La malata 2

Scritto da , il 2021-09-15, genere sadomaso

capitolo secondo
Era il primo gennaio e per gabriella cominciava la cura e il supplizio. Il supplizio in realtà era cominciato la sera prima quando con la scusa della cura che iniziava l'indomani era stata fatta coricare alle 8 digiuna. Per lei niente cenone, niente festeggiamenti niente capodanno. Alle 5 in pinto suo padre lartirò fuori dal letto, senza tanti complimtenti se la mise sulle ginocchia abbassandole le mutande.
"Ahi"
Il padre le aveva introdotto il termometro nel retto e lei dovette restare per 10 minuti in quella scomoda e imbarazzante posizione. Denudatala de4l tutto la mise sotto la doccia aprendo l'acqua.
"aaah aaah è gelata è gelata fatemi uscire, fatemi uscireee"
Mi dispiace ma il dottore ha detto che ci devi restare per 15 minuti"
Per un lunghissimo quarto d'ora sotto quella gelida acqua che le sferzava la pelle, alla fine l'acqua fu chiusa.
"Asciugatemi, vi prego"
Ma nemmeno per sogno ti asciugherai lavorando. Fatta rivestire ancora fradicia d'acqua le fu detto quallo che avrebbe dovuto fare: Ogni giorno avrebbe lavato tutti i pavimenti, tutti i vetri, le stoviglie, i panni tutto a mani nude e con l'acqua fredda. Una particolare attenzione le si chiedeva per i 2 bagni, ogni gioirno avrebbe dovuto lavare tazze, bidè, vasca, doccia mattonelle, specchiere e pavimenti.
"sui bagni non transigo le disse suo padre, li voglio perfetti, se c'è un a sola imperfezione ti faccio rifare tutto il bagno da capo" inoltre ogni giorno avrebbe pulito una stanza in modalità pulizia straordinaria. Si cominciò col soggiorno, Gabriella dovette uscire tutti i bicchier, i piatti, le posate, dovette svuotare tutti i cassetti e dovette lavare e asciugare ogni singolo pezzo riponendolo al suo posto. Quindi dovette pulire i mobili e il tavolo, passando poi al pavimento pulendo tutte le mattonelle una per una.Ben presto l'acqua che la bagnava si trasformò in sudore, un sudore freddo che la faceva stare male. Alle 7 e mezzo una sorpresa:Si presento un infermiere che le doveva fare un prelievo. era un infermiere inesperto e Gabriella se ne accorse subito.
"Ahi", l'ago le era entrato nel braccio senza trovare la vena, "ahi" secondo tentativo idem come il terzo, al quarto finalmente la vena fu trovata e il sangue tirato via. Col braccio martoriato e le lacrime agli occhi, Gabriella fu informata che l'operazione sarebbe stata ripetuta ogni mattina. Intanto era ora di colazione e Gabriella già assaporava una bella tazza di latte coi biscotti. E qui la seconda sorpresa, le fu servito una tazza di latte di soia con dentro dei croccantini per cani. "Ma non posso mangiare certo questa roba"
"lasciala pure replico' sua madre, per punizione salterai anche lo spuntino di mettà mattinata e più tardi sarai punita".
"ma mamma",
"silenzio" tornatene a lavorare che alle 9 e mezza ti tocca il primo clistere. Quel paio d'ore scarso passò in un baleno e alle 9 e mezza era pronta per il primo supplizio.

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