La morte e la scomparsa delle modelle viene da Facebook: l'asta

Scritto da , il 2021-12-11, genere dominazione

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Dopo quella sera al nightclub club e il combattimento le ragazze furono riportate in albergo senza dire loro quello che sarebbe successo l’indomani, anche se ormai si aspettavano di tutto.

Furono caricate in un pulmino e portate in una dacia fuori Mosca dove fu esposto il loro futuro: sarebbero state messe all’asta via internet verso dei clienti selezionati che avrebbero avuto diritto di vita e di morte su di loro. Per dare meglio visibilità della cosa fu detto loro che avrebbero assistito a un filmato di una schiava che si era ribellata al padrone che se l’era aggiudicata.

Nel video si vedevano donne colpite con un bastone elettrico che faceva perdere loro coscienza, anche se non si vedeva se queste ne erano risultate uccise o se soltanto perdevano coscienza, venivano colpite con questo bastone elettrico, sulla bocca, sulla base dell’orecchio, sui capezzoli e sulle parti intime. Il video sconvolse le ragazze che capirono di non avere scampo, mentre gli organizzatori dell’asta ordinarono loro di spogliarsi perché avrebbero dovuto dare un saggio delle loro qualità di schiave ai partecipanti all’asta.

Fu loro ordinato di distendersi su dei tavoli, presero da un cassetto quattro lunghezze di corda che furono utilizzate per legare le schiave come salami. Poi da un altro cassetto recuperarono degli asciugacapelli e delle bombolette spray. Spruzzarono con lo spray sui capezzoli delle schiave, quindi accesero gli asciugacapelli con cui veniva indirizzata l’aria fredda del phon. I seni erano talmente eccitati che le schiave imploravano di essere toccate cosa che fu loro invece negata, e anzi vennero per diverse volte spruzzate con lo spray sui capezzoli dirigendovi l’aria fredda del phon aumentando a dismisura la loro eccitazione.

La tortura continuò in modo più intenso: gli aguzzini procedevano a bagnare con lo spray le gambe e le passerine delle malcapitate e poi passare l’aria fredda del phon sopra, la loro eccitazione era ai massimi livelli, arrivando a chiedere pietà pregandoli di farle godere perché non ce la facevano più.

Allora gli aguzzini fecero delle domande alle schiave: farete qualsiasi cosa vi venga ordinato dissero, di si queste disperate e speranzose di finire questo supplizio, scopereste chiunque vi venga richiesto chiesero poi e loro risposero di sì, ma in un modo non molto convinto che fu redarguito dai loro aguzzini, che spruzzarono di nuovo lo spray in mezzo alle loro gambe azionando l’aria fredda. Ormai il loro livello di sopportazione era veramente al limite e l’orgasmo sopraggiunse in tutte quasi contemporaneamente. Sentivano le funi che le bloccavano, mente si contorcevano dal godimento sui tavoli dove si trovavano.

A questo punto fu dato inizio all’asta e tutte le ragazze furono aggiudicate a prezzi molto elevati dando un notevole introito all’organizzazione.

Intanto In Italia la sparizione delle ragazze cominciava a insospettire la magistratura e le forze dell’ordine, infatti tutte queste modelle che si sposavano con strani personaggi del Kazakistan e che erano tutte modelle della stessa agenzia fu una cosa che cominciò a dare adito a sospetti anche se per il momento Marco non era indagato.

I soggetti che si aggiudicarono l’asta nel frattempo erano quattro oscuri personaggi legati alla criminalità organizzata evidentemente era troppo rischioso per chiunque partecipare a queste aste.

Marika fu aggiudicata a un boss della mafia giapponese sulla sessantina, particolarmente pericoloso si presume sia esecutore materiale di almeno duecento omicidi che abitava alla periferia di Tokyo, in una villa dentro un quartiere malfamato dove la polizia non aveva coraggio di andare, quindi ormai non aveva più vie di salvezza.

Clara invece era stata aggiudicata da un boss della mafia russa, un uomo sulla quarantina, alto, ex pugile che aveva fatto gran parte della sua carriera criminale dentro le carceri con risse, accoltellamenti ed omicidi.

Aiko fu aggiudicata da un arabo che commerciava illegalmente petrolio irakeno e che viveva nel quartiere sciita di Baghdad un posto praticamente impenetrabile per le forze americane di occupazione.

Federica invece fu aggiudicata ad un boss della mafia albanese molto attivo nel mercato della prostituzione, la sua era la situazione peggiore, infatti dopo essere usata da lui avrebbe potuto essere mandata a fare la prostituzione di strada.

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