Ancora lui 6

Scritto da , il 2021-10-02, genere trio

6-Ritorno con angoscia.


Luigi guida con lo sguardo fisso sul nastro umido dell'autostrada, silenzioso come sempre, più di sempre; silenzioso ed assorto ed evita di guardarmi. Il mio soggiorno a casa si è concluso: mi sta riconsegnando a Patrizia e Roberto. Non vedo l'ora di allontanarmi da lui ( sto pensando per sempre, anche; per lo meno me lo auguro anche se temo che non sarà così). Sono stati giorni drammatici, angosciosi, a casa: ho pianto, ferita, delusa, tradita, umiliata. I miei due figli sanno di me, di lui, di noi, di Patrizia e Roberto. Ed è stato mio marito che ha rivelato tutto ai ragazzi. In pieno accordo con Patrizia e Roberto. Anzi, per loro espresso ordine. Adesso sono al corrente che loro mi vogliono definitivamente e non sono disposti che io ritorni, seppur saltuariamente, a casa per riunirmi alla mia famiglia. Troppo forte è il richiamo che, ognuno di loro due, hanno delle loro precedenti esperienze che, mi è stato detto, ne incisero le esistenze e rese più pressanti le esigenze. Io sono la loro schiava, serva, concubina, puttana perfetta. Roberto ha ritrovato, in me, la sua professoressa sottomessa, ormai lontana; Patrizia, la zia schiava morta qualche tempo prima che sposasse il marito. Inoltre,la mia sincera e totale sottomissione, senza risparmio di dedizione, disponibilità,capacità di accettare ogni nequizia ed umiliazione, dimostrata nei primi due mesi scarsi che sono stata tra le loro grinfie, 24/7, hanno fatto sì che chiedessero a mio marito che, dopo il periodo di prova, la mia "adozione" divenisse definitiva. Evidentemente, Luigi, non si è potuto opporre per chissà quali compromessi abbiano concordato. (sono certa che abbia voluto completare l'opera di corruzione, depravazione e distruzione che iniziò sin dalla mia adolescenza). La conseguenza è che non potevano trovare alcuna giustificazione alla mia definitiva assenza da casa ed estromissione dalla famiglia. I ragazzi sanno solo di questa sola mia esperienza e non sono stati ammessi a conoscere il mio passato: non sanno di Maria e Conrad ne`di Jeff e Luisa, di Giovanna, di Abdullah, dei coniugi bisex, di Giuseppe. Ovviamente, neanche del mio drammatico aborto furono messi al corrente. Parimenti, i miei figli, non sanno del marchio a fuoco che mi aveva fatto Jeff.
Non c'era nulla da dire durante il trasferimento a casa di Patrizia e Roberto: tutto era stato detto, stabilito, durante il mio temporaneo ritorno a casa.
La rivelazione fu facilitata dal fatto che mio marito era a conoscenza che i miei due ragazzi frequentavano, da tempo, un gruppo che organizzava incontri a tema bdsm. Io sconoscevo questa realtà. Fu Armando, mio figlio, ad attrarre la sorella, Giulia, a questo ambiente. Mi fu spiegato che Armando si era manifestato un dominante. I due fratelli erano molto legati ed Armando, nel tempo che sviluppava la sua inclinazione con consapevolezza, conosceva il carattere docile e remissivo di Giulia. Fu facile per lui aprire una breccia nella sorella. Che, dal canto suo, riesumo` facilmente certi particolari dei loro giochi durante la loro infanzia che, poi, si erano del tutto interrotti nell'adolescenza. Armando, da poco entrato nel mondo del bdsm, volle sperimentare la sua natura di dominante: gli fu facile, pertanto, avviare il discorso alla sorella. Mi fu detto, poi, da Giulia stessa, che per lei si apri` un mondo affascinante ed inimmaginabile, appena sperimentarono, reciprocamente e con gradualità le prime pratiche. Giulia mi raccontò che nei lunghi pomeriggi trascorsi da soli in casa, Armando le aveva fatto leggere libri, vedere riviste e video in tema. Cominciarono ad avere rapporti più concreti, ognuno nel proprio ruolo. Giulia, andando avanti, riconobbe la sua inclinazione di sottomessa per cui pregò il fratello di introdurla nell'ambiente che sapeva lui frequentava. Si chiarirono ed ammisero che era da escludere che potesse esserci un rapporto esclusivo tra loro, per evidenti, ovvi motivi. Più volte furono sul punto di avere rapporti sessuali tra loro ma non andarono oltre. Giulia, all'età di 43 anni, è ancora vergine mentre Armando aveva una ragazza che era anche la sua schiava. Giulia mi raccontò che, qualche volta, il fratello l'aveva coinvolta negli incontri con la sua ragazza schiava e che, quindi,aveva conosciuto il sesso fra donne. Infine mi raccontò che il padre, mio marito, una sera aveva partecipato ad una cena del gruppo, nella nostra citta, e con sgomento trovò i nostri ragazzi seduti a tavola. Lo sgomento dei ragazzi fu alle stelle quando Luigi si appaleso` ai loro occhi. Fu un disvelamento drammatico per i miei ragazzi, molto meno per il mio corruttore e marito. A casa, poi, parlarono a lungo e Luigi li tranquillizzo` dicendo loro che lui stesso era in qualche modo attratto da quel mondo alternativo. Chiese a Giulia se lei apparteneva a un/a dominante mentre di Armando seppe già durante la cena che aveva la ragazza schiava. Raccomando` loro di fare le cose con avvedutezza e di non doversi sentire in colpa per essersi rivelati.
Il guaio fu che mio marito, pressato da Patrizia e Roberto circa la loro esigenza di avermi definitivamente loro sottomessa, rivelò loro della scoperta fatta sui nostri figli. Patrizia, immediatamente, non si lasciò sfuggire l'occasione per indurlo a chiarire l'accordo, tra noi due e loro, ai nostri figli e così non avere remore ne` difficoltà per dare un senso al mio definitivo trasferimento. Addirittura, concordarono che i due coniugi miei pretendenti, venissero a parlare direttamente, insieme a mio marito, ai ragazzi. Così avvenne che partirono, lasciandomi a casa loro da sola, per una "breve assenza". Giulia mi racconto` che rimase sconvolta quando i tre svelarono a lei ed al fratello che io era la loro schiava sottomessa, concubina, puttana. Armando si ribello` e fu sul punto di scacciare quegli ospiti in malo modo. Subito però calmato e fatto ragionare sulla ineluttibilita` della mia condizione in quanto io stessa avevo accettato e che suo padre era stato addirittura artefice della cessione. Inoltre, gli dissero che sapevano che lui e la sorella facevano parte del mondo bdsm. Li invitarono a visitarmi quando avessero voluto a casa loro e verificare come io stessi vivendo l'esistenza che desideravo vivere e che avevo accettato senza pressioni. Giulia, poi, mi disse che Patrizia aveva voluto parlarle da sola e che le aveva dato fondamentali consigli. Inoltre, sapendo che non aveva un padrone, avrebbe potuto fare in modo che potesse frequentare il gruppo della sua città in modo che mia figlia avesse più opportunità di riconoscere l'eventuale suo mentore. Chiuse raccomandandole di conservare la sua verginità per portarla in dote a questa persona nella quale Giulia riconoscesse l'autorità giusta.
Stamattina ho abbracciato i miei figli, commossa non meno di loro stessi, e mi sono avviata per raggiungere la mia nuova e definitiva residenza. Sono arrivata da oltre tre ore e Patrizia non ha perso tempo per pretendere di essere portata all'orgasmo. Che, come sempre, consuma senza mugolare, avara di una parola,un gesto di trionfo o soddisfazione. Le uniche emozioni che mi ha dato sono il suo piede sul mio viso coperto dei suoi copiosi umori e conseguente calcetto per allontanarmi dal suo ventre, col solito ordine di levarmi di torno perché non "mi vuole tra i piedi". Ma so che stanotte, dormirò ai suoi piedi dopo che sarò stata scopata ed avrò subìto le angherie di Roberto.
Con Luigi che stava per tornare a casa, dopo avermi lasciata davanti al portoncino della dimora dei miei padroni, ne` un saluto né una parola.
Sanno i miei padroni che sto scrivendo per ER e mi hanno dato la libertà di scrivere: solo un'ora, però perché dopo devo rimettere in ordine casa, preparare la cena, appartarmi con Roberto.
Il prossimo appuntamento sarà col racconto dei miei primi giorni di appartenenza dopo che Roberto mi consegnò a Patrizia.

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