneamente. Ma non si litigheranno?”. “Per quello puoi stare tranquillo, sono docili, tranquilli e poi vanno d’accordo. Tu riposati, torno fra un po' e vedrai, se la voglia non ti è tornata del tutto ci penseranno loro a fartela salire a mille” e fece per uscire portandosi dietro Argo e Bingo, due splendidi esemplari di maschi possenti. “Aspetta, puoi portarmi dell’acqua e una mela? Grazie”. Mi distesi sul materasso che era stato spettatore del nostro amplesso e chiusi gli occhi cercando di riposarmi un po'. Venni svegliato da Claudio che mi aveva portato sia l’acqua che la mela. “Tutto bene? Ti vedo un po' stanco”. “No no sto bene. Che ore sono?”. “Le ventitre e venti, devi esserti addormentato”. “Direi, di solito a quest’ora sono già sotto le coperte. Meno male che domani non ho niente da fare e posso fare tardi. Comunque questo pisolino mi ha rimesso in sesto. Jones è ancora di la?”. “Si certo perché?”. “Puoi farlo venire… con i suoi cani”. “Tutti e due?”. “Si me lo ha chiesto e sento che sarebbe da stupidi perdersi questa occasione”. “Vado…”. Intanto bevvi dell’acqua e mordicchiai la mela. Avevo bisogno di liquidi, ferro e vitamine. E attesi. “Jones, la tua attesa è terminata. Porta i cani da Roberto, ci farà vivere quell’esperienza che volevi. Vai intanto io preparo il dvd e appena inizia mandiamo la registrazione”. Te lo avevo detto che aveva tanta voglia e i mie cani lo metteranno in mezzo e lo faranno impazzire. Vado. Li lascio li e torno”. Rudingo, preferisco chiamarlo così perché mi ricorda la spinta di un cazzo canino nel culo, entrò con i suoi maschi mentre stavo finendo la mela. Due esemplari grossi, possenti, pesanti che non mi avrebbero certo lasciato respirare. “Eccoci qui, ti lascio con Argo e Bingo. Una cosa, lascia che siano loro a fare tutto, sono addestrati a giocare in coppia. Limitati a poche parole e segui i loro desideri, che poi non sarà difficile per te immagino”. “Ok Rudingo, capito. Ora vuoi lasciarci soli? Credo che noi tre abbiamo da passare un po' di tempo insieme divertendoci”. Rudingo uscì ma prima di chiudere la porta diede un’occhiata dietro di se vedendo che i suoi cani avevano già iniziato il lavoro per scaldarmi. “Argo, Bingo, buoni ce né per tutti e due” dissi loro mentre mi giravano attorno saltellando. “Wow, che voglia che avete mandrilloni, ma anche io ne ho tanta” e lo show ebbe inizio. Rudingo fece appena in tempo di mettersi comodo insieme a Claudio che nel frattempo aveva fatto partire la registrazione. “Wow che voglia hanno tutti e tre” esclamò Claudio “credo che tu avessi ragione. Sarà una nottata di fuoco”. “Lo dicevo io, guarda Argo e Bingo come hanno iniziato a leccarlo insieme, lo stanno bagnando ovunque con le loro lingue. E Roberto? Non ripara a toccargli il cazzo, li segue e li munge. Certo che quando inizieranno ad uscire fuori dalla guaina la cosa si farà elettrizzante”. Io ormai stavo perdendo il controllo del tempo e delle mie azioni. Sentivo le lingue di Argo e Bingo leccarmi ovunque e a turno si soffermavano sul mio buco del culo che, ormai largo, si stava bagnando della loro saliva e dei miei umori. Ero riuscito a fermare Bingo mentre Argo continuava a girarmi attorno sbavando su tutto il mio corpo nudo e fremente. Presi in mano il cazzo di Bingo e lo maneggiai delicatamente. Ero grosso anche così mentre Argo si era fermato e aveva cominciato il suo lavoro di apertura del mio buco con sapienti leccato. Cercai di mettermi in una posizione che mi permetteva di poter leccare il cazzo di Bingo ed offrire il mio culo ad Argo e mi ritrovai disteso di schiena sotto la pancia di Bingo. Puntai i piedi e alzai il mio bacino per sollevare il culo e Argo si intrufolò subito in mezzo mettendosi sdraiato. Iniziò a leccarmi golosamente mentre mi appoggiai sul gomito per arrivare al cazzo di Bingo. In quella posizione potevo leccargli la punta e vederlo uscire fuori. Cosa che avvenne piano piano. Quella punta rossa, lucida, che aumentava di misura voleva solo una cosa da me, che la prendessi in bocca per succhiarla e così feci. Argo nel frattempo leccava sempre più a fondo nel mio buco e la sua lingua poteva entrarci almeno per metà, un leccatore nato. Bingo invece si stava muovendo, quasi mi stesse scopando in bocca e il suo cazzo assumeva dimensioni notevoli. Io lo succhiavo e lasciavo che fosse lui ad avere l’iniziativa, così come aveva l’iniziativa Argo che mi stava scopando il culo con la sua lingua che ormai era quasi tutta dentro muovendosi come per bere il nettare che mi stava colando da dentro. Non so il tempo che passò ma sia Argo che Bingo avevano intensificato il ritmo e il cazzo di Bingo, che era uscito tutto fuori nodo compreso, era diventato così grosso che facevo fatica a tenerlo in bocca. Fu in quel momento che diede una spinta, secca, potente per cercare di mettermi il nodo in bocca. Io nono riuscii a prenderlo ma lo bloccai comunque come se fosse avvenuto lo stesso. In quel momento iniziò a schizzarmi tutta la sua sborra, calda con frequenze rapide. La sentivo arrivare in gola e andarmi giù. Mi piaceva quel sapore leggermente salato, selvaggio ma molto gradevole. Argo invece continuava a scoparmi il buco del culo ed aveva aperto un’autostrada dove la sua lingua entrava ed usciva velocemente succhiando tutti i miei umori. Ero in paradiso, il paradiso dove vanno i cani con l’unica eccezione di un umano, io. Bingo continuava a schizzare e schizzare, mi stava riempiendo sia la bocca che la gola restandomi piantato dentro la bocca con io che lo agevolavo tenendolo fermo. Passato del tempo del quale non avevo più controllo, sia Bingo che Argo si staccarono da me per alcuni attimi, giusto il tempo per affondare il secondo round. Questa volta toccò ad Argo farselo leccare. Il suo cazzone aspettava che mi prendessi cura di lui. Ero ancora sdraiato ma avevo trovato un cuscino, forse lo aveva lasciato li Rudingo prima di uscire. Lo afferrai e me lo misi sotto il culo per sollevarlo meglio. Argo si avvicinò e si mise sopra il mio viso divaricando le zampe, con il suo corpo nella stessa direzione del mio. In quella posizione mi offriva il suo cazzone da succhiare. Si abbassò un po' e mi ritrovai la sua punta a portata di lingua e cominciai a leccargliela. Ben presto la sua punta rossa fece capolino dalla sua guaina. Le mia mani accarezzavano le sue palle, grosse, piene e alla base del suo cazzo si stava gonfiando il nodo. All’improvviso senti una cosa umida che si prendeva cura del mio buco, era Bingo che si stava prodigando di lingua. Si era preso del tempo prima di attivarsi di nuovo ed io gradivo le sue attenzioni. Anche lui, come Argo era un sapiente leccatore, entrambe bravissimi. Poche leccate decise e si fece strada anche lui nel mio buco, ormai talmente aperto e pieno di voglia da non richiudersi più. Argo invece si muoveva nella mia bocca e il suo cazzo era quasi tutto fuori ed era diventato di dimensioni spaventose. Io lo succhiavo in preda a convulsioni, dovute anche alle leccate poderose di Bingo dentro il mio buco. Il nodo di Argo usci fuori sembravano due palline da tennis tanto erano grosse e rosse, con venature violacee. Non smettevo di succhiarlo e lui non smetteva di spingere. Bingo invece si interruppe, non lo sentivo più leccare e questo mi fece pensare ad una sola cosa… si stava preparando per la monta. In quella posizione, alla missionaria, difficilmente i cani montano ma non è raro che lo facciano ugualmente. Infatti senti subito la punta di Bingo che faceva visita al mio buco schizzandovici sopra ogni tanto per lubrificarlo. Qualche puntatina diritta al buco e poi fece centro. Trovata la strada fu tutto uno spingere dentro quel suo cazzone che aveva assunto dimensioni notevoli ma ancora lontana da suo massimo. Aveva messo le sua zampe anteriori all’altezza del mio petto e io potevo accarezzarlo mentre lui spingeva. Le mia gambe andarono a incrociarsi sulla sua schiena facendolo abbassare leggermente, cosa che non lo distolse dal continuare, anzi, aumentò la spinta. Il suo cazzo si stava ingrossando tanto così come il suo nodo ma ero deciso a riceverlo tutto dentro. Mentre Argo stava spingendo il suo cazzo nella mia bocca cercando di fare entrare il nodo, Bingo faceva lo stesso nel mio culo e io non opposi resistenza. Entrarono entrambe dentro bocca e culo, nodo compreso. Tenevo Argo fermo con le mani e Bingo con le gambe per non farli uscire, volevo godere tutto di loro per tutto il tempo che ci sarebbe voluto. Restammo così per un tempo interminabile. Io tremavo, fremevo, godevo tutto di questi due splendidi esemplari maschi. Mi avevano messo nel mezzo ed io gioivo per questo, un gioco fatto di sesso sfrenato e li ringraziavo per questo. Li accarezzavo, li baciavo mentre loro non potevano fare lo stesso. Solo Bingo mi stava dando leccate sul mio petto gocciolando dalla sua lingua e bagnandomi tutto, mentre Argo rimaneva immobile continuando a schizzare la sua sborra calda nella mia gola e così faceva Bingo dentro il mio culo. Mi stavo rilassando, come pure Argo e Bingo, quando senti aprire la porta. “Mi sembra che sia stata una vera orgia riuscita, se non sbaglio”. Era Claudio che era venuto a sincerarsi che non ci fossero problemi per il distacco. “Tutto bene? Ah, scusa, non puoi rispondere. Tranquillo io resto qui per assistervi”. Poco dopo entrò anche Rudingo “Ti hanno fatto la festa i miei due cani vedo, ma mi sembri tanto soddisfatto anche tu. Oh, scusa, non puoi rispondere, hai la bocca piena” ed entrambe scoppiarono in una risata, cosa che non mi dispiacque per niente perché era vero e mi piaceva che fosse così. Arrivò il momento del distacco e non fu doloroso come pensavo viste le dimensioni dei loro nodi maggiori di quello di Rex. Argo uscì per primo dalla mia bocca con un rumore come quello dello stappo di una bottiglia di spumante. Mi uscì un rivolo di sborra dalla bocca che subito mi affrettai e recuperare, nessuna goccia doveva andare dispersa. Poi fu la volta di Bingo dal mio buco e anche qui stesso rumore, leggermente più faticoso. In quella posizione, leggermente rialzato, non uscì niente e la cosa mi procurò piacere. Bingo aveva spinto il suo seme tutto fino in fondo. Rimasi disteso ansimante ma tanto appagato mentre sia Claudio che Rudingo portavano fuori i due cani. Mi dispiacque un po' perché avrei preferito restare ancora un po' abbracciato con loro disteso nel nostro nido d’amore ma così vanno le cose. Quando Claudio rientrò dopo aver accompagnato Rudingo e i suoi cani, mi sorprese ancora sdraiato sul materasso sognante. “Tutto bene”? “Si, tutto perfetto. Ho perso la cognizione del tempo, sai che ore sono?”. “Le tre del mattino, vuoi fare una doccia e poi ti accompagna a casa?”. “Vada per la doccia ma, non potresti ospitarmi qui con te per stanotte? Guidare di notte non è una buona idea e poi sono troppo stanco, mi addormenterei in macchina”. “Certo, andiamo in casa mia, ti fai una doccia mentre io ti preparo la stanza degli ospiti. Dormirai qui stanotte”. Mi portò qualcosa per coprirmi mi aiutò a rialzarmi e, dopo aver preso i miei abiti, mi accompagnò i casa sua appena di fronte a quella del piacere. La sua casa era confortevole, ben arredata, di modeste dimensioni ma abbastanza per due persone. “Ci abiti da solo?”. “Si, da quattro anni si, dopo che mia moglie è morta investita. Ma sono cose tristi, meglio non parlarne, Quello in fondo è il bagno, troverai tutto l’occorrente per la doccia. Io intanto cerco la biancheria pulita”. Entrato in bagno mi tolsi quella coperta che mi aveva dato, aprì l’acqua della doccia e cercai di rilassarmi mettendomi seduto mentre aspettavo che diventasse calda. L’acqua mi scorreva sul corpo, calda, rilassante e mi massaggiava ogni parte compreso il mio buco che non accennava a richiudersi. E come avrebbe potuto. Poi usci, pulito di ogni odore che invece era rimasto in quella stanza e indossai un accappatoio. Claudio mi accolse con un sorriso e una bicchiere di brandy. “Ti vedo meglio adesso, eri sconvolto anche se pieno di gioia e piacere. Ti va? E’ brandy, non so se ti piace”. “No, ok, va bene, anzi. Si, dopo una bella doccia calda la stanchezza della nottata e delle sue follie, se ne sta andando ma sta subentrando una stanchezza dovuta al sonno” e sbadiglia senza curarmi di coprirmi la bocca. Poi sorseggia il brandy. “Tranquillo, il letto è pronto, vieni ti accompagno”. Mi fece strada e portai il bicchiere con me deciso s finirlo in camera, cosa che no riuscii a fare perché appena mi distesi sul letto crollai. Claudio fu carino mi tolse l’accappatoio, spostò le lenzuola e mi disteso sul letto. Prima di coprirmi si mise a guardarmi, così, nudo, dopo una notte di sesso animale. “Hai un corpo bellissimo e i nostri cani sono stato fortunati ad averti”. Rimise le lenzuola sopra il mio corpo, andò alla porta e spense la luce uscendo.

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