La giovane mamma inquieta. 2* parte. "Unire l'utile al dilettevole"

Scritto da , il 2021-10-16, genere trio


- …Ma io non ho colpe.
Nicole si trovava nello studio di una incantevole dimora, circondata da un lussureggiante giardino, posta in una delle zone più prestigiose della città. Il padrone di casa, un elegante signore dai capelli brizzolati, l’aveva convinta vincendo la sua riluttanza a recarvisi quando le aveva riferito della tragica vicenda di Bruno. Lei si era alquanto allarmata, temendo di essere coinvolta, e vincendo la sua riluttanza si era recata all'appuntamento.
- Certo cara, e nessuno mai gliele addosserà: Bruno per esaltare le sue prestazioni abusava di certe sostanze e questo è confermato dal referto medico: nessuna inchiesta, questione chiusa, nessun interesse nel conoscere chi era con lui. Del resto lui mi piaceva poco e mi ero pentito di avergli ceduto il mio pied a terre.
Lei sentì allentarsi la tensione che l’attanagliava.
- In realtà non l’ho convocata qui solo allo scopo di tranquillizzarla, ma per farle una proposta. Come ha capito, la garçonniere che lei conosce, mi appartiene: è un bilocale dall’arredamento - lo ammetto - kitsch, che presto agli amici. Avrà notato che il soffitto in corrispondenza dell’alcova è stato realizzato con un grande specchio che contribuisce a implementare il tasso erotico degli incontri “galanti” - rise a quell’aggettivo. Questo è uno degli scopi dello specchio, l’altro è consentire a sofisticate videocamere di riprendere le scene, segreto che solo noi due conosciamo, ora che l’ho resa partecipe.
- Santo cielo! Mi vuole forse ricattare? - La paura come una marea nera la pervase. Si torse le mani ripiombando nell’angoscia, un sudore freddo le colò lungo la schiena. Si sentì un animale in trappola.
- No, assolutamente. Questo non è mio costume e per dimostraglielo - le consegnò un pacchetto contenente una chiavetta USB - ecco l’unica copia esistente della registrazione. Le do la mia parola che è così, e lei potrà farne ciò che vuole.
- Torniamo al punto: vede, cara, faccio parte di un …diciamo…club di buongustai del sesso e non le nascondo che la sua performance qualche giorno fa mi ha parecchio interessato. Ne ho parlato con alcuni amici - non potevo certo mostrare loro il video che rimarrà sempre un segreto - della sua bellezza naturale, splendida nella sua genuinità che racchiude dentro di sé una particolare malizia velata di pudore e soprattutto un fuoco erotico non comune. Due di loro, a cui mi è difficile dir di no per l’autentica devozione che mostrano verso di me, interessati dal mio racconto gradirebbero fare sesso a tre con lei, affascinati da queste caratteristiche. Siamo tutti stanchi, infatti, di quelle ragazze molto belle ma artificiali, di plastica, senz’anima e lei rappresenta una desiderabile alternativa a tutto questo.
Naturalmente Nicole - mi posso permettere di chiamarla per nome? - da questo randez vous ricaverebbe un lauto compenso. Da parte mio potrò godermi, da raffinato voyeur lo spettacolo che lei saprà offrirmi.
- In buona sostanza finirei col fare la puttana.
- Non posso negarlo e le confesso che mi intriga studiare le sue reazioni, la sua psicologia nel calarsi in quella professione che nella realtà non le appartiene, ma che senza dubbio l’attrae. Vuole pensarci?
L’idea di prostituirsi, di farsi scopare da individui sconosciuti, subito la elettrizzò, destabilizzando il suo mondo, i suoi stereotipi.
- Mi interessa, ma nutro perplessità e vorrei garanzie, prima di tutto per la mia sicurezza e reputazione. - Quell’uomo, potente e oscuro, le ispirava fiducia ed era curiosa di quella proposta, di un incontro si al buio, ma non dissennato, che si svolgesse in una sorta di confort zone.
- Giustissimo, cara Nicole, infatti le fornirò gli elementi che renderanno tranquilla e conveniente questa esperienza. Discuteremo tutti i dettagli di questo accordo e ne sarà pienamente soddisfatta. Prima di tutto la regola è che nessuno possa trasmettere malattie per via sessuale e ognuno dovrà presentare esami sierologici negativi. Non sarà consentita violenza. Certo ruvidezze potranno esserci, specie verbali, - fanno parte del gioco, della rappresentazione scenica - ma della sua incolumità io sarò garante.
Lei indosserà una mascherina nera di lattice sul volto, per mantenere l’anonimato. Penso, e me darà atto, di averle fornito ampie garanzie che di me si possa fidare.
Si accordarono e Nicole tornò a casa in un tumulto di emozioni, paure, curiosità.
- Farò proprio la puttana e per soldi. Chissà cosa direbbero i nostri amici. - pensava fra il divertito e l’imbarazzato.

Il turbine di pensieri non l’abbandonò neppure mentre si recava all’appuntamento
L’emozione per qualcosa di voluto, ma al tempo stesso temuto, la colse violenta da farle tremare le gambe. Uscì dal luogo di lavoro in uno stato d’animo dominato dalla voglia dell’incontro ma offuscata da paura e vergogne. Le persone che incrociava sembrano guardarla con la sottile malizia di chi conosceva il suo segreto di quello che si accingeva a compiere e cioè prostituirsi.
I sorrisi, che scorgeva solo lei, dipinti sui volti dei passanti le apparivano beffardi. Persino le ombre degli alberi del parco lungo il tragitto la scrutavano occhiute. Arrivò all’appartamento e aprì, seguendo le indicazioni ricevute, la serratura a combinazione. Si sedette e attese, non molto in verità: i due tipi, Corrado e Alvaro, così si presentarono, giunsero puntuali. Senza tante cerimonie, dopo un sommario saluto, la valutarono. Lei si schermì sotto i loro sguardi, si sentì già nuda ai loro occhi. La maschera non riuscì a nascondere del tutto il rossore del volto.
- Sali sul letto e spogliati! È incredibile la pruderie di questa ragazza! Fa la timida ma sotto sotto….
Dalla sua bocca sgorgò un risolino imbarazzato.
- Puttanella.
Impazienti, si incaricarono di liberarla degli indumenti mentre lei, passiva in apparenza, in realtà stava ribollendo.
- Si, decisamente è quello che fa per noi: timida e troia contemporaneamente. E decisamente una figa appetitosa.
- Accidenti che razza di tette favolose, senza silicone, e che micia pelosa d’antan! Peccato per quella dannata maschera! Mi piacerebbe tanto strapparla e vedere il suo viso ipocrita da falsa verginella mentre in realtà è una autentica porcella! Ma le regole son regole…e con lui non si scherza.
Nicole fu colpita da queste ultime parole.
In ginocchio con le natiche appoggiate sui talloni, con gli uomini ritti in piedi di fronte, Nicole completamente nuda si alternava a succhiare i due cazzi, uno dei quali - quello di Alvaro - era notevole per lunghezza e calibro. Le venne da pensare ai colleghi di lavoro specie a quelli che avrebbero voluto tanto scoparla, ma …
- È inutile con quella figa frigida: è tempo perso.
Avessero potuto vederla in quel momento si sarebbero ricreduti. Poi cominciò la sarabanda: carponi sul letto Nicole spompinava il cazzo maestoso di Alvaro seduto gambe larghe che la incitava:
- Dai troia, succhia!
Corrado era impegnato nel frattempo a prenderla da dietro. Il piacere della scopata esaltava perfino il sapore del pene che succhiava e che era lievitato nella sua bocca tracimante di saliva.
- Sbavi troia?
Era trattata con espressioni non certo eleganti, ma non le arrecava alcun imbarazzo.
Corrado e Alvaro si scambiarono le posizioni, cosa che fu molto gradita alla giovane donna che stava impazzendo di piacere che manifestava agitandosi, sudando e gemendo. Quando poi i due, dopo acrobatici posizionamenti, le presero il culo e la figa contemporaneamente in un abbraccio erotico esaltante, lei provò un godimento mai neppure immaginato.La sua foga raggiunse livelli che sorpresero i due uomini che ebbero l’impressione di veder inghiottiti i loro peni negli orifizi bollenti di Nicole. Lei sembrava travolta da insaziabile libidine, una vera vestale del sesso sfrenato, capace di sovrastarli in lussuria.
Nicole ricordò sempre con emozione lo stretto anello dello sfintere del suo culo cedere per la sollecitazione potente della maestosa verga di carne di Alvaro che le riempiva l'intestino, il procedere a ritmo selvaggio delle due aste di carne nel suo ventre mentre i suoi tessuti cedevano felici di arrendersi al godimento dopo una iniziale resistenza, il sentirsi sfondata, aperta e infine avvertire lo sperma caldo che le invadeva le viscere. Non ricordava le parole che aveva proferito nell’esplodere della sua estasi lasciva, ed era meglio così : forse ne avrebbe potuto provare vergogna in seguito. In tutto questo, il poter osservare le evoluzioni erotiche di loro tre, attraverso lo specchio del soffitto, aggiungeva un’ulteriore libidine, e a lei sola il il piacere supplementare, che aveva sostituito la vergogna, di essere ripresa in segreto.

- É stata veramente superba e ho riguardato più volte il video.
Nicole seduta nello studio dalla calda atmosfera, dalle scansie ricche di libri, che profumava di cuoio, era in piena luce mentre il suo anfitrione e mentore sprofondato in una grande poltrona era in penombra. Lei ascoltava la sua voce affascinata, rapita mentre sorseggiava un caffè.
- Nicole spero che il compenso sia adeguato e l’esperienza sia stata di suo gradimento. I miei amici sono rimasti molto soddisfatti. Anch’io sono ammaliato e succede molto di rado. È d’accordo?
- Assolutamente si, e devo riconoscere che son molto appagata e in più lusingata del suo apprezzamento.
- Bene allora, credo ci risentiremo presto e forse anch’io, contraddicendo la mia natura di esclusivo osservatore, avrò personalmente bisogno di lei e sarà indimenticabile, mi creda.

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