L'iniziazione di Federica

di
genere
saffico

E’ un mese oramai che me ne parli, sai perfettamente da sempre come stuzzicarmi, portarmi al limite estremo della mia infinita curiosità, ed io come un pesce che guarda solo l’esca mi faccio infilzare dall’amo.
Me la hai descritta in ogni minimo particolare la tua nuova collega tanto da averla così tanto immaginata che mi sembra di averla già vista. Certo è davvero molto giovane, vent’anni di meno non sono certo pochi, però mi hai detto che è così tanto matura da non sembrare affatto della sua età.
E così sei riuscito a convincerla a venire una sera a casa dopo il lavoro. Per tutto il giorno fatico a concentrarmi, ho la testa altrove, con un unico pensiero fisso che non mi abbandona un attimo.
Le hai detto di vestirsi in modo comodo con qualche nota di charme, perché sai che la bellezza mi piace raffinata. E'tonica, ha i capelli corti con un taglio moderno, 27 anni e non ha ancora assaggiato la figa. “Bisogna aiutarla urgentemente, non trovi?” mi dici con quel tuo sorriso sornione.
Sarete a casa verso le otto. Entrate e senza preamboli mi seguite in camera da letto. Giusto il tempo di fare le presentazioni mentre tu ti accomodi e ci guardi. Lei di te si fida, ma io giustamente mi sento in dovere di rassicurarla.
Mi siedo accanto a lei, le parlo dolcemente e a ogni parola la seduco un po' di più. La accarezzo sui capelli, lei sorride ed annuisce, mi guarda con gli occhi luminosi di ossidiana, finalmente avventuriamo un primo bacio sulle labbra che le piace... le nostre bocche diventano morbide, sugose e possessive...
La accompagno ad adagiarsi sulla schiena... è il momento di spogliarla. E' tutta per me,... posso scartarla a mio piacere come una tavoletta di Lindor...
Se tu fossi al mio posto inizieresti dai suoi piedi: le toglieresti una scarpa dopo l'altra respirando la sua pelle fra le dita come fosse la tua droga, poi incominceresti a succhiarle gli alluci e a leccare le piante e i talloni come il più fedele e depravato degli schiavi... Io invece inizio dal suo seno. Baciandola sul collo con le dita sgrano i bottoncini della sua camicetta, e via via che il sipario si apre scopro solo pelle nuda calda e palpitante, perché le hai proibito di indossare il reggiseno. Mi gusto i suoi capezzoli amaranto in cima ai più dolci declivi del mondo... le tette di una giovane donna disponibili per ogni mia voglia...
Le apro dolcemente i pantaloni, giusto per guardare la sua figa... La sbottono e sotto incontro un tanga di pizzo trasparente. Mi sbarazzo dei suoi pantaloni, lei rimane nuda a parte le mutandine. Tu ci guardi e resisti, come un vero gentiluomo...
Si solleva sulle ginocchia e mi bacia con passione travolgente. Uno per uno fa volare i miei vestiti e ci abbracciamo tette sulle tette come due sorelle, leccandoci le labbra e sulle guance. Mi metto giù, alzando il culo, con la testa bassa, sui cuscini... vediamo di cos'è capace, questa puttanella... Lei mi guarda spalancata e offerta negli ingressi del mio corpo e infine accosta le labbra alla figa... comincia a leccarmela con una tale bravura da rendermi incredula che possa essere la sua prima volta.
Mi lascio finalmente andare abbandonandomi totalmente. Ha un po' di foga assolutamente comprensibile, ma è di una bravura certosina. Alterna come la più consumata delle veterane sapientemente la bocca con baci e risucchi sulle mie labbra, alla lingua che disegna cerchi concentrici per poi affondarla sempre più in profondità.
Il mio corpo sussulta su onde telluriche che partono dalla radice dei capelli fino alla pianta dei piedi. Si è aperta nel mio inguine una diga al massimo del suo travaso. Mi accarezzo le tette strizzandomi i capezzoli. Con un respiro sempre più accelerato le chiedo di utilizzare anche le dita. Infila indice e medio nella figa e il pollice nel culo, senza smettere un attimo di utilizzare bocca e lingua.
Il piacere sale, inesorabile, chiudo gli occhi perdendomi in visioni magnifiche, e poi arriva, eccolo! Un orgasmo liberatorio che mi appaga come non mai, lei non accenna a staccarsi, né con la bocca né con le mani.
Ho bisogno di qualche attimo perché il diaframma torni almeno un po' a muoversi più regolarmente. Poi mi sollevo, ti vedo sulla poltrona, sei nudo anche tu con una erezione equina spaventosa, gli occhi melliflui e colmi di desiderio.
La invito a mettersi nella stessa posizione per poterle regalare spero lo stesso piacere che ho ricevuto.
A posizioni invertite mi adopero per portarla come è giusto a godere. E’ incredibilmente sconvolgente lo stato della sua figa, si è talmente tanto bagnata che ha ampie colature lungo l’interno delle cosce.
Se io ad un certo punto le ho chiesto di utilizzare le dita lei invece mi prega di sculacciarla. La osservo, ha un culo bello, pieno di una pelle liscia e bianchissima.
La lecco e la sculaccio contemporaneamente, da subito quella pelle così delicata assume un rossore evidente. Quasi mi implora di aumentare la velocità e l’intensità delle sculacciate.
Geme in modo sconnesso, urla, si dimena. Il suo culo è oramai violaceo quando finalmente riesce a raggiungere anche lei il suo orgasmo.
Ci abbracciamo strette, le accarezzo con una tenerissima delicatezza il suo bellissimo viso, la riempio di baci dolci, soprattutto sugli occhi.
Si abbandona a me come un cucciolo. Con la coda dell’occhio ti osservo, sei paonazzo in viso, al limite delle tue possibilità di resistenza.
Faccio cenno di avvicinarti, appena mi sei davanti erutti una copiosissima venuta che io riesco a raccogliere quasi tutta nella mia bocca spalancata.
Poi mi giro, le cerco la bocca e con un bacio senza fine ci scambiamo ripetutamente il tuo seme fino a farlo sparire in noi.
Siamo sole quando le sussurro “Federica perché non rimani qui stanotte?”….

di
scritto il
2022-03-30
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